ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00786

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 563 del 20/12/2011
Abbinamenti
Atto 1/00770 abbinato in data 20/12/2011
Atto 1/00785 abbinato in data 20/12/2011
Atto 1/00787 abbinato in data 20/12/2011
Atto 1/00788 abbinato in data 20/12/2011
Atto 1/00790 abbinato in data 20/12/2011
Atto 6/00097 abbinato in data 20/12/2011
Firmatari
Primo firmatario: CICCANTI AMEDEO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 19/12/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LO PRESTI ANTONINO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 19/12/2011
GALLETTI GIAN LUCA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 19/12/2011
DELLA VEDOVA BENEDETTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 19/12/2011
OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 19/12/2011
CONSOLO GIUSEPPE FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 19/12/2011
CALGARO MARCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 19/12/2011
MORONI CHIARA FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 19/12/2011
CERA ANGELO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 19/12/2011
COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 19/12/2011
NARO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 19/12/2011
VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 19/12/2011


Stato iter:
20/12/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/12/2011
Resoconto CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/12/2011

DISCUSSIONE IL 20/12/2011

RITIRATO IL 20/12/2011

CONCLUSO IL 20/12/2011

Atto Camera

Mozione 1-00786
presentata da
AMEDEO CICCANTI
testo di
martedì 20 dicembre 2011, seduta n.563

La Camera,

premesso che:

i cinque gruppi bancari italiani (UniCredit, Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena, Banco popolare e Ubi Banca), che hanno partecipato allo stress test europeo 2011 condotto dall'Eba, hanno superato con ampio margine il valore di riferimento del 5 per cento stabilito come riferimento per valutare la necessità di eventuali interventi di ricapitalizzazione;

tuttavia, nel corso della seduta del Consiglio europeo del 26 ottobre 2011, i Capi di Stato dei Paesi membri hanno concordato alcune misure volte a consolidare la patrimonializzazione delle banche, al fine di rafforzarne la capacità di assorbire l'impatto di un forte deterioramento delle attuali condizioni macroeconomiche e di mercato;

per determinare l'ammontare dei maggiori requisiti patrimoniali è stato utilizzato un apposito esercizio dell'Eba, da cui è emerso un fabbisogno aggiuntivo di capitale per le banche italiane per circa 15,4 miliardi di euro;

l'Eba ha, quindi, emanato una raccomandazione in cui chiede alle più grandi banche europee di aumentare la propria capitalizzazione, al fine di rafforzare la fiducia dei mercati nella capacità degli istituti di credito di fronteggiare gli shock provenienti dal fronte dei debiti sovrani;

tutte le banche, italiane ed europee dovranno sottoporre alle autorità nazionali entro il 20 gennaio 2012 i piani di azione che intendono attuare per raggiungere l'obiettivo indicato entro il mese di giugno 2012;

per adeguare il «Core Tier 1» al livello del 9 per cento entro giugno 2012, secondo l'Eba, UniCredit ha bisogno di 7,974 miliardi di euro, Monte dei Paschi di Siena di 3,267 miliardi, Banco popolare di 2,731 miliardi e Ubi Banca di 1,393 miliardi, mentre Intesa Sanpaolo non ha esigenze di capitale aggiuntivo;

i 5 principali istituti italiani dovranno, quindi, recuperare 15,4 miliardi di euro, con uno sforzo che rischia di tradursi in un taglio pressoché immediato dei finanziamenti all'economia reale stimato in 30 miliardi di euro, pari circa al 2 per cento rispetto agli impieghi complessivi del 2010;

da più parti si paventa un deleveraging, con una riduzione dell'ammontare di prestiti che le cinque principali banche italiane (insieme rappresentano il 62 per cento dell'attivo complessivo del sistema bancario nazionale) concederanno a imprese e famiglie;

le richieste dell'Eba si aggiungono ad uno scenario sempre più penalizzante sui tassi di interesse (che riduce il margine di intermediazione delle banche) e sul maggior costo della raccolta (che impatta sul margine di interesse);

l'Associazione bancaria italiana ha ribadito la sua «valutazione negativa sull'esercizio condotto dall'Eba» sul fabbisogno di capitale delle banche, in quanto viziato da una non omogenea applicazione dei criteri di determinazione delle attività ponderate per il rischio tra le differenti giurisdizioni europee, sostenendo che «nel presentare i risultati degli stress test la stessa Eba ha dovuto rendere evidente che le autorità nazionali adottano diverse modalità di calcolo dei cosiddetti floors in caso di utilizzo da parte della banca di modelli di rating interni (Irb e Ama) e ha dovuto procedere ad indicare per ciascuna banca quale opzione di calcolo dei floor fosse stata adottata»;

sempre secondo l'Associazione bancaria italiana, «queste differenze possono far emergere deficit patrimoniali che non riflettono una reale esposizione al rischio, costringendo però le banche ad effettuare delle ricapitalizzazioni non necessarie con rilevanti conseguenze negative»;

l'adozione del criterio del mark to market per i titoli di Stato, in assenza di qualsivoglia segnale in ordine alla solvibilità degli emittenti, ha causato un'anomala volatilità sul mercato di detti titoli;

le proteste dell'Associazione bancaria italiana sono condivise dal Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera, particolarmente preoccupato per i rischi di prociclicità insiti in queste misure, secondo cui l'intervento Eba «è malpensato, malgestito, temporalmente sbagliato e poco saggio»;

il 14 dicembre 2011 il comitato esecutivo dell'Associazione bancaria italiana ha valutato un'azione di mediazione, attraverso la Banca d'Italia, presso l'Eba, finalizzata a rivedere i criteri di determinazione delle necessità di ricapitalizzazione in funzione delle differenze fra Paesi e a far slittare i termini entro cui adeguare il «Core Tier 1» al 9 per cento;

oltre a quelli spagnoli, anche gli istituti di credito tedeschi, usciti relativamente penalizzati dalla revisione delle richieste di ricapitalizzazione operate dall'Eba la scorsa settimana, potrebbero convergere su tale richiesta;

secondo il Governatore della Banca d'Italia, inoltre, l'aumento di capitale richiesto in questa fase alle banche comporta un rischio d'impiego: «sotto la pressione del mercato c'è un'accelerazione del processo di «Basilea 3», perché l'investimento in titoli di Stato è considerato non più tanto sicuro. È una dura realtà, ma bisogna farli riconsiderare buoni. Se tutto ciò che si è deciso in Europa funzionerà, il corso dei titoli sotto attacco può solo risalire»;

invece di rischiare di gravare gli istituti di credito di maggiori oneri di capitalizzazione, sarebbe necessario eliminare tutti i cosiddetti titoli tossici a cui il mercato guarda nel giudicare l'affidabilità di una banca;

i coefficienti di capitale hanno natura anticiclica, per cui è uno strumento che non va utilizzato per contrastare la congiuntura economica, e soprattutto non vanno modificati in senso restrittivo durante una fase recessiva;

l'Unione europea ha finora eluso il problema dei debiti sovrani, preferendo sviare l'attenzione sulla tematica dei bilanci bancari, che ne è solo il riflesso;

vi è fondato il rischio che le banche italiane riducano l'esposizione (considerata pericolosa), e quindi gli acquisti, di titoli pubblici del Ministero dell'economia e delle finanze per rientrare nelle indicazioni fornite dall'Eba,
impegna il Governo:


al fine di ridurre i rischi per l'economia italiana e per il regolare finanziamento del debito pubblico italiano, a sostenere presso le sedi europee:

a) l'opportunità di un differimento dei termini di attuazione delle misure di ricapitalizzazione indicate dall'Eba;

b) la necessità di prevedere un diverso livello di «Core Tier 1» per le banche domestiche a vocazione retail, in quanto il target del 9 per cento fissato dall'Eba non appare adeguato per quegli istituti di credito che svolgono quasi esclusivamente attività di credito a servizio delle famiglie e delle imprese.

(1-00786)
«Ciccanti, Lo Presti, Galletti, Della Vedova, Occhiuto, Consolo, Calgaro, Moroni, Cera, Compagnon, Naro, Volontè».