ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00552

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 426 del 31/01/2011
Abbinamenti
Atto 1/00540 abbinato in data 01/02/2011
Atto 1/00544 abbinato in data 01/02/2011
Atto 1/00546 abbinato in data 01/02/2011
Atto 1/00549 abbinato in data 01/02/2011
Atto 1/00550 abbinato in data 01/02/2011
Atto 1/00555 abbinato in data 01/02/2011
Atto 1/00556 abbinato in data 01/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: POLIDORI CATIA
Gruppo: INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Data firma: 31/01/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
IANNACCONE ARTURO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
SARDELLI LUCIANO MARIO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
BELCASTRO ELIO VITTORIO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
CALEARO CIMAN MASSIMO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
CESARIO BRUNO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
D'ANNA VINCENZO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
GIANNI PIPPO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
GRASSANO MAURIZIO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
MILO ANTONIO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
MOFFA SILVANO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
PEPE MARIO (MISTO) INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
PIONATI FRANCESCO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
PISACANE MICHELE INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
PORFIDIA AMERICO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
RAZZI ANTONIO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
ROMANO FRANCESCO SAVERIO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
RUVOLO GIUSEPPE INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
SCILIPOTI DOMENICO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011
SILIQUINI MARIA GRAZIA INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE) 31/01/2011


Stato iter:
01/02/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 01/02/2011
Resoconto VIALE SONIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 01/02/2011
Resoconto GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 01/02/2011
Resoconto VIALE SONIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 01/02/2011
Resoconto FORMISANO ANNA TERESA UNIONE DI CENTRO
Resoconto CIMADORO GABRIELE ITALIA DEI VALORI
Resoconto RAISI ENZO FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA
Resoconto BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI
Resoconto MONTAGNOLI ALESSANDRO LEGA NORD PADANIA
Resoconto BALDELLI SIMONE POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto MORONI CHIARA FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA
 
DICHIARAZIONE VOTO 01/02/2011
Resoconto MOSELLA DONATO RENATO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto POLIDORI CATIA INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Resoconto CIMADORO GABRIELE ITALIA DEI VALORI
Resoconto RAISI ENZO FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA
Resoconto FORMISANO ANNA TERESA UNIONE DI CENTRO
Resoconto BACCINI MARIO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto MONTAGNOLI ALESSANDRO LEGA NORD PADANIA
Resoconto VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto VIGNALI RAFFAELLO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
PARERE GOVERNO 01/02/2011
Resoconto VIALE SONIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 01/02/2011

DISCUSSIONE IL 01/02/2011

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 01/02/2011

ACCOLTO IL 01/02/2011

PARERE GOVERNO IL 01/02/2011

APPROVATO IL 01/02/2011

CONCLUSO IL 01/02/2011

Atto Camera

Mozione 1-00552
presentata da
CATIA POLIDORI
testo di
lunedì 31 gennaio 2011, seduta n.426

La Camera,
premesso che:
dall'annuario statistico italiano, pubblicato dall'Istat nel mese di novembre 2010, l'economia italiana si conferma essere incentrata sulle piccole e medie imprese con il 94,8 per cento di aziende con meno di dieci addetti;
le piccole e medie imprese impiegano ben il 47,4 per cento degli addetti e fanno registrare il 32,5 per cento del valore aggiunto;
lo Small Business Act, pubblicato dalla Commissione europea nel giugno 2008, è un pacchetto di proposte che mira a creare condizioni favorevoli alla crescita e alla competitività sostenibili delle piccole e medie imprese europee. A tal fine, lo Small Business Act stabilisce i 10 principi che dovrebbero essere adottati dai Governi per garantire il sostegno delle piccole e medie imprese, ovvero: dar vita a un contesto in cui imprenditori e imprese familiari possano prosperare e che sia gratificante per lo spirito imprenditoriale; far sì che imprenditori onesti, che abbiano sperimentato l'insolvenza, ottengano rapidamente una seconda possibilità; formulare regole conformi al principio «pensare anzitutto in piccolo»; rendere le pubbliche amministrazioni permeabili alle esigenze delle piccole e medie imprese; adeguare l'intervento pubblico alle esigenze delle piccole e medie imprese; facilitare la partecipazione delle piccole e medie imprese agli appalti pubblici e usare meglio le possibilità degli aiuti di Stato per le piccole e medie imprese; agevolare l'accesso delle piccole e medie imprese al credito e sviluppare un contesto giuridico ed economico che favorisca la puntualità dei pagamenti nelle transazioni commerciali; aiutare le piccole e medie imprese a beneficiare delle opportunità offerte dal mercato unico; promuovere l'aggiornamento delle competenze nelle piccole e medie imprese e ogni forma di innovazione; permettere alle piccole e medie imprese di trasformare le sfide ambientali in opportunità; incoraggiare e sostenere le piccole e medie imprese perché beneficino della crescita dei mercati;
l'Italia ha dato attuazione alla comunicazione della Commissione europea del 2008 con la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 4 maggio 2010 sullo Small Business Act;
il Ministero dello sviluppo economico ha recentemente presentato il rapporto di attuazione dello Small Business Act 2010; tale rapporto deriva da un monitoraggio annuale finalizzato ad analizzare costantemente le azioni intraprese per favorire l'attività economica delle piccole e medie imprese italiane;
dal sopra citato rapporto si evince che l'Italia è il Paese dell'Unione europea con il maggior numero di imprese di piccole dimensioni. Infatti, più di una piccola e media impresa europea su cinque è italiana e rappresentano il 99,8 per cento del totale delle imprese europee. Più di nove su dieci hanno meno di dieci dipendenti e in esse trovano occupazione due terzi dei lavoratori europei. Le aziende artigiane, inoltre, sono 5 milioni, e la microimpresa italiana crea il 31,5 per cento del valore aggiunto del Paese, mentre in altri Paesi come Inghilterra e Germania il dato è circa la metà;
dallo studio emergono previsioni positive per l'Italia: una volta a pieno regime, l'attuazione dello Small Business Act potrebbe avere, nel triennio 2010-2012, un impatto sulla crescita del prodotto interno lordo di circa l'1 per cento, riducendo il gap di crescita con gli altri Paesi europei, fino alla creazione di circa 50 mila nuovi posti di lavoro;
nonostante la grave crisi economica e finanziaria che ha colpito il nostro Paese, le piccole e medie imprese costituiscono ancora il volano dell'occupazione italiana;
le difficoltà che le piccole e medie imprese sono chiamate ad affrontare in un periodo di grave crisi economica sono di carattere legislativo, creditizio e finanziario;
la crisi economica e finanziaria ha ridotto drasticamente la possibilità delle piccole e medie imprese di accedere al credito. Ciò le priva, in molti casi, di quell'ossigeno necessario alla sopravvivenza e impedisce alle stesse imprese di programmare nuovi investimenti;
le lentezze di ordine burocratico e i tempi ormai incredibilmente lunghi della giustizia civile costituiscono degli ulteriori ostacoli per le piccole e medie imprese che ne escono fortemente penalizzate per la difficoltà di veder soddisfatti i propri crediti in tempi ragionevoli;
è noto che la crisi ha colpito in maniera particolare l'economia del Mezzogiorno sulla quale grava il divario che la separa dal resto del Paese. A farne le spese le piccole e medie imprese meridionali chiamate ad affrontare una crisi aggravata dalla carenza infrastrutturale, dalle maggiori difficoltà di accesso al credito, dalla mancanza di adeguati supporti tecnologici e da un livello della domanda ancora più basso rispetto al resto del Paese;
secondo i dati diffusi dal centro studi Cerved, che valuta la solvibilità delle imprese, nell'ultimo trimestre del 2010 sono state aperte poco meno di 2.000 procedure fallimentari (+18 per cento sullo stesso periodo del 2009 e +13 per cento rispetto al trimestre precedente), mentre nei primi nove mesi hanno sfiorato quota 8 mila (+23 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009). Nei primi tre trimestri dell'anno, nel dettaglio, i fallimenti hanno registrato ritmi più elevati tra le società di capitale (+27 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2009) contro il +14 per cento osservato tra le società di persone e il +17 per cento tra le altre forme giuridiche;
stando al centro studi Cerved, il Nord rimane l'area in cui l'incidenza dei fallimenti è maggiore ma il terzo trimestre segna l'avvio di un'inversione di tendenza con incrementi delle procedure maggiori nel Mezzogiorno (+23 per cento);
l'associazione Studi e ricerche per il Mezzogiorno (Srm), nel lavoro «Il Sud in competizione», presentato alcuni mesi fa, ha studiato le ragioni del lento sviluppo del Mezzogiorno ed ha evidenziato tra le imprese piccole o piccolissime una scarsa propensione alla cooperazione, all'apertura ai giovani, al management qualificato e all'innovazione. Nel contempo l'associazione Studi e ricerche per il Mezzogiorno ha posto in evidenza le deficienze del sistema amministrativo, spesso incapace di spendere i fondi europei e di rendere più agevole la vita alle aziende, aggravandole con normative poco chiare, con una burocrazia farraginosa e con servizi carenti e infrastrutture deficitarie,
impegna il Governo:
compatibilmente con gli equilibri di bilancio a dare piena attuazione allo Small Business Act secondo quanto disposto dalle Commissione europea, sforzandosi di migliorare ulteriormente il rapporto tra pubblica amministrazione e aziende, potenziando il fondo di garanzia al fine di rendere meno difficoltoso l'accesso al credito dei piccoli e medi imprenditori;
a promuovere un quadro organico di interventi a favore delle piccole e medie imprese sulla scia delle indicazioni dello Small Business Act;
a promuovere le necessarie iniziative normative per ovviare ai ritardi nei pagamenti delle transazioni, in particolar modo quelle che interessano le pubbliche amministrazioni;
ad assumere le necessarie iniziative normative dirette a rivisitare il patto di stabilità interno, in modo da consentire alle amministrazioni locali di disporre delle somme disponibili per completare le opere già avviate, in particolare quelle infrastrutturali delle quali le piccole e medie imprese potrebbero certamente beneficiare;
a portare avanti una politica economica capace di coniugare l'esigenza di garantire gli equilibri di bilancio con la necessità di liberare il più possibile risorse da destinare al sostegno della domanda e ad interventi infrastrutturali, in particolar modo, nell'area dell'obiettivo 1 (Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna);
a proseguire nell'azione di sostegno al regime di fiscalità di vantaggio nelle aree deboli del Paese, in particolare nelle regioni meridionali;
a perseguire l'obiettivo della riduzione della pressione fiscale, in particolare sulle imprese di piccole e medie dimensioni, sulle famiglie e sul lavoro dipendente.
(1-00552) «Polidori, Iannaccone, Sardelli, Belcastro, Calearo Ciman, Cesario, D'Anna, Gianni, Grassano, Milo, Moffa, Mario Pepe (IR), Pionati, Pisacane, Porfidia, Razzi, Romano, Ruvolo, Scilipoti, Siliquini».