ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00564

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 434 del 15/02/2011
Abbinamenti
Atto 1/00530 abbinato in data 15/02/2011
Atto 1/00561 abbinato in data 15/02/2011
Atto 1/00562 abbinato in data 15/02/2011
Atto 1/00563 abbinato in data 15/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: VERNETTI GIANNI
Gruppo: MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Data firma: 15/02/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ADORNATO FERDINANDO UNIONE DI CENTRO 15/02/2011
DELLA VEDOVA BENEDETTO FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA 15/02/2011
MORONI CHIARA FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA 15/02/2011
BOSI FRANCESCO UNIONE DI CENTRO 15/02/2011


Stato iter:
15/02/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/02/2011
Resoconto VERNETTI GIANNI MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 15/02/2011
Resoconto BALDELLI SIMONE POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto CHIAPPORI GIACOMO LEGA NORD PADANIA
 
DICHIARAZIONE VOTO 15/02/2011
Resoconto VERNETTI GIANNI MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto PORFIDIA AMERICO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Resoconto DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI
Resoconto PAGLIA GIANFRANCO FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA
Resoconto BOSI FRANCESCO UNIONE DI CENTRO
Resoconto DOZZO GIANPAOLO LEGA NORD PADANIA
Resoconto TEMPESTINI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CICU SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA'
 
PARERE GOVERNO 15/02/2011
Resoconto SCOTTI VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/02/2011

DISCUSSIONE IL 15/02/2011

ACCOLTO IL 15/02/2011

PARERE GOVERNO IL 15/02/2011

APPROVATO IL 15/02/2011

CONCLUSO IL 15/02/2011

Atto Camera

Mozione 1-00564
presentata da
GIANNI VERNETTI
testo di
martedì 15 febbraio 2011, seduta n.434

La Camera,

premesso che:

il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, con la risoluzione n. 1386 del 20 dicembre 2001, ha autorizzato la costituzione di una forza multinazionale, International security assistance force (Isaf), con il compito di condurre operazioni militari secondo il mandato ricevuto, in cooperazione e coordinazione con le forze di sicurezza afghane ed in coordinazione con le forze della coalizione, al fine di assistere il Governo afghano nel mantenimento della sicurezza, favorire lo sviluppo delle strutture di Governo, di estendere il controllo del Governo su tutto il paese e di assistere gli sforzi umanitari e di ricostruzione, nel quadro degli accordi di Bonn del 5 dicembre 2001;

la missione Isaf in Afghanistan è stata decisa pochi giorni dopo il tragico attentato alle Torri gemelle di New York l'11 settembre 2001, con un voto unanime del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che ha considerato di interesse comune della comunità internazionale il contrasto al terrorismo jihadista e l'avvio di una serie di interventi militari e civili per assicurare la pace e la stabilità in quell'area così strategica;

l'Afghanistan, in seguito alla caduta del regime talebano ed al contrasto alle cellule di Al Qaeda insediate nel paese, è sicuramente cambiato: è iniziata una faticosa ricostruzione delle infrastrutture materiali, sono state riaperte migliaia di scuole ed a milioni di bambine e ragazze è stato nuovamente possibile frequentare corsi scolastici; è iniziato il rientro di numerosi profughi dal Pakistan; è iniziata una complessa fase di nation building con numerose elezioni a tutti i livelli (locali, parlamentari, presidenziali), con l'avvio di importanti riforme nel settore della giustizia e dello stato di diritto;

il nostro Paese è uno dei principali contributori alla missione Isaf in termini di personale militare, il cui operato è ampiamente e pienamente apprezzato non soltanto da tutti i partner presenti in quel teatro operativo, ma anche dalle autorità e dalle popolazioni locali;

l'Italia ha svolto sin dal 2002 un significativo ruolo nella costruzione istituzionale dell'Afghanistan, a cominciare dall'iniziale assunzione della posizione di «nazione guida» nel settore della giustizia, che ha permesso di creare le condizioni per la realizzazione di un piano nazionale per la giustizia. In questo contesto l'Italia continua a dare un importante contributo all'affermazione dei principi dello stato di diritto ed alla tutela e promozione dei diritti fondamentali di tutti i cittadini;

l'Italia ha fornito in questi quasi 10 anni di impegno militare e civile in Afghanistan un contributo qualitativo e quantitativo di estrema importanza, sia nelle attività di contrasto al terrorismo ed all'insorgenza talebana, sia nelle azioni per avviare un concreto progresso economico, sociale ed istituzionale dell'Afghanistan;

l'operazione Isaf non va, però, considerata una missione a tempo indeterminato, in quanto il suo obiettivo è quello di creare le condizioni minime di sicurezza nel paese, formare le forze di sicurezza locali, consolidare le istituzioni democratiche, permettere le condizioni sul terreno per avviare concrete azioni per lo sviluppo economico;

la fondamentale azione della componente militare, nel garantire le condizioni di sicurezza e di controllo del territorio, ed il ruolo della componente civile, nella ricostruzione istituzionale ed economica, costituiscono i due aspetti inscindibili dell'approccio onnicomprensivo adottato dalla comunità internazionale per la stabilizzazione e la ricostruzione dell'Afghanistan;

è importante proseguire la riflessione strategica iniziata con la Conferenza di Londra del 2010, finalizzata a migliorare l'azione sul terreno, con l'obiettivo di migliorare l'efficacia e l'autorità delle istituzioni afghane, di combattere la corruzione, di ridurre le perdite fra i civili, di contrastare il fenomeno della produzione dell'oppio, di consolidare la stabilità e la sicurezza in aree sempre maggiori per permettere l'avvio di concrete iniziative per lo sviluppo. Tali azioni permetteranno di avvicinare il momento in cui gli afghani saranno in grado di governare e gestire autonomamente la sicurezza nel loro paese;

con tale obiettivo in mente sarà decisivo dare un più consistente impulso all'azione politica e sociale, in modo da rendere efficace quella militare, destinare maggiori risorse alla popolazione e più attenzione allo sviluppo locale, sostenere vigorosamente la nuova concezione della sicurezza che consideri la protezione dei civili una priorità;

si esprime un grande apprezzamento per il lavoro svolto dalle donne e dagli uomini del contingente militare italiano in Afghanistan, che hanno operato in questi anni in un teatro difficile con grande professionalità, apprezzata da tutte le componenti civili e militari della missione. In particolare, si esprime grande apprezzamento per il lavoro svolto in questi anni nella regione di Herat, dove l'Italia ha guidato il Regional command west delle forze della coalizione e dove grazie all'impegno del contingente italiano sono aumentate in modo significativo le condizioni di sicurezza e di sviluppo dell'intera area ed è stata realizzata una fondamentale attività di formazione della polizia afghana, dell'esercito afghano e della polizia di frontiera;

si rinnova il sentimento di vicinanza e di profondo cordoglio alle famiglie dei caduti in Afghanistan durante lo svolgimento del loro dovere, assolvendo al compito loro affidato di contribuire a garantire la pace e la sicurezza per il nostro Paese attraverso il contrasto del terrorismo internazionale,
impegna il Governo:
a rafforzare la capacità di risposta e di protezione dei nostri soldati in termini di mezzi e di equipaggiamenti, nonché ad assumere iniziative per adeguare la tutela normativa connessa all'alto rischio che la missione comporta;

a confermare, coerentemente con la nuova strategia discussa e condivisa nell'ambito dell'Alleanza atlantica, il proprio contributo di risorse militari agli sforzi internazionali, ai fini dell'avvio della fase di transizione, destinata ad accelerare e completare il processo di trasferimento delle responsabilità in materia di sicurezza alle forze afghane;

a valutare l'opportunità di potenziare la capacità addestrativa del contingente italiano, che già si è conquistata alta considerazione, riconosciuta a livello internazionale, mediante l'incremento del numero delle unità addestrative;

a promuovere, nelle sedi competenti, le iniziative per sviluppare maggiormente gli interventi di ricostruzione e di assistenza umanitaria alla popolazione afghana, nonché i progetti necessari a favorire la ricostruzione civile ed economica del paese;

a promuovere con forza il processo di afghanizzazione della sicurezza dell'area, aumentando le risorse disponibili all'addestramento dell'esercito e della polizia locale, al fine di accelerare il trasferimento dei compiti di controllo del territorio;

a verificare l'efficacia dell'azione della comunità internazionale e italiana nel riformare il sistema giudiziario afghano, adottando ogni ulteriore iniziativa utile a combattere con decisione la diffusa corruzione;

ad assumere iniziative volte a stanziare adeguate risorse finanziarie, sia destinate direttamente alla popolazione, sia dirette ad incentivare le attività di cooperazione civile presenti in loco, rilanciando nuove strategie atte ad affrontare con efficacia il problema dell'oppio e a garantire la protezione dei civili, anche attraverso la soddisfazione dei loro diritti primari, quali l'educazione, la salute, l'accesso all'acqua e al cibo;

ad adottare ogni iniziativa utile volta a sostenere un processo di dialogo tra tutte le componenti politiche della società afghana che accettino di partecipare al processo democratico, di abbandonare la violenza e di avviare così un serio percorso di riconciliazione con tutte le componenti;

ad adottare ogni iniziativa utile per la realizzazione di programmi in sostegno delle donne afghane e per la promozione dei loro diritti;

a riferire costantemente sull'evoluzione della situazione in Afghanistan, sia sugli aspetti relativi all'impegno militare che sullo stato di attuazione delle attività di sostegno alla ricostruzione ed allo sviluppo dell'Afghanistan.

(1-00564)
«Vernetti, Adornato, Della Vedova, Moroni, Bosi».