ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00828

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 577 del 26/01/2012
Abbinamenti
Atto 1/00834 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00835 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00836 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00837 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00838 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00839 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00841 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00840 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00844 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00860 abbinato in data 15/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: DELLA VEDOVA BENEDETTO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 26/01/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TOTO DANIELE FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 26/01/2012


Stato iter:
15/02/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 31/01/2012
Resoconto TOTO DANIELE FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
 
PARERE GOVERNO 15/02/2012
Resoconto VARI MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 15/02/2012
Resoconto GIULIETTI GIUSEPPE MISTO
Resoconto BELCASTRO ELIO VITTORIO MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA
Resoconto LANZILLOTTA LINDA MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto MONAI CARLO ITALIA DEI VALORI
Resoconto D'ANNA VINCENZO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Resoconto TOTO DANIELE FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Resoconto RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Resoconto CAPARINI DAVIDE LEGA NORD PADANIA
Resoconto VELO SILVIA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto VALDUCCI MARIO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 31/01/2012

DISCUSSIONE IL 31/01/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 31/01/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/02/2012

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 15/02/2012

ACCOLTO IL 15/02/2012

PARERE GOVERNO IL 15/02/2012

DISCUSSIONE IL 15/02/2012

APPROVATO IL 15/02/2012

CONCLUSO IL 15/02/2012

Atto Camera

Mozione 1-00828
presentata da
BENEDETTO DELLA VEDOVA
testo di
giovedì 26 gennaio 2012, seduta n.577

La Camera,
premesso che:
la modernizzazione del settore e lo sviluppo delle reti di nuova generazione, in grado di fornire servizi d'accesso a banda larga fissa e mobile, rappresentano una priorità per le strategie di produttività, di crescita e di innovazione del Paese;
come riconosciuto recentemente dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e da numerosi studi scientifici, gli investimenti in banda larga hanno effetti considerevoli sulla crescita del reddito nazionale delle società avanzate, sia direttamente per l'attività di progettazione e impianto delle reti, che indirettamente, in virtù dell'aumento complessivo di produttività, del livello di innovazione e di base occupazionale delle attività economiche che utilizzano e beneficiano delle reti di nuova generazione per i loro processi produttivi;
una ricerca della Banca mondiale del 2009, confermata peraltro da altre analisi indipendenti, valuta come una variazione di 10 punti percentuali della penetrazione della banda larga possa generare un aumento di 1,21 punti percentuali di crescita del prodotto interno lordo pro capite nelle economie dei Paesi sviluppati;
secondo uno studio della Oxford Economics, un livello di investimenti in banda larga a livelli statunitensi consentirebbe all'Europa una crescita del prodotto interno lordo di circa il 5 per cento e del 7 per cento per l'Italia; sulla base delle stime del Progetto Italia digitale 2010 di Confindustria, l'attivazione delle reti di nuova generazione fisse e mobili può generare a regime risparmi di 40 miliardi di euro annui, grazie soprattutto alla possibile crescita dimensionale del telelavoro e della digitalizzazione degli adempimenti fiscali e amministrativi;
come evidenziato recentemente dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in una segnalazione al Governo, con la quale l'autorità suggerisce l'istituzione di un'agenda digitale per l'Italia sul modello di quella europea, i dati italiani «di alfabetizzazione informatica, di copertura di rete fissa e di sviluppo dei servizi on line, sia sotto il profilo di utilizzo da parte dei consumatori che delle imprese, sono nettamente al di sotto della media UE»; secondo dati Eurostat del 2011, infatti, gli utenti abituali di internet in Italia sono il 47,6 per cento contro una media europea del 65 per cento; la quota di famiglie con connessione a banda larga è il 49 per cento, contro la media dell'Unione europea del 61 per cento; le imprese che utilizzano il web per la vendita di beni e servizi sono il 4 per cento del totale, a cospetto di una media continentale del 13 per cento;
la penetrazione del servizio a banda larga in Italia - pari a fine 2010 a circa il 22 per cento della popolazione - è inferiore alla media dei membri dell'Unione europea (26,6 per cento) e al livello dei maggiori Paesi continentali (Francia e Germania, nei quali la penetrazione si attesta al 30 per cento circa); per quanto concerne la fibra ottica, nonostante gli investimenti intrapresi fin dagli anni Novanta, la copertura territoriale è pari al 10 per cento, con un numero di accessi attivi (300mila, pari appena allo 0,6 per cento della popolazione) sostanzialmente invariato negli ultimi 4 anni; intere aree del nostro Paese, per una popolazione pari a circa il 18 per cento del totale, sono soggette ad un significativo divario digitale, senza alcuna connessione a banda larga o dotate esclusivamente di connessioni a velocità inferiore a 2 megabit al secondo, compresi molti distretti industriali, con gravi asimmetrie anticompetitive per le aziende italiane rispetto ai concorrenti del nord Europa;
l'interessante sviluppo delle connessioni mobili (che porta la quota di italiani dotati di smartphone e chiavi usb al 48 per cento, contro una media europea del 39 per cento), la prospettiva di una maggiore diffusione delle reti mobili di quarta generazione - confermata dal buon esito della recente asta pubblica per le frequenze - e la costante integrazione tecnologica delle reti fisse e mobili necessitano di misure normative di semplificazione delle procedure amministrative e dei regimi di autorizzazione e concessione connessi agli investimenti delle imprese di telecomunicazioni;
secondo le stime più accreditate, gli investimenti necessari a dotare l'intera popolazione italiana delle reti di banda larga di ultima generazione assommano a circa 10-15 miliardi di euro; i vincoli di finanza pubblica e gli obiettivi pluriennali di riequilibrio fiscale rendono impraticabile il ricorso ai soli investimenti pubblici per il raggiungimento di questo risultato;
alla dotazione formale di 800 milioni di euro, prevista dall'articolo 1 della legge n. 69 del 2009, a carico del bilancio dello Stato e a valere sul fondo per le aree sottoutilizzate «per facilitare l'adeguamento delle reti di comunicazione elettronica pubbliche e private all'evoluzione tecnologica e alla fornitura dei servizi avanzati di informazione e di comunicazione del Paese», non si è accompagnata l'effettiva disponibilità delle risorse,
impegna il Governo:
ad intraprendere tutte le iniziative di carattere normativo per ampliare la copertura territoriale dei servizi di accesso a banda larga, riducendo il divario digitale e accelerando lo sviluppo della banda ultra larga in via prioritaria nei distretti industriali, al fine di migliorare la competitività e la produttività del sistema economico nazionale;
a completare l'opera di semplificazione normativa e amministrativa per migliorare il quadro regolatorio, rendendo coerenti le disposizioni vigenti in materia, per incentivare gli investimenti e favorire, anche in questo settore, la piena concorrenza tra operatori di rete fissa e mobile.
(1-00828) «Della Vedova, Toto».