ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00798

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 567 del 10/01/2012
Abbinamenti
Atto 1/00730 abbinato in data 10/01/2012
Atto 1/00761 abbinato in data 10/01/2012
Atto 1/00797 abbinato in data 10/01/2012
Atto 1/00799 abbinato in data 10/01/2012
Atto 1/00801 abbinato in data 11/01/2012
Firmatari
Primo firmatario: PALAGIANO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 09/01/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MURA SILVANA ITALIA DEI VALORI 09/01/2012
DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI 09/01/2012
PORCINO GAETANO ITALIA DEI VALORI 09/01/2012
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 09/01/2012
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 09/01/2012
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 09/01/2012


Stato iter:
11/01/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/01/2012
Resoconto PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 10/01/2012
Resoconto VERINI WALTER PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto FOGLIATO SEBASTIANO LEGA NORD PADANIA
 
INTERVENTO GOVERNO 10/01/2012
Resoconto CARDINALE ADELFIO ELIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
PARERE GOVERNO 11/01/2012
Resoconto CARDINALE ADELFIO ELIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 11/01/2012
Resoconto MOSELLA DONATO RENATO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI
Resoconto GIANNI PIPPO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Resoconto BONGIORNO GIULIA FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Resoconto BINETTI PAOLA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Resoconto POLLEDRI MASSIMO LEGA NORD PADANIA
Resoconto PEDOTO LUCIANA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto DI VIRGILIO DOMENICO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 10/01/2012

DISCUSSIONE IL 10/01/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 10/01/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/01/2012

ACCOLTO IL 11/01/2012

PARERE GOVERNO IL 11/01/2012

DISCUSSIONE IL 11/01/2012

APPROVATO IL 11/01/2012

CONCLUSO IL 11/01/2012

Atto Camera

Mozione 1-00798
presentata da
ANTONIO PALAGIANO
testo di
martedì 10 gennaio 2012, seduta n.567

La Camera,

premesso che:

la celiachia è un'intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale. Nel soggetto affetto il consumo di questi cereali provoca una reazione avversa dovuta all'introduzione di prolamine e gliadine con il cibo all'interno dell'organismo e provoca gravi danni alla mucosa intestinale, tra cui l'atrofia dei villi intestinali. Fortunatamente negli ultimi anni il numero delle diagnosi è aumentato grazie alla sempre maggior attenzione che i medici di famiglia hanno rivolto all'intolleranza al glutine;

secondo la relazione annuale al Parlamento sulla celiachia per il 2010, nel nostro Paese la prevalenza della celiachia sia nei bambini che negli adulti è stimata intorno all'1 per cento, per cui, se si considera che la popolazione in Italia è di poco superiore a 60 milioni, significa che il numero potenziale dei celiaci si aggira intorno a 600 mila contro i circa 122 mila effettivamente diagnosticati e censiti;

peraltro, va evidenziato come ogni anno vengano effettuate cinquemila nuove diagnosi ed ogni anno nascono 2.800 nuovi celiaci, con un incremento annuo di circa il 9 per cento;

curare la celiachia significa escludere dal proprio regime alimentare alcuni degli alimenti più comuni, come pane, pasta, biscotti e pizza, e spesso eliminare ogni minima traccia di glutine dalla dieta. Questo incide notevolmente sulle abitudini quotidiane e sulla dimensione sociale del celiaco, rendendo necessarie un'adeguata educazione alimentare e appropriate garanzie da parte delle aziende che commercializzano prodotti contenenti glutine;

il regolamento (CE) n. 41/2009, attualmente in vigore, stabilisce i criteri per la composizione e l'etichettatura dei prodotti dietetici destinati ai soggetti intolleranti al glutine, nonché le condizioni per poter indicare l'assenza di glutine in alimenti di uso corrente, considerando che l'articolo 2, comma 3, della direttiva n. 89/398/CEE, modificata dalla direttiva n. 2009/39/CE, prevede la possibilità, per i prodotti alimentari di uso corrente adatti ad un'alimentazione particolare, di menzionare tale proprietà;

a livello comunitario vengono individuate due categorie di prodotti dietetici: i prodotti - definiti «senza glutine» - con un tenore residuo di glutine non superiore a 20 milligrammi per chilogrammo (20 ppm), a base di ingredienti privi di glutine all'origine o con uno o più ingredienti depurati di glutine, e i prodotti - definiti «con contenuto di glutine molto basso» - con un tenore residuo di glutine non superiore a 100 milligrammi per chilogrammo (100 ppm), a base di ingredienti depurati di glutine;

il 20 giugno 2011, l'Unione europea ha proposto l'abrogazione del regolamento (CE) n. 41/2009, relativo alla composizione e all'etichettatura dei prodotti alimentari adatti alle persone intolleranti al glutine. Se approvata, tale proposta avrebbe l'effetto di «declassare» la sicurezza e la portata della dicitura «senza glutine»;

attualmente i prodotti senza glutine (con glutine inferiore a 20 milligrammi per chilogrammo) sostitutivi di quelli che normalmente contengono glutine tra i propri ingredienti (pane, pasta, prodotti da forno, pizza e altri) sono infatti considerati «prodotti dietetici» e godono, quindi, di una specifica normativa che ne garantisce la sicurezza per il consumatore celiaco in termini di assenza di glutine. In Italia, questi prodotti sono elencati nel registro nazionale dei prodotti dietetici senza glutine (decreto legislativo n. 111 del 1992) ed erogati gratuitamente ai celiaci dal servizio sanitario nazionale (legge n. 123 del 2005);

l'intervento della Commissione europea, animato da un intento di semplificazione, rischia fortemente di indebolire quanto fatto fino ad oggi a favore dei celiaci. Verrebbe, infatti, cancellata dalle etichette dei prodotti alimentari la definizione di «prodotto dietetico», riducendo a un'etichetta generica la dicitura «senza glutine» e rimuovendo così la speciale protezione riservata ai celiaci garantita da una normativa stringente sui requisiti nutrizionali specifici e sui controlli relativi;

se detta proposta di regolamento dell'Unione europea venisse approvata, si assisterebbe quindi ad un «passo indietro» rispetto alla tutela oggi riconosciuta dall'ordinamento italiano. La distinzione tra persone sane e persone con problemi di salute impone, infatti, una differente disciplina e se per le persone sane può valere la disciplina generica di tutela del consumatore, per quelle con problemi di salute occorre una disciplina specifica che - per quanto riguarda le persone affette da celiachia - è individuata proprio dal regolamento (CE) n. 41/2009, che ora si vuole abrogare;

peraltro, come ha ben sottolineato nelle osservazioni formulate nel luglio 2011 la Commissione per le politiche dell'Unione europea del Senato, in sede di parere allo schema di atto comunitario, n. 353, l'abrogazione nel nostro Paese del concetto di «prodotto dietetico» e la conseguente equiparazione dei prodotti senza glutine ad alimenti di uso corrente (con l'indicazione «senza glutine» gestita come un'indicazione nutrizionale) comporterebbe l'impossibilità del rimborso di questi prodotti a carico del servizio sanitario nazionale e la necessità di rivisitare - stante la prevalenza del diritto dell'Unione europea sul diritto interno - tutta la normativa di maggior tutela per le persone affette da celiachia;

inoltre, il 2 agosto 2011 la Commissione Igiene e sanità del Senato, sempre in sede di parere al suddetto schema dell'atto comunitario COM(2011)353 definitivo, recante la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo agli alimenti destinati ai lattanti e ai bambini e agli alimenti destinati a fini medici speciali, e che contiene la proposta di abrogazione del regolamento (CE) n. 41/2009, ha espresso un parere motivato contrario a detta proposta di regolamento, per non conformità ai principi di sussidiarietà e proporzionalità. In particolare, la proposta di abrogazione non tiene conto in maniera sufficiente delle «esigenze connesse con la tutela della salute umana», così come imposto dall'articolo 9 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea;

va, infine, ricordato che il 6 ottobre 2011 il Senato ha votato tre mozioni vertenti sul medesimo argomento, mozioni accolte integralmente e senza riformulazioni dall'allora Governo in carica,
impegna il Governo:
ad intervenire nelle opportune sedi comunitarie per contrastare gli intendimenti della Commissione europea in merito alla proposta di abrogazione del regolamento (CE) n. 41/2009, che rappresenterebbe un preoccupante arretramento rispetto alla normativa vigente in merito alla tutela della salute dei cittadini celiaci;

a garantire, al fine di dare maggiori informazioni e garanzie ai cittadini, che la percentuale relativa al contenuto di glutine presente nella farina o nel seme di cereale, sia inserita in etichetta in quanto di fondamentale importanza per tutti quei prodotti che l'attuale normativa indica come prodotti dietetici, all'interno della categoria degli alimenti destinati ad alimentazione particolare.

(1-00798)
«Palagiano, Mura, Di Giuseppe, Porcino, Donadi, Borghesi, Evangelisti».