Atto Camera
Mozione 1-00724
presentata da
MARIO VALDUCCI
testo di
lunedì 10 ottobre 2011, seduta n.531
La Camera,
premesso che:
il trasporto pubblico locale rappresenta oggi il più significativo generatore di spesa pubblica nel settore dei servizi pubblici locali. I costi di produzione del servizio, che risultano essere doppi rispetto ad esempio al Regno Unito e più elevati rispetto agli altri Paesi europei, derivano da una serie di elementi legati, molte volte, alle problematiche inerenti alla scarsa capacità delle imprese e delle amministrazioni di contenere i costi di produzione del servizio;
il trasporto pubblico locale, in tutto il mondo, è caratterizzato dalla funzione sociale di garantire a tutti i cittadini un adeguato diritto alla mobilità, in particolare nelle aree urbane e metropolitane. In un momento di crisi economica internazionale ed in condizioni di ristrettezze economiche, quali quelle che si riscontrano nell'attuale fase congiunturale del Paese e nell'economia mondiale, risulta difficile pensare a nuove espansioni del servizio;
è anche necessario riflettere sulle possibili aree di ottimizzazione della spesa in un settore in cui oltre i due terzi della spesa sostenuta complessivamente per il servizio sono garantiti dall'intervento pubblico e solo un terzo deriva dai proventi del traffico. Quindi, è opportuno considerare se esistano servizi scarsamente utilizzati che possono essere adeguatamente riorganizzati, al fine di migliorare sia il beneficio per l'utenza sia il rapporto costi-benefici del servizio stesso. Questo obiettivo è in gran parte oggi affidato alla potestà regolamentare delle regioni e degli enti locali, chiamati a concorrere, assieme allo Stato, all'allineamento ai parametri economici, che garantiscono il rispetto dei vincoli per la stabilità economica del Paese;
è, quindi, necessario riconsiderare le risorse complessive di cui il settore abbisogna per sostenere adeguati livelli qualitativi e quantitativi di offerta di servizi in un quadro di crescente processo di liberalizzazione dei servizi socialmente sostenibile e consentire uno sviluppo qualitativo e quantitativo delle infrastrutture e dei servizi finalizzato alla massimizzazione dei benefici per gli utenti e per tutti i cittadini e da realizzarsi attraverso il riequilibrio e l'efficientamento del sistema;
in questo quadro economico c'è l'esigenza di realizzare un metodo programmatorio nel settore del trasporto pubblico locale che è determinato dalla necessità di dare all'azione della mano pubblica un'ordinata coerenza con gli obiettivi più generali di sviluppo di un settore che assorbe risorse finanziarie sempre più rilevanti a tutti i livelli di spesa sia centrali che periferici;
il decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, all'articolo 21, comma 3, ha istituito presso il Ministero dell'economia e delle finanze il fondo per il finanziamento del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario, con una dotazione di 400 milioni di euro annui, il cui utilizzo è escluso dai vincoli del patto di stabilità. Dall'anno 2012 il fondo è ripartito, d'intesa con la Conferenza Stato-regioni, sulla base di criteri premiali individuati da un'apposita struttura paritetica da istituire senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Il 50 per cento delle risorse può essere attribuito, in particolare, a favore degli enti collocati nella classe degli enti più virtuosi; tra i criteri di virtuosità è, comunque, inclusa l'attribuzione della gestione dei servizi di trasporto con procedura ad evidenza pubblica;
l'obiettivo principale, in questo contesto di crisi economica internazionale, che genera evidenti problemi sul bilancio dello Stato, è proprio quello di ridurre l'incidenza finanziaria in tale settore sul bilancio pubblico, anche favorendo una maggiore concorrenza fra operatori e, di conseguenza, migliorando l'efficienza dei servizi a disposizione dei cittadini;
è in ogni caso anche da sottolineare che il trasporto pubblico locale è un settore in cui va valorizzata la procedura di gara ad evidenza pubblica per permettere un'effettiva concorrenza tra i soggetti affidatari in modo da ridurre gli sprechi e i costi di gestione. Sarebbe, quindi, importante anche intervenire normativamente attraverso la privatizzazione delle imprese pubbliche che gestiscono tali servizi, garantendo il superamento degli aspetti monopolistici, introducendo regole di concorrenzialità nell'affidamento dei servizi ed incentivando l'incremento della qualità, dell'efficacia, efficienza ed economicità;
è, inoltre, opportuno, alla luce della crisi economica internazionale, imprimere nuovo slancio a processi di liberalizzazione socialmente sostenibili in un quadro di necessaria riconsiderazione delle risorse complessive di cui il settore debba poter disporre per sostenere adeguati livelli qualitativi e quantitativi di offerta dei servizi;
è necessario, quindi, assicurare regole chiare e risorse certe, compatibilmente con le esigenze di bilancio, a sostegno di un reale processo di efficienza e di liberalizzazione,
impegna il Governo:
ad adottare ogni iniziativa idonea a ricercare, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, le risorse necessarie a garantire nell'immediato la regolarità e la continuità dei principali servizi pubblici di trasporto esistenti;
a definire un piano di politica industriale nel settore dei trasporti che incentivi la ricerca e l'utilizzo delle modalità a più basso impatto ambientale, che non prescinda da un'efficace riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico locale, anche avvalendosi di strumenti quali l'osservatorio sul trasporto pubblico locale, istituto ai sensi dell'articolo 1, comma 300, della legge n. 244 del 2007;
ad assumere le necessarie iniziative coerenti con gli obiettivi e le finalità individuate a livello comunitario con il piano d'azione sulla mobilità urbana, nonché con le indicazioni delineate nel parere espresso dalla Commissione trasporti della Camera dei deputati, approvato all'unanimità nella seduta del 21 luglio 2010, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, in occasione dell'esame del suddetto piano;
a prevedere una politica di integrazione tariffaria tra le varie modalità di trasporto diretta anche ad un adeguamento delle tariffe ai livelli medi europei;
a procedere, nell'ambito di una politica di liberalizzazione e rilancio del settore del trasporto pubblico locale, all'attivazione di una politica industriale connotata dall'esigenza di determinare processi di aggregazione aziendale tali da assicurare una sufficiente competitività anche a livello europeo, anche al fine di superare l'attuale livello di parcellizzazione degli operatori del settore.
(1-00724)
«Valducci, Desiderati, Pionati, Baldelli, Bergamini, Garofalo, Simeoni, Biasotti, Bernardo, Marsilio».