Atto Camera
Mozione 1-00942
presentata da
BRUNO TABACCI
testo di
lunedì 19 marzo 2012, seduta n.606
La Camera,
premesso che:
l'8 dicembre 2011 il consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deliberato di dar corso a due operazioni di rifinanziamento con scadenza a trentasei mesi, di particolare interesse per le condizioni economiche (tasso fisso dell'1 per cento) e normative (qualità di alcuni degli asset backed securities (abs) collaterali e decentramento sulle banche centrali nazionali dell'implementazione delle regole di garanzia con relativa assunzione di responsabilità);
gli obiettivi dichiarati della Banca centrale europea erano:
a) il sostegno dei prestiti bancari;
b) la liquidità nel mercato monetario dell'area euro;
le procedure di rifinanziamento contemplavano due aste, una per fine gennaio 2012 e l'altra a fine febbraio 2012;
nella prima, del 29 gennaio 2012, sono stati assegnati 489,19 miliardi di euro a fronte di 523 richiedenti; nella seconda, 529,53 miliardi di euro, con 800 richiedenti;
l'aumento della partecipazione è risultato notevole se si considera che, generalmente, in operazioni del genere si presentano circa 200 richiedenti;
dal punto di vista della composizione della domanda, si è riscontrato un maggiore accesso da parte delle banche medio-piccole;
in considerazione dei criteri di selezione delle domande che presiedevano ai due esperimenti d'asta, è da valutare il fatto che abbiano partecipato, oltre alle aziende bancarie vere e proprie, anche società finanziarie facenti capo a gruppi industriali e dedicate, anzitutto e in funzione strumentale, al finanziamento dei consumatori dei prodotti del gruppo di riferimento;
la stampa ha dato notizia di manifestazioni di interesse alle aste di rifinanziamento della Banca centrale europea da parte di aziende industriali attraverso proprie finanziarie, non mancando di sottolineare le favorevoli condizioni dei prestiti da poter utilizzare anche per obiettivi interni di gruppo: ristrutturazioni, ricomposizioni societarie ed altro, a condizioni certamente più vantaggiose rispetto a quelle ottenibili sui normali canali di provvista bancaria o sui mercati;
si può osservare che le condizioni e i risultati degli esperimenti d'asta potrebbero non determinare il pieno raggiungimento degli obiettivi perseguiti dalla Banca centrale europea, vale a dire il sostegno all'attività creditizia ordinaria delle banche e l'immissione di liquidità erga omnes nei mercati dell'eurozona, per le seguenti considerazioni:
a) le banche potranno destinare la metà circa dei rifinanziamenti concessi al rimborso di analoghi prestiti ottenuti dalla Banca centrale europea ed aventi scadenza nell'anno: circa 560 miliardi di euro (200 nel primo trimestre);
b) con ciò, se si è scongiurato un nuovo possibile rischio di default di alcune banche esposte verso la Banca centrale europea e un complessivo nuovo salvataggio del sistema, non tutto il potenziale d'intervento a sostegno dell'economia reale, riveniente dalle disponibilità, potrebbe essere destinato allo scopo;
c) le condizioni economiche dei rifinanziamenti (tasso e durata), con quelle normative che in materia di rischio attribuiscono responsabilità di ultima istanza alle banche centrali - cui è affidato il compito di autorizzare i criteri di regolamentazione della accettazione dei collaterali - hanno certamente favorito liquidità a prezzi di convenienza per il sistema bancario, il quale, però, potrebbe continuare a trovare preferibile dirottarla verso i più redditizi titoli del debito pubblico;
d) d'altro canto, l'avvenuta riduzione in termini quantitativamente importanti del nostro spread sui bund tedeschi potrebbe sottendere l'aspettativa dei mercati per investimenti delle banche in obbligazioni pubbliche, calmierandone, peraltro, ulteriormente i rendimenti;
e) a ciò devono aggiungersi i fondi che, ottenuti da espressioni dirette e strumentali di gruppi industriali, contribuiscono solo parzialmente al conseguimento degli obiettivi indicati l'8 dicembre 2011 dal consiglio direttivo della Banca centrale europea, sia per la liquidità generale del mercato che per il sostegno all'imprenditoria e alle famiglie in generale, risolvendosi piuttosto in un vantaggio, con provvista a prezzi di favore, da un lato per i clienti dell'azienda soggetti di operazioni di credito al consumo, dall'altro per le proprie necessità di politica industriale,
impegna il Governo:
a considerare le criticità sopra indicate in ordine all'efficacia - rispetto alle finalità del sostegno creditizio alla crescita economica - di operazioni di rifinanziamento della Banca centrale europea, così come sono organizzate;
in tale prospettiva e, conseguentemente, ad operare nelle sedi istituzionali europee per assicurare che le operazioni di rifinanziamento destinate al sostegno in via generale di tutti gli operatori economici, imprese e famiglie, richiedenti credito alle banche, siano regolate da procedure che, fermi restando i requisiti tecnico-operativi in atto, consentano, in sede di definizione dei criteri di selezione delle controparti, l'esclusione di soggetti operanti con finalità industriali di parte proprietaria propria, anche al fine di non incidere, indirettamente, sul corretto dispiegarsi della concorrenza;
a seguire l'esito del monitoraggio che, sia a livello di Banca centrale europea che di Banca d'Italia, potrà essere disposto sulla rispondenza dell'utilizzo della provvista ottenuta con i rifinanziamenti di cui trattasi alle finalità per la quale è stata concessa.
(1-00942) «Tabacci, Galletti, Della Vedova, Fabbri, Mosella, Pisicchio, Vernetti, Brugger, Occhiuto, Ciccanti, Calgaro, Moroni, Lo Presti».