ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00931

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 606 del 19/03/2012
Abbinamenti
Atto 1/00902 abbinato in data 19/03/2012
Atto 1/00936 abbinato in data 19/03/2012
Atto 1/00937 abbinato in data 19/03/2012
Atto 1/00938 abbinato in data 19/03/2012
Atto 1/00939 abbinato in data 19/03/2012
Atto 1/00942 abbinato in data 19/03/2012
Atto 1/00945 abbinato in data 27/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: COMAROLI SILVANA ANDREINA
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 16/03/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DOZZO GIANPAOLO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
MONTAGNOLI ALESSANDRO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
FOGLIATO SEBASTIANO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
LUSSANA CAROLINA LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
FUGATTI MAURIZIO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
ALESSANDRI ANGELO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
ALLASIA STEFANO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
BITONCI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
BONINO GUIDO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
CALLEGARI CORRADO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
CAVALLOTTO DAVIDE LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
CHIAPPORI GIACOMO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
CONSIGLIO NUNZIANTE LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
CROSIO JONNY LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
D'AMICO CLAUDIO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
DAL LAGO MANUELA LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
DESIDERATI MARCO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
DI VIZIA GIAN CARLO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
DUSSIN GUIDO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
FABI SABINA LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
FAVA GIOVANNI LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
FOLLEGOT FULVIO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
GIDONI FRANCO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
GOISIS PAOLA LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
ISIDORI ERALDO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
LANZARIN MANUELA LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
MAGGIONI MARCO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
MARONI ROBERTO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
MARTINI FRANCESCA LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
MERONI FABIO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
MOLGORA DANIELE LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
MOLTENI LAURA LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
MOLTENI NICOLA LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
MUNERATO EMANUELA LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
NEGRO GIOVANNA LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
PAOLINI LUCA RODOLFO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
PASTORE MARIA PIERA LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
PINI GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
POLLEDRI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
RAINIERI FABIO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
REGUZZONI MARCO GIOVANNI LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
RONDINI MARCO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
RIVOLTA ERICA LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
STEFANI STEFANO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
STUCCHI GIACOMO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
TOGNI RENATO WALTER LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
TORAZZI ALBERTO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
VANALLI PIERGUIDO LEGA NORD PADANIA 16/03/2012
VOLPI RAFFAELE LEGA NORD PADANIA 16/03/2012


Stato iter:
27/03/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/03/2012
Resoconto MONTAGNOLI ALESSANDRO LEGA NORD PADANIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 19/03/2012
Resoconto SCILIPOTI DOMENICO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
 
INTERVENTO GOVERNO 19/03/2012
Resoconto POLILLO GIANFRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
PARERE GOVERNO 27/03/2012
Resoconto POLILLO GIANFRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 27/03/2012
Resoconto IANNACCONE ARTURO MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA
Resoconto TABACCI BRUNO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI
Resoconto GIANNI PIPPO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Resoconto CONSOLO GIUSEPPE FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Resoconto CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Resoconto COMAROLI SILVANA ANDREINA LEGA NORD PADANIA
Resoconto BOCCIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CORSARO MASSIMO ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto SCILIPOTI DOMENICO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 19/03/2012

DISCUSSIONE IL 19/03/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 19/03/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/03/2012

ACCOLTO IL 27/03/2012

PARERE GOVERNO IL 27/03/2012

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 27/03/2012

DISCUSSIONE IL 27/03/2012

APPROVATO IL 27/03/2012

CONCLUSO IL 27/03/2012

Atto Camera

Mozione 1-00931
presentata da
SILVANA ANDREINA COMAROLI
testo di
lunedì 19 marzo 2012, seduta n.606

La Camera,
premesso che:
la Banca centrale europea il 28 febbraio 2012 ha effettuato un nuovo maxi prestito della durata di tre anni: 800 banche europee hanno ottenuto liquidità pari a 529,5 miliardi di euro, di cui 139 miliardi di euro a istituti italiani, al tasso di interesse dell'1 per cento, dopo l'altrettanto importante collocamento del 21 dicembre 2011 con il quale, allo stesso bassissimo tasso di interesse, l'Eurotower aveva prestato 489 miliardi di euro a 529 banche, per un totale di più di mille miliardi di euro iniettati nel sistema bancario quasi gratuitamente per i prossimi tre anni;
la Banca centrale europea ha attuato questa operazione con il preciso obiettivo di limitare la restrizione del credito e attenuare l'impatto della crisi del debito sull'economia reale, nella dichiarata speranza che l'asta faccia affluire i crediti a famiglie e imprese attraverso la liquidità garantita alle banche; proprio per questo la Banca centrale europea, con riguardo ai 7 Paesi nei quali il credit crunch è più sentito, tra cui l'Italia, ha accettato di allargare la lista delle garanzie ammissibili anche ai prestiti bancari con criteri di idoneità nazionali;
per quel che riguarda le banche nazionali, in particolare: Banca Intesa ha ottenuto 24 miliardi di euro «per avere tutte le risorse necessarie per sostenere lo sviluppo del Paese, delle imprese e dello Stato» come ha dichiarato l'amministratore delegato Enrico Tomaso Cucchiani; Unicredit 12,4 miliardi di euro; Monte dei Paschi di Siena tra i 10 ed i 15 miliardi di euro, Ubi Banca 6 miliardi di euro, 3,5 miliardi di euro il Banco Popolare e altrettanti per Mediobanca;
l'asta di febbraio ha determinato un'iniezione di liquidità superiore alle attese della vigilia e ha beneficiato questa volta non solo i colossi ma anche molte banche di minori dimensioni. I piccoli istituti, più radicati al territorio d'origine, hanno, negli ultimi mesi, doppiamente sofferto della crisi di liquidità nel rifinanziarsi verso banche più grandi ed era assolutamente opportuno creare anche per essi una concreta possibilità di accedere ai prestiti dell'Eurotower;
in audizione presso la Commissione bilancio della Camera dei deputati, il direttore generale dell'Associazione bancaria italiana, Giovanni Sabatini, ha garantito che «utilizzeremo la liquidità per finanziare imprese e famiglie»; allo stesso tempo il Vice Ministro dell'economia Vittorio Grilli ha dichiarato «lo scopo dell'operazione della BCE è dare liquidità al sistema che, visto il livello di incertezza, si stava avvitando verso un completo congelamento della liquidità. La finalità è consentire alle banche di prendere decisioni in modo corretto senza distorsioni e di farle continuare a operare normalmente nell'economia reale»;
all'indomani del maxi prestito della Banca centrale europea, tuttavia, le banche hanno depositato, nell'arco di un solo giorno, oltre 300 miliardi di euro presso la Banca centrale europea, cioè buona parte dei 530 miliardi di euro erogati dalla stessa banca centrale nell'asta del 28 febbraio 2012, di fatto una partita di giro che blocca completamente qualunque speranza che tali fondi servissero ad ammorbidire il credit crunch;
è però questo anche un sintomo che la fiducia nel mercato interbancario è bassissima al momento e che i requisiti di liquidità e di capitale imposti alle banche ostacolano il pieno trasferimento di questi fondi all'economia reale;
la pesante crisi economico-finanziaria che ha investito i mercati di tutto il mondo ha evidenziato l'importanza della patrimonializzazione degli istituti di credito e gli eccessivi livelli di rischio che questi ultimi assumono; il crac di Lehman Brothers di due anni fa ha fatto drammaticamente emergere l'abuso della leva finanziaria da parte degli istituti di credito e il problema della qualità degli strumenti finanziari detenuti dalle banche stesse;
sicuramente gli effetti della crisi del sistema finanziario avrebbero potuto essere più contenuti se il principio della separazione tra banche commerciali e banche d'affari fosse stato in vigore nel nostro Paese;
solo attraverso questa separazione risulterebbe valorizzata la «banca tradizionale» che raccoglie depositi dai cittadini ed eroga credito ai cittadini stessi e al sistema produttivo. Infatti, il sistema produttivo è la principale vittima del modello di «banca universale» e della crisi finanziaria: il tessuto imprenditoriale, costituito in Italia per più del 95 per cento da piccole e medie imprese, ha risentito e continua a risentire pesantemente del fenomeno del credit crunch;
una crisi provocata dalle banche sta distruggendo l'economia reale, sta mettendo in ginocchio la gente comune, colpita da manovre economiche procicliche che aumentano la pressione fiscale diretta ed indiretta, causano l'aumento indiscriminato dei prezzi, anche dei prodotti di prima necessità, con una significativa perdita di potere di acquisto da parte delle famiglie. Se è vero che in questa fase i tassi di interesse sono molto bassi, è vero anche che gli spread sui mutui e sui prestiti sono a livelli mai visti prima: le banche stanno ribaltando sui cittadini e sulle imprese i costi della crisi e delle loro operazioni speculative. Per evitare, quindi, di ricadere nei drammatici errori commessi negli ultimi vent'anni e salvaguardare l'economia reale dalla finanza occorre separare le attività delle banche d'affari;
i nuovi accordi europei in tema di patrimonializzazione delle banche, necessari per tentare di ridare stabilità ad un sistema finanziario sull'orlo del collasso, stanno costringendo le banche a continue ricapitalizzazioni, che, insieme ad un sempre più prudenziale approccio degli istituti di credito, sta strozzando le imprese;
le regole di «Basilea 3», che entro il 30 giugno 2012 prenderanno la forma di una direttiva e di un regolamento, rischiano di contribuire negativamente alla recessione in corso. Accrescendo i requisiti di capitale e rendendo più severe le regole di computazione dei mezzi patrimoniali e di governo e controllo del rischio di liquidità, si pongono le premesse per una probabile, ulteriore, restrizione della concessione del credito alle imprese in generale, alle piccole e medie imprese in particolare, limitando la quantità erogabile o accrescendone il prezzo;
le regole di «Basilea 3» sono definite nella logica, discriminante e arbitraria, della «taglia unica» per corpi diversi. Regole uniche per modelli di attività bancaria molto differenti tra loro (wholesale, retail, investment, universal, commercial), per aziende bancarie con diversa natura giuridica e differente funzione obiettivo (società di capitali e di persone; società per azioni quotate e non quotate; società cooperative a mutualità prevalente e non prevalente), per aziende bancarie di dimensioni diversissime (da 10 mila ad 1 sportello) e, soprattutto, con modelli operativi caratterizzati da livelli diversi di propensione al rischio;
la «taglia unica» sfida frontalmente uno dei caratteri genetici della democrazia economica e della libertà d'impresa tipiche della storia e della cultura europea. È un'impostazione di comodo per i regolatori ed i supervisori europei che non fanno il minimo sforzo per predisporre ed applicare regole proporzionate e adeguate a seconda delle dimensioni, delle finalità, del modello giuridico e di business;
in Europa esistono migliaia di banche di piccole e medie dimensioni, che per dimensioni e struttura difficilmente possono essere la causa di un rischio sistemico al pari di colossi transnazionali che, invece, proprio perché sono «too big to fail», devono essere sottoposti a controlli e discipline molto rigorosi. È bene ribadire, infatti, che la fonte originaria della crisi che si sta attraversando è stata la finanza speculativa, alimentata da banche di investimento internazionali, e consentita nel recente passato da alcune zone d'ombra di applicazione delle norme prudenziali,
impegna il Governo:
ad agire in sede comunitaria affinché si privilegino nelle operazioni di rifinanziamento le banche in grado di sostenere al meglio famiglie ed imprese;
a farsi portavoce in sede comunitaria della necessità di escludere da future aste a tasso agevolato da parte della Banca centrale europea, gli istituti a prevalente attività speculativa con attività prevalentemente nel campo dei derivati.
(1-00931) «Comaroli, Dozzo, Giancarlo Giorgetti, Montagnoli, Fogliato, Lussana, Fugatti, Fedriga, Alessandri, Allasia, Bitonci, Bonino, Bragantini, Buonanno, Callegari, Caparini, Cavallotto, Chiappori, Consiglio, Crosio, D'Amico, Dal Lago, Desiderati, Di Vizia, Dussin, Fabi, Fava, Follegot, Gidoni, Goisis, Grimoldi, Isidori, Lanzarin, Maggioni, Maroni, Martini, Meroni, Molgora, Laura Molteni, Nicola Molteni, Munerato, Negro, Paolini, Pastore, Pini, Polledri, Rainieri, Reguzzoni, Rondini, Rivolta, Stefani, Stucchi, Togni, Torazzi, Vanalli, Volpi».