Atto Camera
Mozione 1-00726
presentata da
SANDRO OLIVERI
testo di
lunedì 10 ottobre 2011, seduta n.531
La Camera,
premesso che:
tra il 29 novembre e il 1o dicembre 2011 si svolgerà il quarto Forum mondiale di Busan (in Corea del Sud) per l'efficacia degli aiuti allo sviluppo. A prendervi parte saranno i rappresentanti di Governi da tutto il mondo, Paesi donatori e Paesi in via di sviluppo, organizzazioni no profit e imprenditori del settore privato;
il Forum di Busan è il quarto appuntamento mondiale sull'efficacia degli aiuti, dopo Roma nel 2003, Parigi nel 2005 e Accra nel 2008. A Parigi sono stati delineati i principi dell'efficacia e stabiliti gli impegni a livello globale; ad Accra sono state coinvolte nel processo, in maniera diretta e concreta, le organizzazioni della società civile;
il tema centrale dell'aiuto pubblico allo sviluppo è costituito oggi dalla necessità di una maggiore trasparenza. Un maggior livello di informazioni consentirebbe un più facile coordinamento tra i diversi attori (Governi, istituzioni internazionali, organizzazioni non governative e altro) e faciliterebbe la pianificazione delle priorità d'intervento dei Paesi partner;
la trasparenza negli aiuti allo sviluppo costituisce la precondizione per una maggiore efficacia degli aiuti stessi. Con una maggiore trasparenza aumenterebbero le capacità di valutazione e le probabilità di apprendere da successi e fallimenti del passato, nonché si determinerebbe un maggiore controllo pubblico da parte dei contribuenti dei Paesi donatori e dei cittadini dei Paesi fruitori degli aiuti, riducendo di conseguenza corruzione e sprechi;
sedici Paesi donatori hanno firmato, nel febbraio 2009, l'Iniziativa internazionale per la trasparenza dell'aiuto (international aid transparency Initiative - Iati). L'Italia non ha ancora aderito a questa importante iniziativa;
nel giugno 2011, 97 organizzazioni della società civile di tutto il mondo si sono riunite e hanno lanciato una campagna denominata «Make Aid Transparent» che chiede ai Paesi donatori di aumentare il loro livello di trasparenza. Si tratta di aderire ad un codice di condotta condiviso che metta a disposizione on line informazioni sugli esborsi e previsioni d'esborso degli aiuti suddivise per settore e distretto geografico;
sulla base del primo indice di trasparenza dei donatori, di «Publish what you fund», l'Italia occupa la ventisettesima posizione in quanto a trasparenza delle informazioni relative ai propri aiuti allo sviluppo. Su trenta tipi d'informazione individuati come importanti per gli aiuti, l'Italia ne pubblica in modo sistematico soltanto quattro, trovandosi nella parte bassa della classifica assieme a Portogallo, Grecia, Polonia e Ungheria;
a questo si aggiunge che l'aiuto pubblico dell'Italia allo sviluppo nel 2010 è pari allo 0,15 per cento del prodotto interno lordo, percentuale (peraltro in continuo calo) di gran lunga inferiore a quella di qualsiasi altro Paese dell'Unione europea,
impegna il Governo:
al fine di migliorare l'efficacia dell'aiuto pubblico allo sviluppo, ad adottare ogni iniziativa affinché sia ridotta la corruzione e sia assicurata la trasparenza e vengano pubblicati puntualmente tutti i dati relativi agli aiuti pubblici del nostro Paese allo sviluppo;
a sostenere - in linea con gli orientamenti a livello UE - l'adozione di misure per ottimizzare la trasparenza ed assicurare il massimo accesso alle informazioni sulle risorse di cooperazione allo sviluppo, facendo ricorso al consolidato sistema di rapportistica internazionale «Creditor Reportin System ++» (che costituisce lo standard internazionalmente accettato in ambito OCSE/DAC) e all'Iniziativa internazionale per la trasparenza dell'aiuto (IATI), compatibilmente con la disponibilità di adeguate risorse umane per adempiere alle necessarie competenze statistiche;
a pubblicare, subito dopo la loro approvazione, tutte le iniziative di cooperazione;
a pubblicare on line, dopo la presentazione in Parlamento, le relazioni del dipartimento del Tesoro relativamente all'azione verso banche e fondi di sviluppo;
a continuare ad assumere ogni iniziativa utile a rilanciare la politica di cooperazione, incrementando, compatibilmente con i vincoli di bilancio e con il momento di forte difficoltà dei conti pubblici, la percentuale di risorse destinate all'aiuto pubblico allo sviluppo.
(1-00726) «Oliveri, Lo Monte, Commercio, Lombardo, Brugger».