ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01167

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 699 del 09/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: IANNACCONE ARTURO
Gruppo: MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA
Data firma: 09/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELCASTRO ELIO VITTORIO MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA 09/10/2012
PORFIDIA AMERICO MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA 09/10/2012
BRUGGER SIEGFRIED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 09/10/2012


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-01167
presentata da
ARTURO IANNACCONE
testo di
martedì 9 ottobre 2012, seduta n.699

La Camera,

premesso che:
dal 2003 è stato istituito un fondo per le aree sottoutilizzate, coincidenti con l'ambito territoriale delle aree depresse di cui alla legge 30 giugno 1998, n. 208, dove confluiscono le risorse disponibili sia nazionali che comunitarie, al fine di provvedere ad un riequilibrio economico-sociale e di crescita;

il riparto di tali somme viene deliberato dal Cipe, come da delega di cui all'articolo 61, comma 3, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008;

nel detto fondo sono confluite anche le risorse relative all'intervento straordinario per il Mezzogiorno e all'intervento ordinario per le aree depresse;

tale fondo, oggi chiamato fondo per lo sviluppo e la coesione, avrebbe dovuto, originariamente, essere utilizzato unicamente per lo sviluppo delle aree sottoutilizzate;

con un recente documento, il Cnel ha, invece, evidenziato che il rapporto originario (85 per cento al Sud e 15 per cento al Centro-Nord) è stato disatteso, tanto è vero che una somma considerevole, pari a circa 23,6 miliardi di euro, è stata dirottata da spesa in conto capitale a spesa corrente;

all'inizio erano stati destinati al Sud 36,9 miliardi di euro e 6,5 miliardi di euro al Centro-Nord. Le varie manovre, invece, hanno dirottato 19,4 miliardi di euro al Centro-Nord e 18,9 miliardi di euro al Mezzogiorno;

l'attuale crisi economica ha prodotto un dissesto nel Mezzogiorno d'Italia, dove le percentuali di disoccupazione sono triplicate e dove il prodotto interno lordo è in costante flessione negativa;

dalla crisi si esce solo se tutto il Paese viene messo nelle condizioni di procedere ad una crescita, in modo particolare se il territorio del Mezzogiorno viene messo nelle condizioni di poter risollevarsi economicamente e socialmente;

in termini di prodotto interno lordo pro capite, il Mezzogiorno, secondo i dati dell'ultimo rapporto Svimez, nel 2011 ha confermato lo stesso livello del 57,7 per cento del valore del Centro-Nord del 2010. In un decennio il recupero del gap è stato soltanto di un punto e mezzo percentuale, dal 56,1 per cento al 57,7 per cento. Continuando così ci vorrebbero 400 anni per recuperare lo svantaggio;

appare necessario ed urgente passare dalle parole ai fatti e, quindi, mettere gli enti preposti nelle condizioni di poter procedere, celermente, ad elaborare piani di sviluppo per le regioni dell'ex intervento straordinario per il Mezzogiorno,
impegna il Governo:
a far sì che venga rispettata, d'ora in poi, la ripartizione dei fondi per lo sviluppo e la coesione;

ad assegnare, celermente, i fondi agli enti preposti al fine di attivare, sin da subito, un programma per lo sviluppo delle regioni del Meridione.

(1-01167)
«Iannaccone, Belcastro, Porfidia, Brugger».