ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01163

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 698 del 08/10/2012
Abbinamenti
Atto 1/01140 abbinato in data 08/10/2012
Atto 1/01147 abbinato in data 08/10/2012
Atto 1/01157 abbinato in data 08/10/2012
Atto 1/01160 abbinato in data 08/10/2012
Atto 1/01161 abbinato in data 08/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: MANTOVANO ALFREDO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 08/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIRIELLI EDMONDO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2012
CICU SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2012
BALDELLI SIMONE POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2012
SANTELLI JOLE POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2012
ASCIERTO FILIPPO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2012
BARBA VINCENZO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2012
CANNELLA PIETRO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2012
DE ANGELIS MARCELLO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2012
FONTANA GREGORIO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2012
MAZZONI RICCARDO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2012
SAMMARCO GIANFRANCO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2012
SPECIALE ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2012
MOLES GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2012
LAFFRANCO PIETRO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2012
LA LOGGIA ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA' 10/10/2012


Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/10/2012
Resoconto ASCIERTO FILIPPO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO GOVERNO 08/10/2012
Resoconto DE STEFANO CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/10/2012

DISCUSSIONE IL 08/10/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 08/10/2012

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 10/10/2012

Atto Camera

Mozione 1-01163
presentata da
ALFREDO MANTOVANO
testo di
lunedì 8 ottobre 2012, seduta n.698

La Camera,

premesso che:

col decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, il Governo ha adottato misure di razionalizzazione e di revisione della spesa pubblica, che prevedono anche riduzioni nell'acquisto di beni e servizi (articolo 1, comma 21) e blocco parziale del turn over del personale per le amministrazioni pubbliche (articolo 14, comma 2);

la ratio a base dell'intervento normativo è fondata sulla necessità, da tutti condivisa, di ridurre la spesa pubblica, inducendo ciascuna amministrazione, centrale e territoriale, a eliminare spese inutili o superflue e a disporre in modo più oculato delle risorse disponibili. L'esame degli esiti di tale intervento nel settore della sicurezza ha fatto, tuttavia, emergere gravi ricadute, alle quali è necessario porre rimedio, senza far venir meno l'insieme dell'impianto riformatore;

a seguito della contrazione del turn over per le assunzioni da parte dei Corpi di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, è stato stabilito che l'attuale percentuale del 100 per cento di ricambio scenda al 20 per cento nel triennio 2012-2014 e al 50 per cento nell'anno 2015. Il ripristino del completo turn over è previsto solo a decorrere dall'anno 2016. L'incidenza della spending review sui mezzi è altrettanto penalizzante: ha dilatato il ritardo nei pagamenti delle locazioni degli immobili adibiti a presidi di polizia, ha determinato un sostanziale blocco dell'avvio di nuovi presidi e costringe a una riduzione dei servizi per la difficoltà di garantire il ricambio degli automezzi o di altri strumenti necessari per il lavoro. L'entità della riduzione delle spese per beni e servizi prevista dal citato decreto-legge per l'anno in corso è, con riferimento al Ministero dell'interno, di 131 milioni di euro annui a partire dal 2013 e per gli anni successivi;

se vi è un settore che non può in questo momento tollerare decrementi di organici e di mezzi, esso è proprio quello della sicurezza. Non solo per una ragione formale, normativamente sancita da qualche anno, costituita dalla sua specificità nell'ambito del pubblico impiego, ma anche per un dato sostanziale, su cui si fonda quel riconoscimento: in tempo di crisi ciascuno dei fronti che appartiene alla competenza dei Corpi di polizia vede accentuate le esigenze, e quindi la necessità, di disporre di uomini e di mezzi per dare risposte serie, concrete ed equilibrate;

quanto al profilo della criminalità, sia quella di tipo mafioso, sia quella priva di tale connotazione, la crisi economica e finanziaria ha moltiplicato le attività di usura e di estorsione, oltre che l'illecito reimpiego di denaro; la criminalità da strada ha fatto registrare negli ultimi mesi un sensibile aumento di furti e di rapine, anche per somme di entità limitata;

il calo dell'occupazione, per le condizioni drammatiche nelle quali versano aziende di ogni dimensione, si traduce spesso in manifestazioni di piazza, in ordine alle quali va garantito l'equilibrio fra il diritto, costituzionalmente sancito, a esprimere la protesta e il mantenimento dell'ordine pubblico, a sua volta correlato ad altri diritti costituzionali; il contesto di tensione sociale causato dalla crisi favorisce attività di tipo antagonistico, se non eversive, e ciò richiede attenzione e dedizione costanti, sul fronte della prevenzione e dell'investigazione; antagonismo ed eversione prendono di mira importanti opere pubbliche, come la tav in Val di Susa, con notevole sforzo di contenimento, che grava per intero sul sistema sicurezza. Il lavoro delle forze di polizia continua a essere impegnativo anche quanto all'immigrazione clandestina e al contestuale soccorso prestato con generosità a chi, tentando l'ingresso irregolare in Italia, rischia la vita. Nè vanno trascurati compiti non sempre adeguatamente valutati, ma ciò nonostante impegnativi e pericolosi, come i servizi di sicurezza stradale. Per concludere: in tempo di crisi, ai Corpi di polizia viene chiesto di più, sia per quantità che per qualità di lavoro; a tale maggiore impiego non può corrispondere una diminuzione degli organici e una riduzione dei mezzi;

del comparto devono ritenersi parte integrante le varie articolazioni del soccorso pubblico, in primis i vigili del fuoco, per i quali va richiamato lo stesso riferimento alla specificità nell'ambito del pubblico impiego: il gran numero di emergenze naturali e ambientali vede chi vi è dedicato spendersi con professionalità e senza limiti, in condizione di ristrettezze sempre più significative;

la misura di riduzione del turn over comporta un forzato e stabile cambiamento dell'organico, non concordato nè con le organizzazioni sindacali, nè con le rappresentanze. Il ripristino del turn over a partire dal 2016 non potrà più riequilibrare il gap determinatosi nel precedente quadriennio. Nell'immediatezza, unitamente agli effetti negativi prima illustrati, si sono manifestate inaccettabili distorsioni, a cominciare da quelle che riguarda il concorso, già espletato, per l'assunzione di circa 1.900 carabinieri: dopo aver superato le prove ed essere stati dichiarati vincitori di concorso, solo ai primi 211 partecipanti è stata garantita l'immissione in servizio, mentre agli altri 1.650 è stata conferita una pressochè inutile idoneità;

a maggior ragione, le forze di polizia a ordinamento militare e civile, a causa dell'entità delle riduzioni del turn over, si trovano nell'impossibilità di assumere i volontari di truppa in ferma prefissata quadriennale (vfp4) e annuale (vfp1) delle Forze armate al termine di tali ferme, come previsto dalla legge istitutiva del modello professionale delle medesime Forze armate per i vincitori degli appositi concorsi;

questa situazione comporterà, anche qui, la lesione delle legittime aspettative dei singoli interessati vincitori di concorso, specie se si considera che la loro mancata assunzione nei tempi previsti renderà necessario prevedere la preclusione definitiva della possibilità di essere assunti per coloro che dovessero nel frattempo superare i limiti di età stabiliti per l'accesso alle carriere iniziali delle forze di polizia. A essa si sommano ulteriori effetti negativi in ordine alla funzionalità delle stesse forze di polizia, in quanto esse si troveranno, all'atto del ripristino del turn over, a dover assorbire l'elevato contingente di volontari che non è stato possibile assumere nel periodo in questione, composto di personale che avrà raggiunto una maggiore anzianità anagrafica, specie per i volontari di truppa in ferma prefissata quadriennale (vfp4) in gran parte superiore ai 30 anni di età;

l'equilibrio fra le esigenze di riduzione della spesa pubblica e il mantenimento degli standard di sicurezza può ben essere assicurato, fra l'altro, attingendo dalle risorse del fondo unico per la giustizia, istituito nel settembre 2008 e alimentato dal cash e dai titoli monetizzabili sottratti con sequestri e confische dalla disponibilità delle organizzazioni di tipo mafioso. Tale fondo è per legge destinato per il 49 per cento all'incremento delle risorse del Ministero dell'interno e per il 49 per cento a quello della giustizia. In data 1o agosto 2012, all'avvio dell'esame in Commissione bilancio, tesoro e programmazione alla Camera dei deputati dell'iter di conversione del decreto-legge n. 95 del 2012, il rappresentante del Governo ha chiarito quale sia la disponibilità del fondo unico per la giustizia, in base a una nota trasmessa dalla Ragioneria generale dello Stato: alla data del 31 dicembre 2011 le risorse in questione ammontano a 2.212,88 milioni di euro, di cui 1.065,52 milioni di euro riportati da conti correnti e depositi a risparmio. In data 7 agosto 2012, la Camera dei deputati ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a utilizzare queste risorse, come la legge prescrive, per fare fronte alle emergenze dei settori della giustizia e della sicurezza,
impegna il Governo:
ad adottare, nell'ambito dei prossimi provvedimenti di carattere finanziario, a cominciare dalla legge di stabilità, misure correttive per:

a) elevare il limite del turn over per le assunzioni da parte delle forze di polizia ad ordinamento civile e militare e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, previsto per il triennio 2012-2014, dal 20 per cento quanto meno al 50 per cento e ripristinare l'intero turn over a decorrere dal 2015;

b) garantire l'assunzione dei volontari in ferma prefissata delle Forze armate vincitori di concorso per l'assunzione nelle stesse forze di polizia al termine di anni di servizio prestati meritoriamente;

c) immettere in servizio tutti i 1.886 vincitori del concorso per allievi carabinieri;

d) coprire le spese essenziali riguardante la logistica e i mezzi del settore, superando le attuali difficoltà relative al pagamento dei canoni locativi degli immobili adibiti a presidi;

e) utilizzare, sia pure per una parte delle predette esigenze, le risorse del fondo unico per la giustizia.

(1-01163) «Mantovano, Cirielli, Cicu, Baldelli, Santelli, Ascierto, Barba, Cannella, De Angelis, Gregorio Fontana, Mazzoni, Sammarco, Speciale, Moles, Laffranco, La Loggia».