ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00599

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 449 del 15/03/2011
Abbinamenti
Atto 1/00590 abbinato in data 16/03/2011
Atto 1/00594 abbinato in data 16/03/2011
Atto 1/00598 abbinato in data 16/03/2011
Atto 1/00600 abbinato in data 16/03/2011
Atto 1/00601 abbinato in data 16/03/2011
Atto 1/00602 abbinato in data 16/03/2011
Atto 1/00604 abbinato in data 16/03/2011
Atto 6/00070 abbinato in data 16/03/2011
Firmatari
Primo firmatario: LO MONTE CARMELO
Gruppo: MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Data firma: 15/03/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMMERCIO ROBERTO MARIO SERGIO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 15/03/2011
LATTERI FERDINANDO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 15/03/2011
LOMBARDO ANGELO SALVATORE MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 15/03/2011
BRUGGER SIEGFRIED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 15/03/2011


Stato iter:
16/03/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 16/03/2011
Resoconto PRESTIGIACOMO STEFANIA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/03/2011

INVITO AL RITIRO IL 16/03/2011

PARERE GOVERNO IL 16/03/2011

RITIRATO IL 16/03/2011

CONCLUSO IL 16/03/2011

Atto Camera

Mozione 1-00599
presentata da
CARMELO LO MONTE
testo di
martedì 15 marzo 2011, seduta n.449

La Camera,

premesso che:

con l'approvazione in Consiglio dei ministri il 3 marzo 2011 del decreto legislativo con il quale l'Italia recepisce la direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili al 2020, il Governo ha modificato il meccanismo di concessione degli incentivi per la costruzione di impianti fotovoltaici;

il suddetto decreto, infatti, prevede che gli incentivi per la produzione di energia si applichino agli impianti solari fotovoltaici per i quali l'allacciamento alla rete elettrica abbia luogo entro il 31 maggio 2011, e che la disciplina degli incentivi agli impianti solari fotovoltaici allacciati dopo il 31 maggio 2011 sarà definita attraverso un nuovo decreto del Ministero dello sviluppo economico emanato entro il 30 aprile 2011 che dovrà stabilire un limite annuale di potenza elettrica cumulativa degli impianti fotovoltaici che possono ottenere le tariffe incentivanti e la rideterminazione delle tariffe incentivanti;

il nuovo regime sugli incentivi previsto dal decreto cambia la disciplina sulle procedure autorizzative cui dovranno adeguarsi le regioni, per l'installazione degli impianti che producono energia da fonte rinnovabile e fissa le nuove condizioni per accedere al terzo «conto energia» per il fotovoltaico, introdotto nel nostro ordinamento con due distinti provvedimenti e più precisamente il decreto ministeriale 6 agosto 2010 relativo alla terza versione del «conto energia», ed il decreto ministeriale 10 settembre 2010, sulle «Linee guida nazionali per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili»;

la terza versione del «conto energia» - consistente in un meccanismo di incentivazione dell'energia prodotta da impianti fotovoltaici incentrato sull'erogazione di una tariffa incentivante proporzionale all'energia prodotta, aggiuntiva rispetto al prezzo di vendita nel caso della cessione alla rete o di valorizzazione della stessa, mediante lo scambio sul posto o l'autoconsumo - dettava i criteri per incentivare gli impianti che entreranno in servizio nel triennio 2011-2013 nonché ulteriori premi allo sviluppo di tecnologie innovative per la conversione fotovoltaica, fissando un tetto massimo di potenza incentivabile pari a ulteriori 3.000 megawatt e si applicava, alle condizioni indicate dalla legge, anche agli impianti realizzati entro la fine del 2010 e che sarebbero entrati in servizio entro il 30 giugno 2011;

il decreto che, nel recepire la suddetta direttiva europea, avrebbe dovuto promuovere lo sviluppo delle fonti, sembra piuttosto essersi rivelato lo strumento per limitare lo sviluppo del settore in cui, peraltro, proprio nell'interstizio di arbitrarietà e incertezza che deriva dalla continua stratificazione normativa e dall'onerosità e discrezionalità delle procedure, possono trovare origine comportamenti speculativi;

il nuovo decreto governativo nel cambiare, con efficacia retroattiva, le suddette regole, fissando scadenze temporali ravvicinate ed oramai incompatibili con l'installazione della capacità già autorizzata e, a maggior ragione, di quella in via di autorizzazione, e generando incertezza sulle tariffe, produrrà conseguenze gravi per tutte quelle imprese che vedranno modificata in corsa la redditività di progetti già avviati e bloccati investimenti e finanziamenti futuri;

tutte le regioni del Sud, sia pure in maniera differenziata, hanno avviato da tempo programmi per favorire le fonti energetiche rinnovabili che sono uno dei fattori fondamentali per realizzare, con tutta la green economy, le condizioni per un loro sviluppo futuro. Le fonti energetiche rinnovabili rappresentano un indicatore relativo ad un settore innovativo dell'economia italiana che non traccia il solito divario tra nord e sud del Paese. Proprio le regioni del Sud, infatti, producono energia elettrica da fonti rinnovabili attraverso un mix energetico più equilibrato rispetto a molte regioni del Nord in cui vi è un forte sbilanciamento a favore dell'idroelettrico;

secondo i dati del rapporto 2010 dell'Isvem dal 2000 al 2008 la potenza degli impianti e l'elettricità prodotta con le fonti rinnovabili al Sud è cresciuta in modo rilevante del 108 per cento e l'elettricità prodotta del 151 per cento, superando di 3 e 4 volte il dato nazionale (rispettivamente 31 per cento e 15 per cento);

con l'attuale formulazione, il decreto colpisce mortalmente un settore di punta dell'economia del futuro, uno dei pochi che nel periodo di crisi economica, in controtendenza, ha aumentato l'occupazione;

il provvedimento sconvolge l'assetto del giovane mercato italiano sul quale poggia uno dei comparti ritenuti strategici, dal resto dell'Europa e dagli Stati Uniti, per la sostenibilità energetica, ambientale e il rilancio dell'occupazione; il settore è in ginocchio, si stanno già avendo i primi effetti devastanti con l'annuncio di chiusura di numerose aziende soprattutto nel Sud, ove numerose sono quelle imprese che, confidando sugli incentivi del «terzo conto energia» che avrebbe dovuto rimanere in vigore fino al 2013, hanno avviato piani di sviluppo chiedendo finanziamenti alle banche;

il decreto è oggetto di dure critiche anche da parte del relatore della direttiva europea sulle fonti rinnovabili al Parlamento europeo, Claude Turmes, che in un comunicato ufficiale lo definisce come un provvedimento che va nella direzione diametralmente opposta rispetto agli obiettivi posti dall'Europa all'Italia sulle rinnovabili, ossia di arrivare entro il 2020 al 17 per cento dei consumi finali di energia,
impegna il Governo:


ad assumere iniziative normative dirette a rivedere il decreto individuando con maggiore chiarezza gli strumenti da adottare per la produzione di energia da fonti rinnovabili, rimuovendo le barriere che pongono ostacoli allo sviluppo di alcune tecnologie e semplificando le procedure ed i percorsi autorizzativi;

a promuovere una disciplina degli incentivi che garantisca il mantenimento del livello di incentivazione per gli impianti in costruzione o già autorizzati;

ad adottare una rimodulazione del sistema incentivante, anche alla luce dell'accresciuta competitività raggiunta dal settore;

ad adottare nuove iniziative normative atte a prevedere incentivi specifici per gli enti locali territoriali affinché possano raggiungere l'autonomia energetica attraverso il ricorso alle fonti rinnovabili;

ad istituire, attraverso la Cassa depositi e prestiti, una linea di credito per agevolare il percorso degli enti locali verso l'autonomia energetica.

(1-00599)
«Lo Monte, Commercio, Latteri, Lombardo, Brugger».