ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00757

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 546 del 07/11/2011
Abbinamenti
Atto 1/00747 abbinato in data 07/11/2011
Atto 1/00753 abbinato in data 07/11/2011
Atto 1/00754 abbinato in data 07/11/2011
Atto 1/00756 abbinato in data 07/11/2011
Atto 1/00759 abbinato in data 09/11/2011
Firmatari
Primo firmatario: FORMISANO ANNA TERESA
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 07/11/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAISI ENZO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 07/11/2011
PISICCHIO PINO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA 07/11/2011
RUGGERI SALVATORE UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 07/11/2011
PEZZOTTA SAVINO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 07/11/2011
COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 07/11/2011
CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 07/11/2011
NARO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 07/11/2011
VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 07/11/2011
POLI NEDO LORENZO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 07/11/2011
SCANDEREBECH DEODATO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 07/11/2011


Stato iter:
09/11/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 07/11/2011
Resoconto ABRIGNANI IGNAZIO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 07/11/2011

DISCUSSIONE IL 07/11/2011

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 07/11/2011

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/11/2011

RITIRATO IL 09/11/2011

CONCLUSO IL 09/11/2011

Atto Camera

Mozione 1-00757
presentata da
ANNA TERESA FORMISANO
testo di
lunedì 7 novembre 2011, seduta n.546

La Camera,

premesso che:

dopo cinque anni di dibattiti ufficiali e di veti incrociati e dopo l'assenso ricevuto il 29 settembre 2010 da parte della Commissione parlamentare commercio internazionale (Inta), nella seduta plenaria del 21 ottobre 2010, il Parlamento europeo ha approvato, a larghissima maggioranza, il testo di un regolamento comunitario (COM 2005/661), recante «Indicazione del Paese di origine di taluni prodotti importati da Paesi terzi», ora al vaglio del Consiglio, che intende istituire l'obbligo dell'indicazione di origine per numerose categorie di prodotti destinati al consumo, importati da Paesi extracomunitari;

con l'entrata in vigore del regolamento i prodotti extracomunitari importati all'interno dell'Unione europea dovranno portare una denominazione di origine. In tal modo i consumatori europei disporranno delle informazioni necessarie per scegliere trasparentemente cosa comprare. Si tratta di un passo di grande importanza, a tutela del mercato interno e della trasparenza a vantaggio dei consumatori;

secondo l'Organizzazione mondiale del commercio il commercio dei prodotti contraffatti è stimato attorno al 7 per cento del commercio mondiale, per un valore complessivo di 200 miliardi di dollari. Per quanto riguarda il made in Italy, l'ultimo dato disponibile fornito dal Censis ha stimato che la contraffazione produce alla nostra economia un danno stimabile attorno ai 18 miliardi di euro e una perdita per il fisco di 5 miliardi di euro, mettendo a rischio circa 130 mila posti di lavoro;

le numerose audizioni svoltesi presso la Commissione parlamentare monocamerale di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale hanno confermato come la contraffazione costituisca un ostacolo forte per il sistema produttivo italiano, in particolare per le piccole e medie imprese;

la legge 8 aprile 2010, n. 55, sull'etichettatura obbligatoria e la tutela del made in Italy nei settori del tessile, delle calzature e delle pelletterie, ha istituito un nuovo sistema di etichettatura per tutti i prodotti dei settori tessile, delle pelletterie e delle calzature, con obbligo di indicazione, tra l'altro, dell'origine geografica della merce, nonché la facoltà di utilizzare la dicitura made in Italy nei suddetti settori merceologici solamente se almeno due fasi di lavorazione vengono svolte sul territorio italiano;

l'articolo 4 della legge n. 55 del 2010 disponeva l'entrata in vigore delle norme di cui agli articoli 1 e 3 (relativi rispettivamente all'etichettatura obbligatoria sull'origine ed ai requisiti necessari per l'indicazione made in Italy sui prodotti e alle conseguenti sanzioni) il 1o ottobre 2010, con una posticipazione di oltre 5 mesi rispetto all'entrata in vigore della stessa legge, al fine di consentire sia la notifica del provvedimento alla Commissione europea, che avrebbe dovuto pronunciarsi sulla sua compatibilità con il diritto comunitario, sia l'emanazione da parte del Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze e con il Ministero per le politiche europee, dei regolamenti attuativi previsti dall'articolo 2;

tali decreti avrebbero dovuto disciplinare «le caratteristiche del sistema di etichettatura obbligatoria e di impiego dell'indicazione made in Italy, nonché le modalità per l'esecuzione dei relativi controlli, anche attraverso il sistema delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura»;

il 28 luglio 2010 la direzione generale impresa e industria della Commissione europea ha inviato una nota sulla legge n. 55 del 2010, chiedendo alle autorità italiane di fornire indicazioni sulle misure che intendono adottare per assicurare la compatibilità di questa normativa con le disposizioni del Trattato e della direttiva 98/34/CE;

la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 30 settembre 2010, recante «Indirizzi interpretativi relativi all'applicazione della legge 8 aprile 2010, n. 55», ha confermato l'inapplicabilità della legge finché non saranno emanati i regolamenti attuativi, invitando tutte le amministrazioni pubbliche interessate dalla normativa a non applicare le disposizioni sull'etichettatura obbligatoria dei prodotti tessili, delle pelletterie e delle calzature;

a riguardo, l'Agenzia delle dogane, con propria nota n. 119919/RU del 22 settembre 2010, ha precisato che nell'espletamento della propria attività di controllo non considererà applicabili le nuove disposizioni sull'etichettatura nei settori considerati dalla legge n. 55 del 2010 sino a quando non saranno adottati i decreti interministeriali attuativi;

ad oggi non sono ancora stati emanati i sopra menzionati regolamenti di attuazione, nonostante gli articoli 1 e 3 siano formalmente in vigore dal 1o ottobre 2010,
impegna il Governo:
a procedere in tempi rapidi all'adozione dei regolamenti attuativi necessari a rendere applicabili le disposizioni della legge n. 55 del 2010;

ad assumere ogni iniziativa di competenza in sede di Unione europea affinché si proceda celermente all'approvazione del regolamento comunitario COM 2005/661;

a rafforzare, con ogni utile strumento, nelle more dell'attuazione dei decreti attuativi ed in attesa dell'entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario, la tutela del consumatore e del sistema produttivo italiano contro le contraffazioni sull'origine dei prodotti provenienti da Paesi extracomunitari.

(1-00757)
«Anna Teresa Formisano, Raisi, Pisicchio, Ruggeri, Pezzotta, Compagnon, Ciccanti, Naro, Volontè, Poli, Scanderebech».