ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00781

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 559 del 07/12/2011
Abbinamenti
Atto 1/00408 abbinato in data 12/03/2012
Atto 1/00861 abbinato in data 12/03/2012
Atto 1/00862 abbinato in data 12/03/2012
Atto 1/00907 abbinato in data 12/03/2012
Atto 1/00908 abbinato in data 12/03/2012
Atto 1/00909 abbinato in data 12/03/2012
Atto 1/00920 abbinato in data 12/03/2012
Atto 1/00943 abbinato in data 28/03/2012
Atto 1/00963 abbinato in data 28/03/2012
Atto 6/00105 abbinato in data 28/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 07/12/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI PIETRO ANTONIO ITALIA DEI VALORI 07/12/2011
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 07/12/2011
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 28/03/2012


Stato iter:
28/03/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/03/2012
Resoconto DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI
 
PARERE GOVERNO 28/03/2012
Resoconto MAGRI GIANLUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
INTERVENTO GOVERNO 28/03/2012
Resoconto MAGRI GIANLUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 28/03/2012
Resoconto TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI
 
DICHIARAZIONE VOTO 28/03/2012
Resoconto VERNETTI GIANNI MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto GIULIETTI GIUSEPPE MISTO
Resoconto MISITI AURELIO SALVATORE MISTO-GRANDE SUD-PPA
Resoconto DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI
Resoconto MOFFA SILVANO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Resoconto PAGLIA GIANFRANCO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Resoconto GALLI DANIELE FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Resoconto PEZZOTTA SAVINO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Resoconto BOSI FRANCESCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Resoconto GIDONI FRANCO LEGA NORD PADANIA
Resoconto RUGGHIA ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CICU SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 28/03/2012
Resoconto MAGRI GIANLUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/03/2012

DISCUSSIONE IL 12/03/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 12/03/2012

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 28/03/2012

ATTO MODIFICATO IL 28/03/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/03/2012

NON ACCOLTO IL 28/03/2012

PARERE GOVERNO IL 28/03/2012

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 28/03/2012

DISCUSSIONE IL 28/03/2012

RESPINTO IL 28/03/2012

CONCLUSO IL 28/03/2012

Atto Camera

Mozione 1-00781
presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO
testo di
mercoledì 7 dicembre 2011, seduta n.559

La Camera,
premesso che:
il problema della spesa militare italiana diventa ancor più di primaria importanza se inserito nello scenario della crisi finanziaria internazionale che ha rimesso in discussione il ruolo della spesa pubblica nei Paesi dell'Unione europea e dell'area euro;
per fronteggiare gli effetti di questa grave crisi economica occorrono misure immediate ed efficaci, unitamente a politiche rigorose di riqualificazione di ogni settore dello Stato;
anche l'Amministrazione della Difesa, a fronte di una sempre più crescente carenza di risorse sul proprio bilancio, non può sottrarsi, quindi, alla impellente necessità di ridimensionare le proprie spese;
il bilancio della Difesa è stato di 20.364,4 milioni di euro per il 2010, con un incremento per il 2011, a causa dei fondi destinati agli acquisti per i nuovi armamenti, dell'8,4 per cento pari a quasi 3 miliardi e mezzo di euro, ovvero 266 milioni in più rispetto al 2010. Le spese per l'esercizio, invece, hanno visto una riduzione del 18 per cento rispetto al precedente esercizio finanziario, e sono destinate alla formazione e all'addestramento, alla manutenzione e all'efficienza di armi, ai mezzi e alle infrastrutture, al mantenimento delle scorte e, in generale, alla capacità e alla prontezza operativa dello strumento militare;
vanno poi aggiunti i circa 3 miliardi di euro provenienti dai bilanci di altri Ministeri che prevedono aperte finalità militari. Il Ministero dell'economia e delle finanze stanzia 754,3 milioni di euro per il fondo di riserva per le spese derivanti dalla proroga delle missioni internazionali di pace, il Ministero dello sviluppo economico stanzia 1.483 milioni di euro destinati ad interventi agevolativi per il settore aeronautico, 510 milioni di euro destinati ad interventi per lo sviluppo e l'acquisizione delle unità navali della classe Fremm (fregata europea multimissione);
la nota aggiuntiva di previsione per la difesa per l'anno 2012 stanzia 19.962,1 milioni di euro;
si è oramai consolidata una situazione di forte squilibrio nella ripartizione delle risorse assegnate ai tre settori del personale, dell'esercizio e dell'investimento della cosiddetta Funzione Difesa; in particolare la spesa percentuale per il settore del personale, pari a circa il 70 per cento è largamente superiore a quella dell'esercizio, che con il 12 per cento risulta il più penalizzato, con conseguenti ripercussioni per la formazione e l'addestramento;
la difficile congiuntura economica internazionale e lo stato critico dei conti pubblici, impongono, pertanto, la necessità di rivedere le spese militari, rimodulando e riconsiderando conseguentemente anche il piano degli investimenti, con particolare riguardo al programma di acquisizione dei 131 F-35;
il Ministro della Difesa ha recentemente preannunciato, durante le Audizioni nelle Commissioni riunite Difesa Camera e Senato, di ridurre, a fronte delle risorse disponibili, l'ordinativo dei 131 velivoli JSF di 40 unità ritenendo ciò sostenibile sotto il profilo operativo nonché funzionale a perseguire una più efficace razionalizzazione delle spese per gli investimenti;
il Ministro della Difesa ha confermato i numeri circolanti da anni a proposito del progetto industriale legato all'acquisto dei caccia bombardieri JSF35, 10.000 posti di lavoro in più. Il Ministro ha dichiarato «quel programma significa crescita operativa, tecnologica e occupazionale notevole: parliamo di 10 mila posti di lavoro in 40 aziende», con particolari effetti positivi sulla base militare di Cameri, in provincia di Novara. Si prende atto di quanto detto dal Ministro, ma i firmatari del presente atto di indirizzo restano scettici fino a quanto non è chiaro il piano industriale e occupazionale;
è evidente e sempre più urgente, come sottolineato dallo stesso Ministro della Difesa nell'ambito dell'illustrazione delle linee programmatiche del suo Dicastero, l'esigenza di una nuova revisione dell'amministrazione della difesa e dello stesso «strumento militare» che dovrebbe assicurare le necessarie capacità operative garantendo, nel contempo, un livello sempre maggiore di sicurezza dei nostri soldati nelle missioni all'estero. Uno strumento militare incentrato anche sulla formazione e sull'addestramento dei nostri soldati;
la revisione dello strumento militare - che il Ministro della Difesa intende realizzare - per l'ampiezza della sua portata e più in particolare per le notevoli implicazioni anche sotto il profilo legislativo non può non avvenire con il pieno coinvolgimento del Parlamento, in relazione alla necessaria e preventiva assunzione di responsabilità in materia di politica di difesa e sicurezza del Paese;
bisogna condividere una visione realistica della politica. E applicare anche a questo settore della spesa pubblica, gli stessi criteri che si pretende di imporre a tutti gli altri ambiti essenziali dello Stato;
il 7 luglio 2010 si è conclusa la discussione congiunta di sei mozioni concernenti una migliore qualità e razionalizzazione della spesa militare. Nello specifico, la mozione n. 1-00403, ha impegnato il Governo a: dare la piena disponibilità per un approfondito confronto in sede parlamentare sul nuovo modello di difesa; a proseguire il lavoro per una migliore qualità e di una razionalizzazione della spesa militare, accentuando la dimensione interforze dello strumento militare a livello nazionale e realizzando le migliori sinergie nel settore industriale e negli asset operativi a livello europeo, soprattutto nell'ottica della nascente difesa europea; ad avviare una profonda revisione del sistema difesa, soprattutto attraverso una necessaria e urgente operazione di efficientamento e riorganizzazione di tutto l'apparato militare;
l'auspicio di tutti i presentatori era di sensibilizzare il Governo e spostare l'attenzione nella direzione di avviare un cambiamento sostanziale nella gestione di tali risorse, ma gli impegni assunti sono tuttora disattesi;
inoltre la Commissione Difesa ha recentemente approvato all'unanimità una Risoluzione che ha impegnato il Governo a presentare in Parlamento le linee guida di un'eventuale riforma dello strumento militare che rappresentino il punto di vista dell'esecutivo al fine di consentire un'ampia discussione parlamentare e assumere in quella sede le decisioni necessarie;
in conclusione, occorre dare risposte concrete e segnali forti ai cittadini e alle Forze armate, sempre più abbandonate a se stesse, senza risorse e sempre di più in formazione e garantire che finalmente la difesa unitamente al welfare tornino ad essere al centro della vita democratica e siano gestite con consapevolezza da parte dello Stato;
è necessario attivare un virtuoso investimento in termini di riqualificazione, addestramento e formazione del personale del comparto e avviare un percorso che punti a finanziamenti selettivi, attraverso i quali si definiscano le priorità e le reali necessità del comparto. È necessario investire minori risorse e meglio mirate al fine di portare l'Italia in linea con gli altri Paesi europei e non solo,
impegna il Governo:
ad avviare un ampio dibattito e ad intraprendere le necessarie iniziative anche normative per giungere all'elaborazione di un nuovo modello di difesa e sicurezza nazionale compatibile con le risorse economiche del nostro Paese oltre che funzionale alle sue esigenze;
a rivedere, nell'ambito di tale processo, il quadro complessivo delle spese militari prevedendo una razionalizzazione delle risorse e destinando parte di esse, alla formazione, addestramento e riqualificazione del personale del comparto;
a rivedere drasticamente la partecipazione dell'Italia al programma per la produzione e l'acquisto dei 131 cacciabombardieri joint strike fighter e a valutare la possibilità di uscire definitivamente dal programma e di utilizzare tali risorse per il rilancio dell'economia e il sostegno all'occupazione giovanile;
a valutare la possibilità di rivedere gli stanziamenti che interessano la difesa presenti nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, comparto strategico e fondamentale per il reale rilancio dell'economia e del Paese.
(1-00781) «Di Stanislao, Di Pietro, Donadi, Paladini».