ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00823

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 575 del 24/01/2012
Abbinamenti
Atto 1/00800 abbinato in data 25/01/2012
Atto 1/00802 abbinato in data 25/01/2012
Atto 1/00818 abbinato in data 25/01/2012
Atto 1/00821 abbinato in data 25/01/2012
Atto 1/00822 abbinato in data 25/01/2012
Atto 1/00824 abbinato in data 25/01/2012
Atto 1/00825 abbinato in data 25/01/2012
Firmatari
Primo firmatario: ANTONIONE ROBERTO
Gruppo: MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI
Data firma: 24/01/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GAVA FABIO MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI 24/01/2012
PITTELLI GIANCARLO MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI 24/01/2012
MARMO ROBERTO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 24/01/2012
MILO ANTONIO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 24/01/2012
SARDELLI LUCIANO MARIO MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI 24/01/2012
MISTRELLO DESTRO GIUSTINA MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI 24/01/2012
BRUGGER SIEGFRIED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 24/01/2012


Stato iter:
25/01/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/01/2012
Resoconto GAVA FABIO MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 25/01/2012
Resoconto LA MALFA GIORGIO MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-MAIE
Resoconto IANNACCONE ARTURO MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA
Resoconto TEMPESTINI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto MENIA ROBERTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Resoconto OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
 
INTERVENTO GOVERNO 25/01/2012
Resoconto MONTI MARIO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 25/01/2012
Resoconto MANNINO CALOGERO MISTO-REPUBBLICANI-AZIONISTI
Resoconto BELCASTRO ELIO VITTORIO MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA
Resoconto BRUGGER SIEGFRIED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto LA MALFA GIORGIO MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-MAIE
Resoconto COMMERCIO ROBERTO MARIO SERGIO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Resoconto RONCHI ANDREA MISTO-FAREITALIA PER LA COSTITUENTE POPOLARE
Resoconto ANTONIONE ROBERTO MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI
Resoconto VERNETTI GIANNI MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto MISITI AURELIO SALVATORE MISTO-GRANDE SUD-PPA
Resoconto ORLANDO LEOLUCA ITALIA DEI VALORI
Resoconto POLIDORI CATIA POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Resoconto FUGATTI MAURIZIO LEGA NORD PADANIA
Resoconto BERSANI PIER LUIGI PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto ALFANO ANGELINO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto CAMBURSANO RENATO MISTO
 
PARERE GOVERNO 25/01/2012
Resoconto D'ANDREA GIAMPAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/01/2012

DISCUSSIONE IL 25/01/2012

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 25/01/2012

ACCOLTO IL 25/01/2012

PARERE GOVERNO IL 25/01/2012

APPROVATO IL 25/01/2012

CONCLUSO IL 25/01/2012

Atto Camera

Mozione 1-00823
presentata da
ROBERTO ANTONIONE
testo di
martedì 24 gennaio 2012, seduta n.575

La Camera,
premesso che:
il 30 gennaio 2012 a Bruxelles saranno prese decisioni fondamentali per il futuro dell'Europa e dell'Italia. Nell'incontro sopra citato la posta in gioco principale sarà costituita dalla determinazione del cosiddetto fiscal compact e le condizioni che dovranno essere fissate per il rientro dello stock del debito pubblico rispetto alla soglia fissata a Maastricht del 60 per cento;
questo obiettivo potrà essere perseguito a condizione che l'Europa ritrovi la strada della crescita e, quindi, della competitività rispetto ad un contesto globale, non solo in grave crisi, ma soprattutto caratterizzato da una configurazione profondamente cambiata. Quindi, le misure relative al rigore sui conti pubblici che devono inevitabilmente essere adottate per evitare il default di alcuni Paesi per ridurre gli squilibri, ormai insopportabili, tra i Paesi in avanzo di bilancio dei pagamenti e quelli in deficit (precondizione per rimettere il processo di integrazione nella direzione della convergenza e non della divergenza) dovranno inevitabilmente essere accompagnate da decisioni che vadano nella direzione della ripresa della crescita europea, pena il rischio, anzi la certezza, come il Presidente del Consiglio dei ministri Monti ha giustamente ammonito, in relazione alla Germania, di reazioni populiste ed antieuropee, che potrebbero minare dalle fondamenta il progetto politico europeo;
in effetti, negli anni dell'euro si è verificato un aumento della divergenza dei costi unitari del lavoro dei Paesi europei che ha determinato un cambiamento della loro competitività operativa. Questo cambiamento delle posizioni competitive, legato a sua volta agli andamenti di produttività e costo del lavoro, ha prodotto una significativa differenza dei risultati dell'esportazione e, di conseguenza, dei conti verso l'estero, che, in presenza di moneta unica, non possono essere raggiunti da modifiche del tasso di cambio;
pur in una fase molto avanzata del negoziato e in prossimità di una prossima scadenza del Consiglio europeo, la Conferenza intergovernativa riveste una centralità decisionale, tecnica e politica che può ancora ben indirizzare il futuro dell'Europa;
in questo contesto storico straordinario il Parlamento non può limitarsi a fornire un generico sostegno parlamentare al Presidente del Consiglio dei ministri Monti; bisogna rafforzare, rispetto ad alcuni temi del negoziato, il Governo stesso con un'ampia maggioranza politica,
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità di promuovere la riapertura della discussione sul rientro dello stock del debito, da un lato, ritornando con maggiore precisione sulla questione della necessità di tenere in conto, accanto all'entità del debito pubblico, anche l'entità del debito privato, nonché la correlata questione della quantità di debito detenuto da investitori stranieri, dall'altro, ricordando come è avvenuto già al tempo del negoziato che portò a Maastricht il problema di un parametro relativo allo stock, con la formulazione che poi fu adottata nella stesura finale;
a porre la questione delle prospettive per il processo di integrazione, soprattutto nel contesto della nuova configurazione multipolare del mondo, ovviamente sottolineando che l'Europa non potrà avere un futuro, soprattutto economico, ma anche politico, se non saprà fare una scelta coraggiosa nella direzione dell'allargamento delle sue prospettive verso Est naturalmente, ma anche verso Sud, respingendo ogni tentazione di chiudersi a riccio ed in difesa, nella direzione di un vero e proprio «rattrappimento baltico»;
a porre con forza, anche sulla base degli argomenti di cui al punto precedente, da un lato, la questione del rafforzamento dell'entità del cosiddetto fondo salva Stati, dall'altro la questione del contestuale via libera agli eurobond, non tanto ai fini del sostegno ai debiti degli Stati quanto ai fini dei necessari investimenti infrastrutturali per consentire la realizzazione delle scelte geopolitiche e geoeconomiche in grado di permettere all'Europa di non perdere un ruolo centrale nella nuova configurazione del mondo (i cosiddetti «project bond»), considerato che una emissione di questo tipo potrebbe contribuire, con adeguati progetti di investimento, alla riduzione del gap di produttività dei Paesi con disavanzo con deficit commerciale, tenendo conto dell'interesse dell'Italia per tale decisione ai fini di controbilanciare le conseguenze recessive delle misure di rigore che si devono e si intendono introdurre;
come già accaduto nel negoziato di Maastricht e come giustamente il Governo pare sia orientato a fare, a porre il problema del Regno Unito, contribuendo a creare le condizioni per consentire allo stesso di partecipare alle decisioni finali, a livello europeo, così come avvenne vent'anni fa in un contesto caratterizzato da impressionanti analogie (ottobre 1990: il Regno Unito risultava isolato; dicembre 1991: il Regno Unito, sia pure con l'opting out rispetto all'euro, alla fine approvava il Trattato di Maastricht);
a promuovere un rafforzamento della «governance europea», cioè della sua «mission» e delle sue istituzioni, idea perseguibile solo in presenza di un più integrato e vigile rapporto tra politica, democrazia e mercato.
(1-00823) «Antonione, Gava, Pittelli, Marmo, Milo, Sardelli, Mistrello Destro, Brugger».