Atto Camera
Mozione 1-00899
presentata da
MATTEO MECACCI
testo di
mercoledì 29 febbraio 2012, seduta n.595
La Camera,
premesso che:
il cittadino russo Sergei Magnitsky è deceduto in cella di isolamento nella Federazione Russa il 16 novembre 2009;
la detenzione di Sergei Magnitsky è durata oltre 12 mesi ed è stata costellata da una serie di maltrattamenti, dinieghi di cure, torture e violenze fisiche denunciati dettagliatamente dallo stesso Magnitsky prima della sua morte, e successivamente dai suoi difensori;
la tragica vicenda di Magnitsky, avvocato che lavorava per un fondo di investimenti esteri in Russia, si inserisce all'interno di un procedimento giurisdizionale per «evasione fiscale», in cui il diritto di difesa e le garanzie di un giusto processo, impegni che la Federazione Russa si è impegnata a rispettare con la ratifica della Convenzione europea sui diritti dell'uomo, sono stati violati platealmente;
in questo senso, si sono espressi nel corso degli ultimi anni e mesi adottando risoluzioni parlamentari il Parlamento olandese, il Congresso degli Stati Uniti, il Parlamento europeo e il Parlamento canadese, chiedendo alle autorità russe di individuare e processare i responsabili e i mandanti della morte di Magnitsky e chiedendo ai rispettivi Governi di sanzionare questi individui, sia attraverso il congelamento dei loro beni all'estero, sia non concedendogli il visto di ingresso nei rispettivi territori nazionali;
i procedimenti avviati dalle autorità russe per accertare le cause del decesso di Magnitsky sono stati finora del tutto insoddisfacenti, arrivando pochi giorni fa, come riportato l'8 febbraio 2012 dal New York Times, al paradosso della riapertura di un processo per corruzione deciso proprio nei confronti di Magnitsky, dandosi così luogo al primo «processo ad un morto» nella storia della Federazione Russa;
le denunce circostanziate registrate e formulate dallo stesso Magnitsky nel corso della sua detenzione, hanno portato ad individuare con precisione le responsabilità dirette o indirette per i maltrattamenti, le torture, il diniego delle cure e infine per il decesso, 60 persone all'interno del sistema carcerario, sanitario, giudiziario e di Governo della Federazione Russa, che non sono state finora oggetto di un giusto procedimento penale;
a riprova della serietà della documentazione e delle denunce presentate dalla difesa di Magnitsky, a seguito di un'iniziativa dei senatori Ben Cardin (Democratico) e John Mc Cain (Repubblicano) il Dipartimento di Stato Americano ha imposto ai 60 cittadini russi (la cosiddetta Cardin's List) il divieto di ingresso negli Stati Uniti,
impegna il Governo:
a chiedere alla Federazione Russa, nell'ambito dei rapporti politici bilaterali con quel Paese, che l'accertamento delle responsabilità relative alla morte di Sergei Magnitsky mentre era detenuto, possa avvenire in un processo rispettoso dei principi dell'indipendenza della magistratura, del diritto alla difesa e di un giusto processo, come sancito dalla Convenzione europea sui diritti dell'uomo ratificata dalla Federazione Russa;
a non concedere visti di ingresso alle sessanta persone della Cardin's List come già è stato fatto dal Dipartimento di Stato americano;
ad individuare, se ve ne sono, i beni appartenenti alle sessanta persone della Cardin's List in territorio o sotto giurisdizione italiana, e ad assumere le iniziative di competenza per pervenire ad un sostanziale blocco della disponibilità di tali beni.
(1-00899) «Mecacci, Volontè, Evangelisti, Vernetti, Pistelli, Migliori, Rosato, Sereni, Misiani, Bernardini, Zamparutti, Maurizio Turco, Farina Coscioni, Beltrandi».