ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01147

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 691 del 25/09/2012
Abbinamenti
Atto 1/01140 abbinato in data 08/10/2012
Atto 1/01157 abbinato in data 08/10/2012
Atto 1/01160 abbinato in data 08/10/2012
Atto 1/01161 abbinato in data 08/10/2012
Atto 1/01163 abbinato in data 08/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 25/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FAVIA DAVID ITALIA DEI VALORI 25/09/2012
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 25/09/2012
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 05/10/2012


Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/10/2012
Resoconto PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI
 
INTERVENTO GOVERNO 08/10/2012
Resoconto DE STEFANO CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 08/10/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/10/2012

DISCUSSIONE IL 08/10/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 08/10/2012

Atto Camera

Mozione 1-01147
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
testo di
martedì 25 settembre 2012, seduta n.691

La Camera,

premesso che:

la perdurante congiuntura economica, le tensioni sociali che essa innesca - i tavoli di crisi aziendale aperti al Ministero dello sviluppo economico, dal Sud al Nord, coinvolgono 180 mila lavoratori - l'emergenza criminalità in varie città, da Napoli a Milano, i riflessi sull'Italia dell'assalto al consolato americano di Bengasi, con l'uccisione dell'ambasciatore americano in Libia, questione gravissima apertasi ed estesasi in poche ore ad altri Paesi della medesima area geografica e politica, costituiscono ulteriori, primari e rilevanti problemi per l'ordine pubblico;

si è riunito nei giorni scorsi il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Ministro dell'interno, cui hanno preso parte il sottosegretario De Stefano, i vertici delle forze di polizia e dei servizi segreti, il capo di stato maggiore della Difesa, ed i componenti hanno esaminato le varie minacce - elencate nell'incipit del presente atto di indirizzo - che turbano e aggravano le condizioni del territorio nazionale;

gli organi della stampa hanno riportato alcune considerazioni dei componenti del Comitato, quali «la necessità di tenere alto il livello di attenzione attraverso una strategia che si fondi anche sul dialogo con tutte le parti interessate» è da segnalare, nel caso di specie, che tra le vertenze che preoccupano maggiormente, anche per il contesto sociale in cui maturano, figurerebbero l'Alcoa di Portovesme, l'Ilva di Taranto e la Gesip di Palermo;

non è chiaro come l'alta considerazione verso le forze dell'ordine e della sicurezza, oltre all'estrema necessità del loro apporto, possano sposarsi con i tagli arrecati ai comparti dalla cosiddetta «spending review» - senso e scopo principali della quale sono la revisione dei criteri di spesa, la razionalizzazione e la conseguente ottimizzazione delle risorse finanziarie;

l'intero comparto sicurezza è oggetto di tagli che si susseguono dall'avvio della legislatura, in dicotomico rapporto con l'accrescersi delle emergenze e in stridente contrasto con i proponimenti del precedente Governo in ordine alla priorità dell'ordine pubblico e della sicurezza per il territorio e per i cittadini; ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo non sembra esservi soluzione di continuità con riguardo alle scelte compiute con la «spending review» dal Governo attualmente in carica;

ai tagli alla sicurezza, inoltre, si contrappone, ad esempio, il rifinanziamento del progetto «strade sicure» - che ha visto protagonista l'esercito -, che si è rivelato costoso e fallimentare e che non può considerarsi una soluzione al blocco degli arruolamenti delle forze della sicurezza;

altro esempio calzante è offerto dall'analisi condotta dallo Stato maggiore dell'Arma dei carabinieri sui tagli da applicare in relazione ad essa: turn over bloccato per l'80 per cento, che in termini pratici consentirà il ricambio del personale tra pensionamento, in uscita, ed arruolamento, in entrata, solo per il 20 per cento su 1000 carabinieri che si collocano in quiescenza ne saranno arruolati solo 200: il turn over dell'Arma all'anno corrisponde a 2290 carabinieri in uscita e con il blocco del turn over il rientro sarà solo di 464 unità annue; il blocco riguarderà gli anni dal 2012 al 2014, mentre nel 2015 il blocco del turn over passerà dall'80 per cento al 50 per cento; i tagli comportano una ulteriore sofferenza a operativo, una condizione di organico molto al di sotto delle necessità, il venire meno del 15 per cento del personale effettivo nei piccoli reparti; i tagli si abbatteranno, naturalmente, come una scure sulle assunzioni derivanti dai concorsi, di tutti i livelli e tipologie funzionali, dagli allievi ai marescialli, ai ruoli tecnico-logistici ufficiali, ai vice brigadieri, agli appuntati scelti;

a tutt'oggi gli emolumenti assegnati alle forze dell'ordine risultano al di sotto di quanto sarebbe loro dovuto e, in forza del decreto-legge n. 78 del 2010 - che non ha riconosciuto nè rispettato le relative specificità, è stato disposto il blocco stipendiale, il quale, in combinato disposto con il blocco del turn over, comporterà un aggravio di lavoro per tutti gli addetti, i quali dovranno continuare a garantire gli stessi standard lavorativi;

è opportuno sottolineare la continua erosione, e dunque l'esiguità, delle risorse del fondo unico per la giustizia (FUG) nonchè, a dispetto di quanto dichiarato dal Governo, il mancato ristoro economico di quanto dovuto ai comparti interessati quale «assegno una tantum» nonchè la devoluzione della riduzione delle risorse per le missioni all'estero in favore dei medesimi comparti, al fine di risarcirli dei nocumenti economici derivanti dal blocco del tetto stipendiale (di cui al decreto-legge n. 78 del 2010) e dalle disposizioni del provvedimento in merito al riordino delle carriere, impegna il Governo: a garantire, attraverso il reperimento delle necessarie risorse finanziarie, le assunzioni nei comparti dell'ordine pubblico e della sicurezza, assumendo iniziative per esonerarli totalmente dall'applicazione del blocco del turn over per gli anni dal 2012 al 2015;

a garantire che le risorse del fondo unico per la giustizia siano effettivamente destinate al comparto della sicurezza;

ad assumere iniziative per reperire le risorse necessarie per il completo risarcimento dei danni economici derivanti da quanto indicato nell'ultimo capoverso della premessa del presente atto di indirizzo.

(1-01147) «Di Pietro, Favia, Donadi».