ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00590

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 448 del 14/03/2011
Abbinamenti
Atto 1/00594 abbinato in data 16/03/2011
Atto 1/00598 abbinato in data 16/03/2011
Atto 1/00599 abbinato in data 16/03/2011
Atto 1/00600 abbinato in data 16/03/2011
Atto 1/00601 abbinato in data 16/03/2011
Atto 1/00602 abbinato in data 16/03/2011
Atto 1/00604 abbinato in data 16/03/2011
Atto 6/00070 abbinato in data 16/03/2011
Firmatari
Primo firmatario: FRANCESCHINI DARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/03/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
BOCCI GIANPIERO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
ESPOSITO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
GINOBLE TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MARANTELLI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MARGIOTTA SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MOTTA CARMEN PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
VIOLA RODOLFO GIULIANO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
COLANINNO MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
FADDA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
FRONER LAURA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MARCHIONI ELISA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MASTROMAURO MARGHERITA ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
PORTAS GIACOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
SANGA GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
SCARPETTI LIDO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
ZUNINO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
VENTURA MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
BINDI ROSY PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
BERRETTA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
BOFFA COSTANTINO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
BORDO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
CAPODICASA ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
CARDINALE DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
CARELLA RENZO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
CECCUZZI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
CODURELLI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
D'ALEMA MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
DE BIASI EMILIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
DE PASQUALE ROSA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
FARINONE ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
FERRARI PIERANGELO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
FIORONI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
FLUVI ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
GATTI MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
GIOVANELLI ORIANO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
GOZI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
LARATTA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
LO MORO DORIS PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
LOSACCO ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
LOVELLI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MADIA MARIA ANNA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MARCHI MAINO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MARINI CESARE PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MATTESINI DONELLA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MIGLIOLI IVANO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MISIANI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MOGHERINI REBESANI FEDERICA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
NANNICINI ROLANDO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
PEDOTO LUCIANA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
PES CATERINA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
PISTELLI LAPO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
PIZZETTI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
ROSSA SABINA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
RUGGHIA ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
RUSSO ANTONINO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
SAMPERI MARILENA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
SCHIRRU AMALIA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
SERENI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
SIRAGUSA ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
STRIZZOLO IVANO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
TENAGLIA LANFRANCO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
TIDEI PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
TOCCI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
TOUADI JEAN LEONARD PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
VANNUCCI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
VASSALLO SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
VELO SILVIA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
RIGONI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
ROSSOMANDO ANNA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
VERINI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
GRAZIANO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
NACCARATO ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2011
FOGLIARDI GIAMPAOLO PARTITO DEMOCRATICO 15/03/2011
BUCCHINO GINO PARTITO DEMOCRATICO 15/03/2011
GASBARRA ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 15/03/2011
ZUCCHI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 15/03/2011
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 15/03/2011
RAMPI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 15/03/2011
LUCA' MIMMO PARTITO DEMOCRATICO 15/03/2011


Stato iter:
16/03/2011
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 15/03/2011

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/03/2011

RITIRATO IL 16/03/2011

CONCLUSO IL 16/03/2011

Atto Camera

Mozione 1-00590
presentata da
DARIO FRANCESCHINI
testo di
lunedì 14 marzo 2011, seduta n.448

La Camera,
premesso che:
il Governo il 3 marzo 2011 ha approvato in via definitiva il decreto legislativo in attuazione della direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili;
il settore delle rinnovabili contribuisce in misura significativa all'obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2, e, in particolare, ogni gigawatt di fotovoltaico implica 740 mila tonnellate in meno di CO2 all'anno;
il decreto in questione avrebbe dovuto riformare gli incentivi in modo da conseguire gli obiettivi europei che, per il nostro Paese, prevedono il raggiungimento del 17 per cento di energia prodotta da fonti rinnovabili sul consumo energetico finale al 2020, come previsto anche dal piano di azione nazionale per le energie rinnovabili che il Governo ha inviato a Bruxelles;
tale obiettivo va perseguito garantendo procedure certe e trasparenti per contrastare speculazioni e illegalità, puntando ad una progressiva riduzione degli incentivi fino al raggiungimento della grid parity con l'azzeramento del differenziale tra il costo dell'energia rinnovabile e quello dell'energia in rete;
il decreto legislativo approvato dal Governo non ha recepito le numerose e rilevanti condizioni poste nei pareri resi all'unanimità dalle commissioni competenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica;
in particolare, il Governo non ha ritenuto di aderire alla richiesta di elevare la soglia di potenza -prevista nel testo iniziale a 5 megawatt - oltre la quale si prevede l'applicazione di un sistema di aste al ribasso; tutti gli operatori del settore considerano tale sistema farraginoso, poco comprensibile e con esito incerto; tale modalità non è stata, infatti, adottata con successo in nessun altro Paese e potrebbe, in concreto, determinare l'impossibilità di programmare gli investimenti, in particolare negli impianti eolici;
al fine di impedire l'utilizzo improprio di terreno agricolo a fini energetici si è voluto porre mano agli incentivi previsti per il fotovoltaico in aree agricole, ma nella modifica approvata non sono adeguatamente fatti salvi gli investimenti in essere; le percentuali di occupazione del terreno previste sono poco chiare e, di fatto, si rende impossibile la realizzazione di impianti anche nelle aree agricole marginali e non più utilizzate, per le quali non sarebbe necessaria alcuna tutela particolare, oltre a quelle già previste dalle ordinarie procedure di valutazione di impatto ambientale;
l'anticipazione al 31 maggio 2011 della scadenza, inizialmente prevista al 31 dicembre 2013, del terzo «conto energia» sul fotovoltaico, rinviando la definizione delle nuove tariffe incentivanti a un decreto del Ministro dello sviluppo economico, da emanarsi di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare entro il 30 aprile 2011, determina il blocco degli investimenti in essere e delle linee di credito per le nuove iniziative; rilevanti sono anche gli effetti sulle imprese dell'indotto; alcune imprese accusano perdite per la disdetta di commesse per centinaia di milioni di euro a seguito dell'emanazione delle nuove norme;
l'associazione delle banche estere in Italia (Aibe), con una lettera al Governo italiano, prospetta il definanziamento non solo degli investimenti sugli impianti per energie rinnovabili, ma di tutti gli investimenti esteri nelle infrastrutture: strade, autostrade, ospedali; l'associazione sottolinea «un rischio di inaffidabilità del legislatore italiano già oggetto di attenzione da parte delle agenzie di rating»; il blocco dei finanziamenti nelle infrastrutture italiane - scrive l'Aibe - avrà «un sicuro impatto in termini di crescita economica ed occupazionale per l'Italia.»; l'intervento dell'Aibe è giustificato dal fatto che le banche straniere in pool con altri istituti di credito italiani hanno sino ad oggi finanziato progetti - su base no-recourse (accentando il massimo livello di rischio e facendo affidamento sull'attuale regime incentivante) - per complessivi 5,6 miliardi di euro nel settore fotovoltaico e circa 6,8 miliardi di euro nel settore eolico, per un totale di circa 12 miliardi di euro;
il sistema bancario italiano ha annunciato la sospensione dei finanziamenti al settore e la decisione di convocare una riunione dell'Abi sull'argomento entro il 16 marzo 2011;
l'approvazione del decreto legislativo ha suscitato un diffuso ed elevatissimo allarme in tutte le imprese e nelle associazioni di settore (tra cui Anev, Aper, Anie-Gifi, Assosolare, Assoenergie Future): nelle ore precedenti l'approvazione del decreto legislativo, il Governo ha ricevuto oltre 14 mila e-mail di protesta;
il settore delle imprese che producono energie rinnovabili in questo periodo di crisi economica è stato tra i pochi che, in controtendenza, ha aumentato l'occupazione e ha un peso rilevante nell'economia italiana; in particolare, nel fotovoltaico ci sono circa 1.000 aziende che occupano direttamente 15.000 lavoratori e oltre 100.000 lavoratori nell'indotto, con un volume d'affari stimato nel 2010 di circa 8 miliardi di euro;
Gifi-Anie, associata a Confindustria, ha denunciato che sono a rischio 40 miliardi di euro di investimenti programmati nei prossimi mesi nel fotovoltaico e che per almeno 10.000 persone si dovrà far ricorso immediato alla cassa integrazione; anche i nuovi investimenti nell'eolico sono attualmente a rischio a causa dell'incertezza dovuta al non chiaro funzionamento dei nuovi meccanismi basati sulle aste al ribasso;
di recente sono stati diffusi dati imprecisi e confusi sugli oneri in bolletta dovuti agli incentivi per le rinnovabili; se è vero che gli italiani dal 1992 ad oggi hanno pagato in bolletta anche gli oneri per le rinnovabili, in realtà tali risorse sono state quasi esclusivamente utilizzate, grazie ad un cavillo giuridico stigmatizzato dall'Unione europea, per finanziare le fonti fossili e la chiusura del ciclo del vecchio nucleare; quindi gli italiani hanno pagato impropriamente dal 1992 ad oggi più di 50 miliardi di euro per le fonti fossili che, in realtà, dovevano essere destinate esclusivamente alle fonti effettivamente rinnovabili; le risorse finalizzate esclusivamente alla promozione delle energie rinnovabili, negli anni, sono state utilizzate anche per il finanziamento di termovalorizzatori;
a fronte di tale «regalo» ingiustificato, l'onere effettivamente sostenuto nel 2010 per incentivare le rinnovabili è stato pari a 2,7 miliardi di euro quando, nello stesso anno, cittadini e imprese hanno dovuto sostenere oneri ulteriori e impropri in bolletta per oltre 3 miliardi di euro;
gli oneri generali di sistema elettrico incidono per circa il 9,5 per cento sul costo totale lordo di un utente domestico tipo e includono costi associati a diverse voci tra cui la componente A3, che è pari al 68 per cento degli oneri generali;
all'interno della componente A3, con un peso di circa il 20 per cento sul totale, rientrano anche gli incentivi per il fotovoltaico - complessivamente 800 milioni di euro per il 2010 - che rappresentano l'1,6 per cento della bolletta, e si traducono in 0,60 euro/mese per il contribuente contro, ad esempio, i quasi 2 euro/mese della Germania;
il costo di una bolletta elettrica «tipo» è pari a circa 450 euro/anno sui quali, come precedentemente ricordato, il fotovoltaico nel 2010 ha inciso per appena 7,2 euro annui;
la Germania, vero caso di successo in Europa nel settore, produce già oltre 40 terawatt ora di energia elettrica da eolico contro poco più di 6 terawatt ora in Italia e prevede di produrne 100 terawatt ora nel 2020, mentre ha già installati oltre 16.000 megawatt di fotovoltaico e prevede di arrivare a 52.000 megawatt nel 2020;
il sistema di incentivazione tedesco ha consentito al Paese di conquistare la leadership europea e mondiale nelle rinnovabili e ha determinato uno sviluppo impetuoso delle imprese del settore; nessuno in Germania mette in discussione il sostegno in bolletta alle rinnovabili che, solo nel 2010, è stato di 9 miliardi di euro;
il decreto legislativo, nella sua versione approvata dal Consiglio dei ministri, di fatto rende molto difficile conseguire gli obiettivi europei che per il nostro Paese prevedono il raggiungimento del 17 per cento di energia prodotta da fonti rinnovabili sul consumo energetico finale al 2020;
nell'intento di colpire abusi, speculazioni e infiltrazioni criminali, si colpisce di fatto l'intero mercato delle rinnovabili, senza considerare che gli abusi trovano spazio proprio nell'incertezza normativa e nella complessità e discrezionalità delle procedure;
il quadro regolatore in continua mutazione è una delle prime cause della difficoltà ad attrarre investimenti esteri;
la decisione del Governo di far cessare gli incentivi del «conto energia» il 31 maggio 2011, senza prevedere un periodo transitorio, di almeno 14 mesi come prima previsto, mette a rischio gli investimenti già avviati e determina possibili sospensioni dei finanziamenti bancari;
l'aspetto più grave, oltre alla drastica riduzione degli incentivi attuali, sta nell'ennesima lesione della certezza del diritto; il decreto legislativo, infatti, cambia le regole sia per quel che riguarda i certificati verdi sia per il «conto energia», fissando delle scadenze temporali incompatibili con l'installazione della capacità già autorizzata e, ancor più, di quella in via di autorizzazione, ledendo il diritto degli investitori che hanno calcolato il rischio di costruzione e di messa in opera degli impianti, ma non quello del repentino mutamento del quadro legislativo;
il decreto legislativo, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, suscita notevoli dubbi sul piano del rispetto della direttiva e della legge delega (articolo 17, comma 1, della legge 4 giugno 2010, n. 96), che dettava principi e criteri consoni allo spirito di promozione delle rinnovabili proprio della citata direttiva,
impegna il Governo:

ad assumere iniziative per modificare il decreto legislativo di cui in premessa, tenendo conto delle condizioni espresse dal Parlamento nei pareri delle Commissioni competenti e dalla Conferenza delle regioni;
a fare salvi gli investimenti che siano stati avviati sulla base del precedente quadro normativo di incentivazione, ristabilendo un orizzonte di certezza sull'ammontare degli incentivi di cui beneficiano le imprese e che assicurano il rimborso dei finanziamenti bancari;
a non lasciare nell'incertezza tutto il settore delle energie rinnovabili e, constatata la grave crisi di centinaia di aziende tra le più innovative del sistema economico italiano per effetto delle nuove disposizioni, ad anticipare l'emanazione del decreto ministeriale di cui all'articolo 25 del decreto legislativo di recepimento della direttiva 2009/28/CE;
ad adottare iniziative volte ad eliminare i tetti annuali indicati e a prevedere un obiettivo in termini di potenza installata al 2020 che, in linea con le migliori performance in Europa, non limiti le potenzialità di sviluppo del settore, mantenendo e ampliando il ruolo delle energie rinnovabili quale componente attiva della crescita del nostro Paese;
a favorire, nell'ambito delle bioenergie, la filiera corta attraverso il ricorso agli impianti di piccola taglia e l'utilizzo di materie prime provenienti dal territorio;
nella definizione dei nuovi incentivi, a mantenere un adeguato sostegno al settore delle energie rinnovabili con una progressiva riduzione degli incentivi fino al raggiungimento della grid parity in linea con la progressiva riduzione dei costi di produzione del kilowattora da fonti rinnovabili.
(1-00590) «Franceschini, Mariani, Lulli, Realacci, Benamati, Bocci, Braga, Bratti, Esposito, Ginoble, Iannuzzi, Marantelli, Margiotta, Morassut, Motta, Viola, Colaninno, Fadda, Froner, Marchioni, Martella, Mastromauro, Peluffo, Portas, Sanga, Quartiani, Scarpetti, Vico, Zunino, Ventura, Bindi, Maran, Villecco Calipari, Lenzi, Bellanova, Berretta, Boffa, Bordo, Brandolini, Capodicasa, Cardinale, Carella, Causi, Ceccuzzi, Cenni, Codurelli, D'Alema, De Biasi, De Pasquale, Farinone, Ferrari, Fiano, Fioroni, Fluvi, Gatti, Ghizzoni, Giovanelli, Gnecchi, Gozi, Laratta, Lo Moro, Losacco, Lovelli, Madia, Marchi, Cesare Marini, Mattesini, Miglioli, Miotto, Misiani, Mogherini Rebesani, Murer, Nannicini, Narducci, Pedoto, Pes, Pistelli, Pizzetti, Rossa, Rubinato, Rugghia, Antonino Russo, Samperi, Schirru, Sereni, Servodio, Siragusa, Strizzolo, Tenaglia, Tidei, Tocci, Touadi, Trappolino, Tullo, Vannucci, Vassallo, Velo, Rigoni, Rossomando, Verini, Marco Carra, Graziano, Naccarato, Bucchino, Gasbarra, Zucchi, Bossa, Rampi, Lucà».