ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00923

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 602 del 12/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: DELLA VEDOVA BENEDETTO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 12/03/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRIGUGLIO CARMELO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 12/03/2012
CONTE GIORGIO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 12/03/2012
PATARINO CARMINE SANTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 12/03/2012
DI BIAGIO ALDO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 12/03/2012
GRANATA BENEDETTO FABIO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 12/03/2012
PERINA FLAVIA FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 12/03/2012
RAISI ENZO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 12/03/2012
BOBBA LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2012


Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 13/03/2012

Atto Camera

Mozione 1-00923
presentata da
BENEDETTO DELLA VEDOVA
testo di
lunedì 12 marzo 2012, seduta n.602

La Camera,
premesso che:
nonostante l'attuale grave crisi economica, il mercato dei giochi, dei concorsi a premio, delle lotterie e delle scommesse è in continua e fortissima crescita, con una spesa complessiva che ha sfiorato nel 2011 gli 80 miliardi di euro, registrando un incremento pari al 30 per cento rispetto all'anno precedente, ed è destinata con ogni probabilità a crescere nel corso del 2012;
secondo un'indagine promossa da Eurispes, il gioco d'azzardo ha raggiunto proporzioni tali da rappresentare la terza industria italiana per fatturato, preceduta solo da Eni ed Enel e costituisce inoltre la seconda causa di indebitamento delle famiglie;
il fatturato dell'industria del gioco è il triplo di quello francese e spagnolo ed è il più alto del mondo per le lotterie istantanee;
un recente dossier intitolato «Azzardapoli» pubblicato dall'associazione Libera ha rilevato come la spesa media italiana pro capite per giochi e scommesse ammonti a 1.260 euro annui, neonati compresi;
una ricerca condotta dall'Istituto di fisiologia clinica del Cnr ha rivelato come a «giocare» siano quattro italiani su dieci, circa 17 milioni di italiani;
il gioco risulta diffuso, soprattutto, tra le fasce più deboli della popolazione: giovani, disoccupati, famiglie povere e anziani soli. I giocatori più a rischio sono complessivamente i soggetti di sesso maschile con bassi livelli di scolarizzazione, inclini ad alcool e fumo ed esposti all'abuso di farmaci;
preoccupante è inoltre la diffusione del gioco tra i minorenni: un adolescente su dieci gioca d'azzardo, per una spesa media mensile compresa tra i 30 e i 50 euro;
il gioco d'azzardo patologico è stato definito dall'Istituto superiore di sanità come una «dipendenza senza sostanze» che si caratterizza per la comparsa, dopo un certo periodo di tempo, di fenomeni di tolleranza, con un aumento crescente ed incontrollato del desiderio di giocare, e di astinenza, con i disturbi psicologici e somatici tipici dell'ansia e della depressione;
secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sarebbero circa 1 milione gli italiani affetti da ludopatia, che, in assenza di misure idonee di informazione e prevenzione, può trasformarsi in un'autentica malattia sociale;
il fenomeno del gioco d'azzardo, che ha assunto in alcuni casi le dimensioni di una vera e propria emergenza sociale, è accompagnato da una pubblicità diffusa e talvolta ossessiva che diffonde una cultura del gioco «pericolosa» e un'illusione di guadagno facile, come ripetutamente denunciato dall'Unione nazionale consumatori;
alcuni spot, utilizzando testimonial famosi o ricorrendo a veri e propri messaggi subliminali - come ritornelli, canzoncine o slogan - hanno l'effetto di promuovere la «cultura del gioco», facendo leva sulla facilità di vincita e spingendo pertanto le persone a tentare la sorte;
il Giurì di autodisciplina pubblicitaria ha pertanto condannato lo spot del «10 e lotto» («Giocare è facile, vincere di più»), individuando come ingannevole la parte dello slogan che faceva riferimento alla vincita facile;
l'Amministrazione nazionale dei Monopoli di Stato sulla sua pagina web dichiara di promuovere il «gioco sicuro, legale e responsabile» e di puntare sulla «distinzione tra gioco legale ed illegale, contrapponendo il divertimento e l'emozione di un gioco controllato e garantito dallo Stato alle conseguenze negative di quello clandestino»; si tratta di un obiettivo importante, ma non sufficiente, perché anche il gioco legale - al pari di quello illegale - può divenire causa di dipendenza psicologica e di rovina economica di massa, che è necessario contrastare con efficaci misure di prevenzione;
occorre altresì prevenire l'infiltrazione dell'organizzazioni criminali nel mercato dei giochi legali, che costituiscono, come risulta dalle indagini dell'autorità giudiziaria e della Commissione parlamentare antimafia, un canale privilegiato di riciclaggio di profitti illeciti;
tale infiltrazione comporta conseguenze pesanti sia sul piano sociale, per il condizionamento di un settore particolarmente esposto dell'economia legale, sia su quello erariale, perché in genere si accompagna all'alterazione dei dispositivi di gioco al fine dell'evasione delle imposte,
impegna il Governo:
ad assumere ogni iniziativa di competenza per disciplinare l'esercizio delle suddette attività in modo tale che agli utenti siano rese note, in forma comprensibile, sulla base di un'analisi certificata da organismi pubblici o privati, indipendenti dai concessionari, le reali possibilità di vincita per ciascuna «giocata», a seconda della sua tipologia;
ad adottare le opportune iniziative, anche di natura normativa, perché sia vietata la pubblicità commerciale delle attività legate a giochi, scommesse, lotterie e concorsi a premio.
(1-00923)
«Della Vedova, Briguglio, Giorgio Conte, Patarino, Di Biagio, Granata, Perina, Raisi, Bobba».