ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00904

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 600 del 08/03/2012
Abbinamenti
Atto 1/00384 abbinato in data 12/03/2012
Atto 1/00874 abbinato in data 12/03/2012
Atto 1/00897 abbinato in data 12/03/2012
Atto 1/00900 abbinato in data 12/03/2012
Atto 1/00917 abbinato in data 12/03/2012
Atto 1/00919 abbinato in data 12/03/2012
Atto 1/00974 abbinato in data 27/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: PALUMBO GIUSEPPE
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 08/03/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE CAMILLIS SABRINA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
DI VIRGILIO DOMENICO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
DE NICHILO RIZZOLI MELANIA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
ARMOSINO MARIA TERESA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
SALTAMARTINI BARBARA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
LORENZIN BEATRICE POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
CENTEMERO ELENA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
CICU SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
PATARINO CARMINE SANTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 08/03/2012
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
LAZZARI LUIGI POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
LAMORTE DONATO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 08/03/2012
PEPE ANTONIO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
SCELLI MAURIZIO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
CASSINELLI ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
PIANETTA ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
FORMICHELLA NICOLA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
BERNINI BOVICELLI ANNA MARIA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
MANNUCCI BARBARA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
BARANI LUCIO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
DE LUCA FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
TESTA NUNZIO FRANCESCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 08/03/2012
ABRIGNANI IGNAZIO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
MANCUSO GIANNI POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012
SISTO FRANCESCO PAOLO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/03/2012


Stato iter:
27/03/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/03/2012
Resoconto DE CAMILLIS SABRINA POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO GOVERNO 12/03/2012
Resoconto BALDUZZI RENATO MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/03/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/03/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 12/03/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/03/2012

RITIRATO IL 27/03/2012

CONCLUSO IL 27/03/2012

Atto Camera

Mozione 1-00904
presentata da
GIUSEPPE PALUMBO
testo di
giovedì 8 marzo 2012, seduta n.600

La Camera,

premesso che:

la medicina di genere studia le differenze e le somiglianze tra uomo e donna, dal punto di vista biologico e funzionale ma anche i comportamenti psicologici e culturali, che traggono le loro origini dalle tradizioni etniche, religiose, educative e sociali;

ancora oggi, la moderna medicina presenta una grave carenza dovuta al fatto che la maggior parte della ricerca medica viene condotta sull'uomo e le azioni mediche sono, di fatto, trasferite dall'uomo sulla donna, senza considerare le differenze di genere;

la prima volta in cui in medicina si menzionò la «questione femminile» fu nel 1991 quando Bernardine Healy, direttrice dell'Istituto nazionale di salute pubblica, sulla rivista New England Journal of Medicine parlò di «Yenti Syndrome» a proposito del comportamento discriminante dei cardiologi nei confronti della donna. Bisognò attendere però più di dieci anni perché fosse avviata una sperimentazione riservata alle donne, esattamente fino al 2002 quando, presso la Columbia University di New York è stato istituito il primo corso di medicina di genere, «A new approach to healt care based on insight into biological differences between women and men», per lo studio di tutte quelle patologie che riguardano entrambi i sessi;

l'Organizzazione mondiale della sanità), riconosce alle differenze sessuali (dati biologici) ed a quelle di genere (dati sociali e culturali) importanti ruoli quali determinanti lo stato di salute e per la prevenzione di malattie specifiche (dell'uomo e della donna) e pertanto in sanità le differenze di genere e di sesso devono essere adeguatamente considerate e di conseguenza ha inserito la medicina di genere nell'«Equity Act» per promuovere cure più appropriate;

la Commissione europea ha ribadito la necessità di promuovere una politica in difesa della salute che tenga conto della diversità di genere, per favorire una migliore appropriatezza della terapia e una maggiore tutela della salute;

la Medicina di genere (MDG) non è da considerare una nuova branca medica riservata alla donna ma una disciplina trasversale tra le diverse aree mediche e soprattutto un nuovo approccio di interventi di programmazione sanitaria incentrata sulla persona per delineare migliori criteri di erogazione di servizio sanitario di eccellenza e quindi nuovi LEA;

un'appropriatezza di genere nella protezione della salute dell'uomo e della donna può essere misurata con indicatori economici;

è necessario un cambiamento culturale per favorire la formazione degli operatori ospedalieri e dei medici;

la medicina di genere richiede il coordinamento e la cooperazione stretta tra università, ospedali, aziende sanitarie;

la programmazione del Ministero della salute riconosce indicatori principali per le prestazioni specialistiche e farmaceutiche per area, rapportate a età, genere, e profilo della popolazione totale e quindi la medicina di genere può diventare un'area ove detti strumenti possano essere validati e quindi meglio utilizzati,
impegna il Governo:
a inserire tra gli obiettivi del Piano sanitario nazionale 2013-2015 la medicina di genere;

a promuovere la ricerca sanitaria su popolazioni diversificate per genere e con parametri di valutazione migliori nella sperimentazione farmacologica e nella ricerca di fattori di rischio, con il concorso degli enti vigilati dal Ministero della salute ISS (Istituto superiore di sanità), AIFA (autorità del farmaco) istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS), nonché di enti di ricerca, università e aziende sanitarie;

a istituire in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità un osservatorio nazionale per la medicina di genere che possa raccogliere, coordinare e trasferire dati epidemiologici e clinici al fine di assicurare il raggiungimento dell'equità nell'esigibilità del diritto alla salute;

a promuovere incentivi fiscali per la ricerca in ambito della medicina di genere;

a garantire che i prodotti e i servizi derivanti dalla ricerca siano efficaci e sicuri in funzione delle accertate differenze di reattività di genere;

a garantire la possibilità ai pazienti e agli operatori sanitari di accedere ai dati relativi alle differenze di genere, per migliorare la consapevolezza della diversità nell'uso dei farmaci, dei dispositivi medici e di altri approcci terapeutici;

a garantire attraverso adeguate forme di comunicazione la diffusione di una corretta informazione volta a migliorare le conoscenze riguardanti tali diversità.
(1-00904)
«Palumbo, De Camillis, Di Virgilio, De Nichilo Rizzoli, Armosino, Saltamartini, Lorenzin, Centemero, Cicu, Patarino, Fucci, Lazzari, Lamorte, Antonio Pepe, Scelli, Cassinelli, Pianetta, Formichella, Bernini Bovicelli, Mannucci, Barani, De Luca, Nunzio Francesco Testa, Abrignani, Mancuso, Sisto».