Atto Camera
Mozione 1-00765
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
testo di
venerdì 18 novembre 2011, seduta n.551
La Camera,
in considerazione della estrema gravità della cogente, acutissima e persistente crisi economico finanziaria che coinvolge i Paesi dell'area euro e, segnatamente, l'Italia;
considerato il profilo tecnico dei membri del Governo, funzionale in questa fase di particolare contingenza economica;
constatata, nella prospettiva di un rapido superamento della emergenza finanziaria del Paese, la necessità di un rilancio della crescita economica secondo principi di giustizia ed equità sociale, declinabili in base al criterio della proporzionalità contributiva e della progressività tributaria;
considerato essenziale il perseguimento del principio di legalità e valutata l'ineludibilità dell'efficienza del sistema giudiziario per il contrasto prioritario alla criminalità organizzata, alla corruzione ed all'evasione fiscale, e quindi, per il progresso socio economico del Paese;
tenuto conto della necessità di assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento nella preparazione delle misure concrete ed operative da attuare per fronteggiare la crisi in atto, per un riorientamento della politica economica oltre la mera disciplina di bilancio, in chiave di riduzione delle diseguaglianze sociali e territoriali e di visione strategica di uno sviluppo sostenibile;
tenuto conto della opportunità di assicurare altresì il pieno coinvolgimento delle Camere nei rapporti tra il Governo e le istituzioni comunitarie in direzione di una strategia di coordinamento della fiscalità e di unione politica ed economica;
nella convinzione della necessità di un impulso ben più deciso ai settori della ricerca e dell'innovazione, in campo sia universitario che imprenditoriale;
auspicando il mutamento del vigente sistema elettorale - anche conformemente agli intendimenti dei quesiti referendari sottoposti al vaglio della Corte costituzionale - oltre che una significativa decurtazione dei costi della politica, a partire dalle Assemblee elettive. È, infatti, «questione di credibilità» dinanzi al Paese procedere, senza indugio alcuno, al taglio reale ed incisivo dei privilegi della classe politica nazionale e locale, muovendo dalla riduzione del numero dei parlamentari, dall'abolizione dei loro vitalizi, dalla riduzione delle indennità, dagli interventi di ordine costituzionale volti alla soppressione delle Province, nonché dalla riduzione del personale politico;
apparendo, inoltre, ineludibile il rafforzamento della disciplina del conflitto di interessi, ai vari livelli di governo, con l'obiettivo di una trasparente distinzione, sotto il profilo soggettivo, delle azioni governative rispetto a quelle finanziarie o economiche;
udita la relazione del Presidente del Consiglio dei ministri,
esprime la fiducia al Governo e passa all'ordine del giorno.
(1-00765) «Di Pietro, Leoluca Orlando, Donadi, Evangelisti, Borghesi».