ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00824

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 576 del 25/01/2012
Abbinamenti
Atto 1/00800 abbinato in data 25/01/2012
Atto 1/00802 abbinato in data 25/01/2012
Atto 1/00818 abbinato in data 25/01/2012
Atto 1/00821 abbinato in data 25/01/2012
Atto 1/00822 abbinato in data 25/01/2012
Atto 1/00823 abbinato in data 25/01/2012
Atto 1/00825 abbinato in data 25/01/2012
Firmatari
Primo firmatario: REGUZZONI MARCO GIOVANNI
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 25/01/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOSSI UMBERTO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
LUSSANA CAROLINA LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
FOGLIATO SEBASTIANO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
MONTAGNOLI ALESSANDRO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
ALESSANDRI ANGELO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
ALLASIA STEFANO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
BITONCI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
BONINO GUIDO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
CALLEGARI CORRADO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
CAVALLOTTO DAVIDE LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
CHIAPPORI GIACOMO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
COMAROLI SILVANA ANDREINA LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
CONSIGLIO NUNZIANTE LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
CROSIO JONNY LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
D'AMICO CLAUDIO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
DAL LAGO MANUELA LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
DESIDERATI MARCO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
DI VIZIA GIAN CARLO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
DOZZO GIANPAOLO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
DUSSIN GUIDO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
FABI SABINA LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
FAVA GIOVANNI LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
FOLLEGOT FULVIO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
FORCOLIN GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
FUGATTI MAURIZIO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
GIDONI FRANCO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
GOISIS PAOLA LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
ISIDORI ERALDO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
LANZARIN MANUELA LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
MAGGIONI MARCO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
MARONI ROBERTO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
MARTINI FRANCESCA LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
MERONI FABIO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
MOLGORA DANIELE LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
MOLTENI LAURA LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
MOLTENI NICOLA LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
MUNERATO EMANUELA LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
NEGRO GIOVANNA LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
PAOLINI LUCA RODOLFO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
PASTORE MARIA PIERA LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
PINI GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
POLLEDRI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
RAINIERI FABIO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
RIVOLTA ERICA LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
RONDINI MARCO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
STEFANI STEFANO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
STUCCHI GIACOMO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
TOGNI RENATO WALTER LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
TORAZZI ALBERTO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
VANALLI PIERGUIDO LEGA NORD PADANIA 25/01/2012
VOLPI RAFFAELE LEGA NORD PADANIA 25/01/2012


Stato iter:
25/01/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/01/2012
Resoconto SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD PADANIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 25/01/2012
Resoconto LA MALFA GIORGIO MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-MAIE
Resoconto IANNACCONE ARTURO MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA
Resoconto TEMPESTINI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto MENIA ROBERTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Resoconto OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
 
INTERVENTO GOVERNO 25/01/2012
Resoconto MONTI MARIO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 25/01/2012
Resoconto MANNINO CALOGERO MISTO-REPUBBLICANI-AZIONISTI
Resoconto BELCASTRO ELIO VITTORIO MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA
Resoconto BRUGGER SIEGFRIED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto LA MALFA GIORGIO MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-MAIE
Resoconto COMMERCIO ROBERTO MARIO SERGIO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Resoconto RONCHI ANDREA MISTO-FAREITALIA PER LA COSTITUENTE POPOLARE
Resoconto ANTONIONE ROBERTO MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI
Resoconto VERNETTI GIANNI MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto MISITI AURELIO SALVATORE MISTO-GRANDE SUD-PPA
Resoconto ORLANDO LEOLUCA ITALIA DEI VALORI
Resoconto POLIDORI CATIA POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Resoconto FUGATTI MAURIZIO LEGA NORD PADANIA
Resoconto BERSANI PIER LUIGI PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto ALFANO ANGELINO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto CAMBURSANO RENATO MISTO
 
PARERE GOVERNO 25/01/2012
Resoconto D'ANDREA GIAMPAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/01/2012

DISCUSSIONE IL 25/01/2012

NON ACCOLTO IL 25/01/2012

PARERE GOVERNO IL 25/01/2012

RESPINTO IL 25/01/2012

CONCLUSO IL 25/01/2012

Atto Camera

Mozione 1-00824
presentata da
MARCO GIOVANNI REGUZZONI
testo di
mercoledì 25 gennaio 2012, seduta n.576

La Camera,

premesso che:

la crisi economica internazionale, iniziata nel 2007 negli Stati Uniti e rapidamente diffusasi nel resto del mondo e tra i diversi settori economici, ha avuto le principali ripercussioni in Europa dove, anche a causa delle intrinseche debolezze della moneta unica, la recessione ha manifestato i sintomi più significativi;

le misure adottate dai diversi Governi nazionali europei per far fronte alla crisi, che dopo un periodo di lenta ripresa nei primi mesi del 2011 si sta nuovamente aggravando, si sono ad oggi rivelate assolutamente insufficienti ed inadeguate tanto più che se confrontate con quelle di altri Paesi, come gli Usa o il Giappone, dove il debito pubblico è cresciuto in misura maggiore rispetto ai Paesi dell'eurozona e i principali indici macro economici sono più negativi di quelli evidenziati da altri Stati dell'Europa;

l'evidente difficoltà dell'Europa è direttamente collegata alla crisi della sua moneta unica manifestatasi in tutta la sua gravità negli ultimi mesi soprattutto in Grecia dove le misure adottate dal Governo nazionale si sono palesate carenti tanto da indurre l'Unione europea ad adottare provvedimenti straordinari di supporto economico e finanziario in favore del Governo di Atene e finalizzate ad evitare un crollo non solo dell'economia ellenica, ma anche e soprattutto dell'intera eurozona messa sotto attacco dalla speculazione finanziaria;

la fragilità della moneta unica e la gravità della attuale recessione rilevano come la fase di costruzione dell'euro sia stata assolutamente non conforme con le attese dei suoi fautori e non abbia assolutamente considerato le attuali problematicità, denotando in tal modo come la realizzazione della moneta unica non si sia assolutamente accompagnata alla costruzione di una politica europea univoca ed in grado di garantire quella omogeneità politica capace di superare le diversità sociali ed economiche tra i diversi Paesi europei e tale da assicurare così una crescita ed uno sviluppo coerenti con le economie dei Paesi più avanzati;

la strategia adottata fino ad ora dalla BCE e finalizzata esclusivamente ad un controllo del livello della inflazione dei Paesi dell'euro zona si è dimostrata assolutamente inefficace a contrastare gli effetti della crisi proprio in ragione della difformità della strategia della Banca europea con le necessità evidenziate dalla crisi economica e che dovrebbe invece concentrarsi sul finanziamento diretto agli Stati europei, anche attraverso l'emissione di eurobond;

la genesi della crisi ha altresì aperto la discussione sulla patrimonializzazione degli istituti di credito e sugli eccessivi livelli di rischio che questi ultimi assumono; il crac di Lehman Brothers di tre anni fa ha fatto drammaticamente emergere l'abuso della leva finanziaria da parte degli istituti di credito e il problema della qualità degli strumenti finanziari detenuti dalle banche stesse; già più di un anno fa il Comitato dei governatori delle banche centrali europee ha riscritto l'accordo cosiddetto «Basilea 2» per arrivare al «Basilea 3», che mira a rafforzare il patrimonio delle banche, al fine di scongiurare nuove catastrofi finanziarie; a seguito del Consiglio europeo del 26 ottobre 2012 il tema dei requisiti patrimoniali delle banche degli Stati europei è tornato di attualità; i Governi dell'Unione europea hanno concordato sulla necessità di elevare l'indice di Core Tier 1 e hanno introdotto nuovi criteri per il calcolo dei requisiti patrimoniali che prevedono la valutazione a prezzi di mercato dei titoli del debito pubblico, superando le disposizioni precedenti che prevedevano la contabilizzazione dei titoli iscritti nel portafoglio bancario al valore di acquisto; il rispetto dei nuovi requisiti fissati dalla European Banking Authority, comporta per gli istituti di credito italiani una ricapitalizzazione pari a circa 14,7 miliardi di euro, penalizzati dalla notevole quantità di Bot e Btp che detengono in portafoglio, in un momento in cui il nostro debito sovrano è sottoposto ad evidenti pressioni speculative e soggetto a grande deprezzamento, con la conseguenza di dover aumentare il capitale aggiuntivo necessario per rispettare i nuovi limiti europei; la prospettiva per le banche italiane potrebbe essere quindi quella di restringere l'erogazione del credito verso le imprese con conseguenze disastrose per l'economia, in un momento in cui le necessità del sistema industriale sono proprio opposte; l'alternativa sarebbe quella di nazionalizzare il nostro sistema bancario o consentire l'ingresso nel capitale delle nostre banche ai grandi gruppi stranieri, favorito anche dal forte deprezzamento del prezzi azionari;

la possibilità per l'Europa di poter riuscire a superare l'attuale momento di ristrettezza passa inesorabilmente da un miglioramento del livello di governance tra i diversi Paesi membri, finalizzata ad un migliore coordinamento e ad una integrazione più efficace, dall'adozione di politiche governative di intervento finalizzate alla riduzione del debito pubblico e dalla assunzione di politiche fiscali finalizzate alla crescita e allo sviluppo economico, in grado così di evitare tanto recessioni economiche quanto gli atti speculativi che nel corso di questi mesi hanno messo sotto attacco i mercati finanziari;

gli sforzi fatti dall'Italia negli ultimi mesi per evitare di essere coinvolta, così come altri Paesi europei, nel vortice della crisi economica, sospinta peraltro anche dai continui declassamenti del debito sovrano impartito dalle principali agenzie di rating internazionali, se da un lato stanno comportando un rigoroso miglioramento dell'avanzo primario, dall'altro stanno evidentemente bloccando la ripresa della crescita, del Paese, anche a causa dell'ultima manovra economica approvata dal Governo nazionale e fortemente depressiva;

la difficoltà dell'Italia nel riuscire ad uscire dalla crisi economica è data infatti non solo dalla contingente problematicità legata alla moneta unica, ma anche e soprattutto dagli effetti derivanti dalla ultima manovra economica che, basandosi finanziariamente più su maggiori entrate che su una riduzione della spesa pubblica, comporterà sicuramente, così come peraltro già evidenziato da numerosi studi, una recessione dell'economia nazionale la quale, proprio in un momento di rallentamento come quella attuale, avrebbe invece bisogno di un sostegno basato su politiche di tipo espansivo;

la recente adozione da parte dal Governo italiano di un provvedimento finalizzato alle liberalizzazioni di alcune professioni non appare, in tal senso, un'azione in grado di sopperire alle carenze derivanti dalla mancanza di una politica economica nazionale di tipo espansivo, anche e soprattutto in ragione del fatto che tale provvedimento più che supportare la classe media imprenditoriale e che costituisce il punto di forza del tessuto economico del Paese, pare chiaramente destinata a favorire i grandi operatori economici i quali, a dispetto dei soggetti economici di dimensioni inferiori e proprio in ragione del loro maggiore dimensionamento aziendale, possono usufruire di vantaggi competitivi in grado di aumentare il divario oggi esistente,
impegna il Governo:
ad intervenire a livello europeo, chiedendo la revisione del metodi di calcolo dei requisiti patrimoniali delle banche e, in particolare, la revisione della valutazione a prezzi di mercato dei titoli del debito pubblico detenuti dalle banche stesse, con lo scopo di tutelare e rafforzare il sistema creditizio italiano e chiedendo, al contempo, una revisione della politica monetaria europea della BCE, finalizzata non solo alla regolamentazione dell'inflazione, così come avviene oggi, ma anche e soprattutto ad una modifica della strategia della BCE allo scopo di fare della Banca centrale europea un prestatore di ultima istanza, così come avviene per la FED;

a rivedere completamente, a livello nazionale, le decisioni fino ad oggi assunte dal Governo in materia fiscale, imperniando il controllo del debito pubblico sui tagli della spesa pubblica, soprattutto nei livelli della pubblica amministrazione più inefficiente e nelle aree del Paese che denotano sprechi di risorse pubbliche, e sviluppando politiche di crescita espansive rimodulando, in tal senso, anche le regole del patto di stabilità interno allo scopo di favorire gli investimenti negli enti locali oggi bloccati dai severi parametri del patto stesso e che impediscono e rallentano il pagamento delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle aziende.

(1-00824)
«Reguzzoni, Bossi, Lussana, Fogliato, Montagnoli, Fedriga, Alessandri, Allasia, Bitonci, Bonino, Bragantini, Buonanno, Callegari, Caparini, Cavallotto, Chiappori, Comaroli, Consiglio, Crosio, D'Amico, Dal Lago, Desiderati, Di Vizia, Dozzo, Dussin, Fabi, Fava, Fogliato, Follegot, Forcolin, Fugatti, Gidoni, Giancarlo Giorgetti, Goisis, Grimoldi, Isidori, Lanzarin, Maggioni, Maroni, Martini, Meroni, Molgora, Laura Molteni, Nicola Molteni, Munerato, Negro, Paolini, Pastore, Pini, Polledri, Rainieri, Rivolta, Rondini, Simonetti, Stefani, Stucchi, Togni, Torazzi, Vanalli, Volpi».