ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00887

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 593 del 27/02/2012
Abbinamenti
Atto 1/00880 abbinato in data 19/03/2012
Atto 1/00928 abbinato in data 19/03/2012
Atto 1/00930 abbinato in data 19/03/2012
Atto 1/00932 abbinato in data 19/03/2012
Atto 1/00933 abbinato in data 19/03/2012
Atto 1/00934 abbinato in data 19/03/2012
Atto 1/00935 abbinato in data 19/03/2012
Atto 1/00940 abbinato in data 19/03/2012
Atto 1/00941 abbinato in data 19/03/2012
Atto 1/00972 abbinato in data 28/03/2012
Atto 1/00976 abbinato in data 28/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: IANNACCONE ARTURO
Gruppo: MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA
Data firma: 27/02/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELCASTRO ELIO VITTORIO MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA 27/02/2012
PORFIDIA AMERICO MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA 27/02/2012
BRUGGER SIEGFRIED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 27/02/2012


Stato iter:
28/03/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/03/2012
Resoconto IANNACCONE ARTURO MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA
 
INTERVENTO GOVERNO 19/03/2012
Resoconto BARCA FABRIZIO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (COESIONE TERRITORIALE)
 
PARERE GOVERNO 28/03/2012
Resoconto BARCA FABRIZIO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (COESIONE TERRITORIALE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 28/03/2012
Resoconto IANNACCONE ARTURO MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA
Resoconto OSSORIO GIUSEPPE MISTO-REPUBBLICANI-AZIONISTI
Resoconto COMMERCIO ROBERTO MARIO SERGIO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Resoconto MOSELLA DONATO RENATO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto FORMISANO ANIELLO ITALIA DEI VALORI
Resoconto GIANNI PIPPO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Resoconto BRIGUGLIO CARMELO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Resoconto MISITI AURELIO SALVATORE MISTO-GRANDE SUD-PPA
Resoconto OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Resoconto FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD PADANIA
Resoconto D'ANTONI SERGIO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto FITTO RAFFAELE POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto MARINI CESARE PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CERA ANGELO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 19/03/2012

DISCUSSIONE IL 19/03/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 19/03/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/03/2012

NON ACCOLTO IL 28/03/2012

PARERE GOVERNO IL 28/03/2012

DISCUSSIONE IL 28/03/2012

RESPINTO IL 28/03/2012

CONCLUSO IL 28/03/2012

Atto Camera

Mozione 1-00887
presentata da
ARTURO IANNACCONE
testo di
lunedì 27 febbraio 2012, seduta n.593

La Camera,

premesso che:

l'articolo 27 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, ha introdotto un regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali o professionali;

pur andando nella direzione giusta tale agevolazione non appare sufficiente per rilanciare lo sviluppo e l'occupazione di aree particolarmente svantaggiate come quelle del Meridione;

è necessario procedere, anche con iniziative di rottura rispetto al passato, a nuove forme di agevolazioni capaci di attrarre investimenti nazionali ed internazionali in dette aree;

la crisi economica che ha colpito l'Europa intera può essere il volano per chiedere, con forza, alle istituzioni europee la creazione di un sistema di agevolazione fiscale per le imprese che investiranno nelle regioni del Meridione. I contributi a fondo perduto spesso non hanno sortito gli effetti sperati per tutta una serie di motivazioni; quindi una rimodulazione dovrebbe essere oggetto di valutazione;

in un periodo di estrema difficoltà per le imprese, soprattutto per le piccole aziende, gli artigiani ed i commercianti, gli «ex minimi», oltre a dover versare le imposte sui redditi secondo le aliquote ordinarie, dovranno «subire» lo strumento degli studi di settore, che, nonostante i correttivi apportati, non sono in grado di rappresentare una realtà in crisi, con fatturati in diminuzione e costi in aumento; il pericolo di non rientrare nei parametri degli studi, con conseguente accertamento e versamento di imposte che non sono in questo momento sopportabili, spingerà molti contribuenti a chiudere i battenti, con conseguenze economiche e sociali drammatiche;

il fisco per lo sviluppo non passa solo per la lotta ai paradisi fiscali, ma deve assicurare alla parte meno sviluppata dell'Italia qualcosa di analogo a ciò che ha comportato il minor fisco per l'Irlanda, in relazione alla quale la Commissione ha di nuovo approvato le misure che lo Stato aveva approntato per il superamento della fase di criticità finanziaria in cui è scivolata nel recente passato;

con la sentenza del 6 settembre 2006 la Corte di giustizia dell'Unione europea ha rigettato il ricorso proposto dalla Repubblica portoghese avverso una decisione della Commissione relativa alla censura di parte del regime normativo contenente l'adeguamento del sistema fiscale nazionale alle specificità della regione delle Azzorre;

nonostante il rigetto del ricorso della Repubblica portoghese, dalla motivazione della sentenza emerge come la Corte di giustizia sia giunta a riconoscere esplicitamente la piena compatibilità con il diritto comunitario delle misure fiscali agevolative adottate da enti territoriali interni diversi dallo Stato;

la stessa Corte è intervenuta correggendo l'orientamento eccessivamente restrittivo tenuto dalla Commissione, dove le misure «asimmetriche», ossia applicabili solo nel territorio di alcune regioni, erano state tollerate in deroga al divieto generali di aiuti di Stato sancito dall'articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (ex dall'articolo 87 del TCE), previo nulla osta da parte della stessa Commissione ed entro limiti temporali e «quantitativi» assai ristretti;

l'orientamento appena illustrato è stato ripreso ed ampliato dalla Corte di giustizia nelle recenti cause C 428/06 e C 434/06;

nel 2008 solo il 6 per cento del totale degli investimenti in Italia veniva dall'estero, contro il 15 per cento della Francia e il 33 per cento del Regno Unito. E del nostro 6 per cento di investimenti diretti esteri, solo lo 0,6 per cento era posizionato a Sud;

è giunto il momento di dare un segnale di discontinuità con il passato, fatto di troppi sprechi, molto assistenzialismo e poca impresa;

in altre parole si dovrebbe capovolgere lo schema sin qui seguito lasciando il più possibile le risorse nelle mani di imprenditori sani e veri, al contempo tenendo sempre a mente il vincolo di finanza pubblica,
impegna il Governo

ad assumere iniziative normative volte ad adattare gli studi di settore alle condizioni di particolare svantaggio in cui si trovano gli operatori economici e commerciali delle regioni meridionali ed, in modo particolare, ad istituire, in quelle aree una vera e propria «no tax area» attraverso un serrato confronto con le istituzioni europee, sulla falsa riga di quanto fatto in Irlanda ed in base alle sentenze della Corte di giustizia, impostando così un modello che sia il volano del rilancio del Mezzogiorno d'Italia.

(1-00887)
«Iannaccone, Belcastro, Porfidia, Brugger».