Atto Camera
Mozione 1-01026
presentata da
STEFANO ALLASIA
testo di
martedì 8 maggio 2012, seduta n.628
La Camera,
premesso che:
l'Unione Europea è in procinto di sottoscrivere con l'Ucraina un accordo di associazione, primo passo sul cammino dell'adesione di Kiev all'Unione europea. Tuttavia, nel popolo ucraino è forte la sensazione che l'Unione europea abbia mantenuto nei suoi confronti un atteggiamento ambiguo che non ha certo contribuito a favorire una stabilizzazione democratica di un Paese segnato da profonda conflittualità interna, a metà strada tra Occidente e Russia, impegnato in una transizione difficile;
gli ucraini rimproverano all'Unione europea di non avere appoggiato con compattezza e prese di posizione forti la rivoluzione arancione del 2006 e di non avere usato con Kiev quelle aperture di credito verso l'adesione che hanno, ad esempio, rafforzato molto la posizione europea ed internazionale della Turchia, pur partendo da situazioni interne non dissimili per quel che riguarda le garanzie sullo Stato di diritto ed il rispetto dei diritti fondamentali;
dopo il fallimento della rivoluzione arancione, il nuovo Governo del Presidente Viktor Yanukovich pare abbia usato tutti gli strumenti previsti dal codice penale ucraino per annientare i propri oppositori politici: sono stati incarcerati con l'accusa di «abuso d'ufficio» ed «abuso di poteri pubblici» l'ex Ministro dell'interno Yuriy Lutsenko, l'ex Ministro della difesa ad interim Valeriy Ivashchenko e l'ex Primo viceministro della giustizia Yevhen Korniychuk; il 5 agosto 2011 il tribunale di Kiev, nel corso del processo che vedeva imputata Yulia Tymoshenko per aver stipulato un contratto per la fornitura di gas russo all'Ucraina senza aver avuto il preventivo consenso del Governo, ha ordinato l'arresto del ex Primo ministro ucraino, poi condannata ad una pena di 7 anni;
la Tymoshenko, che è accusata anche di reati che esulano dalla sua funzione politica, in particolare di evasione fiscale, si trova ora in sciopero della fame per denunciare le violenze di cui sarebbe stata vittima nel carcere in cui è detenuta;
è chiaro che il sistema giuridico e giudiziario ucraino può essere utilizzato come strumento di lotta politica da parte di un Governo in carica contro gli avversari e ciò non pare essere compatibile con il sistema di diritti su cui si basa la costruzione dell'Unione europea con la quale Kiev chiede di collaborare;
l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, con la risoluzione n. 1862 del 26 gennaio 2012 relativa al «Funzionamento delle istituzioni democratiche in Ucraina», ha evidenziato come in Ucraina è evidente «la mancanza di indipendenza della magistratura, l'eccessivo ricorso alla custodia cautelare, l'eccessiva durata della medesima e (...) la disparità degli strumenti a disposizione dell'accusa e della difesa e gli argomenti giuridici non pertinenti addotti dai magistrati inquirenti e giudicanti nei documenti e nelle decisioni ufficiali»;
nelle ultime settimane si aggiungono a tutto questo le preoccupazioni per lo stato di salute di Yulia Tymoshenko, che pare necessiti di cure mediche appropriate e che probabilmente, grazie anche alle pressioni internazionali, sarà curata in Ucraina da medici tedeschi, se il Governo di Kiev, come si auspica, darà la sua autorizzazione;
il rispetto dei diritti umani fondamentali, per i quali un sistema giudiziario efficace, equo e trasparente è indispensabile, rappresenta uno dei pilastri fondamentali tra i criteri politici di partenariato con l'Unione europea che devono essere rispettati da tutti i Paesi candidati ed associati, ed è l'elemento fondamentale sul quale la stessa Unione europea deve esercitare tutta la sua persuasione nel percorso di associazione e di dialogo con questi Paesi;
la collaborazione culturale ed economica fra Italia ed Ucraina è consolidata da anni ed in prospettiva può essere ulteriormente ampliata con ritorni positivi per i due Stati,
impegna il Governo:
a sostenere presso le istituzioni comunitarie, come condizione necessaria per procedere ad ulteriori accordi di associazione con tutti quei Paesi che si candidino ad un partenariato più stretto con l'Unione europea, l'assoluta necessità di richiedere ai Governi ed ai parlamenti di questi Paesi di accelerare le riforme dello Stato di diritto atte a garantire il pieno rispetto dei diritti umani, civili e politici, riforme peraltro già in corso di valutazione ed approvazione nel Parlamento dell'Ucraina, come confermato dalla delegazione parlamentare in visita alla Camera dei deputati nel mese di aprile 2012;
a sostenere, insieme agli altri partner europei, la necessità di monitorare le condizioni di detenzione in generale nei Paesi che si candidano ad una più stretta collaborazione economica con l'Unione europea e, in particolare, di verificare le condizioni degli esponenti della rivoluzione arancione detenuti in carcere in Ucraina e di pretendere da Kiev la tutela delle loro condizioni di salute;
ad assumere ogni iniziativa utile al fine di fare piena luce sui fatti denunciati dall'ex Premier Yulia Tymoshenko e relativi alla sua detenzione, in particolare alla denuncia di percosse subite in carcere;
a riaffermare l'importanza e la necessità che la Convenzione europea dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali sia pienamente attuata anche in Ucraina, in relazione alle procedure giuridiche adottate nei confronti di Yulia Tymoshenko.
(1-01026) «Allasia, Stefani, Togni, Lussana, Montagnoli, Fugatti, Fedriga, Fogliato, D'Amico, Maggioni».