ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00570

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 440 del 25/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: VERNETTI GIANNI
Gruppo: MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Data firma: 25/02/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELLA VEDOVA BENEDETTO FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA 25/02/2011
ADORNATO FERDINANDO UNIONE DI CENTRO 25/02/2011
RUBEN ALESSANDRO FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA 25/02/2011
LANZILLOTTA LINDA MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA 25/02/2011
MORONI CHIARA FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA 25/02/2011


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-00570
presentata da
GIANNI VERNETTI
testo di
venerdì 25 febbraio 2011, seduta n.440

La Camera,

premesso che:

gli eventi drammatici di questi giorni in Libia stanno mutando in profondità la geografia politica del Mediterraneo;

le prime manifestazioni di protesta nate in modo spontaneo a Bengasi e soprattutto nella parte orientale del paese nella provincia della Cirenaica, sono state duramente represse dagli apparati di sicurezza del regime libico, che non ha esitato ad usare la forza in modo sproporzionato, uccidendo migliaia di civili che partecipavano a manifestazioni di protesta per richiedere la fine della dittatura e l'avvio di riforme democratiche del paese;

la violenta repressione ancora in corso sta assumendo dimensioni totalmente inaccettabili per la comunità internazionale: utilizzo dei cacciabombardieri dell'esercito libico per colpire i civili, esecuzioni sommarie, stragi di civili e di militari accusati di abbandonare il regime per unirsi alla popolazione;

si assiste dunque ad una massiccia e senza precedenti violazione dei diritti umani da parte del regime del colonnello Gheddafi nei confronti di settori amplissimi della popolazione civile libica;

sono evidenti i grandi rischi per l'Italia l'Europa della nuova situazione venutasi a creare in Libia: rischi per la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, rischi per l'arrivo di nuovi e incontrollati flussi di immigrazione illegale, rischi per la sicurezza dell'intero Mediterraneo;

i drammatici avvenimenti cui si sta assistendo in queste ore e la realtà che si sta concretizzando sul terreno hanno reso ormai nella sostanza inefficace il Trattato di Amicizia italo-libico del 2008, in particolare: l'articolo 6 del Trattato nel quale «le Parti, di comune accordo, agiscono conformemente alle rispettive legislazioni, agli obietti, ed ai principi della Carta delle Nazioni Unite e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo»; l'articolo 4 relativo alla «non ingerenza negli affari interni»; l'articolo 7 che propone iniziative di dialogo e comprensione fra culture e civiltà all'insegna dei «principi di alleanza e coesistenza»; l'articolo 17 relativa al trasferimento di tecnologie e di collaborazione industriale; ed infine l'articolo 20 «Collaborazione nel Settore della Difesa» con il quale Italia e Libia «si impegnano a sviluppare la collaborazione nel settore della Difesa tra le rispettive Forze armate, anche mediante la finalizzazione di specifici accordi che disciplinino lo scambio di missioni di esperti, istruttori e tecnici e quello di informazioni militari nonché l'espletamento di manovre congiunte»; il comma 2 dell'articolo 20 che prevede poi l'impegno ad agevolare la realizzazione di un forte ed ampio partenariato industriale nel settore della Difesa e delle industrie militari,
impegna il Governo
a sospendere, ai sensi degli articoli 56 e 65 della Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati, il Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione fra la Repubblica Italiana e la Grande Giamahiria libica popolare socialista, fatto a Bengasi il 30 agosto 2008.

(1-00570)
«Vernetti, Della Vedova, Adornato, Ruben, Lanzillotta, Moroni».