Atto Camera
Mozione 1-00551
presentata da
SALVATORE CICU
testo di
lunedì 31 gennaio 2011, seduta n.426
La Camera,
premesso che:
è da osservare che, di fronte ad una necessità pianificata di alloggi per la difesa, pari a circa 51.000 unità, il patrimonio disponibile oggi è di 18.447 alloggi, di cui 5.384 detenuti da utenti con il titolo concessorio scaduto (cosiddetti sine titulo) e di questi 3.284 detenuti da utenti non ricadenti nelle fasce di tutela stabilite dal decreto ministeriale di gestione annuale del patrimonio abitativo (vedove e famiglie con reddito non superiore a oltre 40.000 euro o con familiare a carico portatore di handicap);
è necessario ricordare che il Ministero della difesa ha presentato il programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio, in coerenza con quanto previsto dalla legge 24 dicembre 2007, n. 244;
il Ministero della difesa ha promosso, altresì, una strategia innovativa, che, mediante un taglio netto rispetto al passato, porta alla formulazione, nel medio e lungo periodo, di una politica alloggiativa su scala nazionale ed interforze e nel breve ed immediato periodo tendente a recuperare, con mirate assegnazioni straordinarie, quella parte di patrimonio non utilizzato per pregresse carenze manutentive e che alimenta, finalmente, dopo oltre 16 anni, il cosiddetto «fondo casa», per il quale, su impulso del Governo, sono stati, da ultimo, implementati i propedeutici strumenti attuativi ed operativi;
è opportuno anche che a tale azione si aggiunga la previsione dell'adeguamento al cosiddetto prezzo di mercato del canone di utilizzo degli alloggi detenuti in regime sine titulo. Tale adeguamento dovrà essere ricavato, d'intesa con l'Agenzia del demanio, facendo riferimento alle quotazioni riportate dall'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia del territorio, che rileva esclusivamente le quotazioni dei contratti di affitto regolarmente registrati al fine di salvaguardare il personale interessato e, soprattutto, coloro i quali rientrano nelle cosiddette «fasce protette» che il Ministero intende tutelare;
è necessario, altresì, disporre che nella rideterminazione del canone per tutto il personale sine titulo debba essere dedicata particolare attenzione alla tutela del personale rientrante nei parametri fissati dal decreto ministeriale annuale di gestione del patrimonio abitativo della difesa, prevedendo la non applicabilità della rideterminazione dei redditi fino ad una determinata somma;
è, altresì, necessario sottolineare che è fondamentale chiarire l'importanza dell'obbligo di rilascio da parte degli stessi conduttori con titolo scaduto, ad esclusione delle categorie protette che devono essere tutelate attraverso il decreto ministeriale di gestione del patrimonio della difesa, ciò per rispondere alle richieste alle quali la difesa deve fare fronte. Infatti, lo stesso Ministero abbisogna di ulteriori 51.000 unità abitative per coloro che, pur avendone la titolarità, non possono usufruirne e sono costretti a pagare canoni allineati alla quotazione «reale» di mercato esterna, di gran lunga superiori, in certe aree e città, a quelli che si appresta ad applicare la difesa. In questo caso occorre procedere con gradualità al recupero degli alloggi detenuti dagli utenti sine titulo cosiddetti «non protetti». È necessario, quindi, avviare un piano di recuperi mirato e graduale, proprio nel rispetto della sensibilità e dell'attenzione sugli effetti che tale azione potrebbe produrre sul personale e sulle famiglie interessate,
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità di assumere iniziative normative dirette a prevedere che le eventuali maggiorazioni del canone, rispetto a quello già in vigore, derivanti dall'attuazione dell'articolo 6, comma 21-quater, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, non siano applicabili nei confronti degli utenti con reddito familiare lordo non superiore a 19.000 euro;
a porre in essere tutte le possibili iniziative, anche normative, al fine di garantire agli interessati che la decorrenza della rideterminazione del canone avvenga solo a notifica effettuata dall'amministrazione militare, che è tenuta ad effettuare tutti gli adempimenti nei termini previsti, salvo risponderne amministrativamente agli organi competenti;
a chiarire il disposto dell'articolo 7 del decreto ministeriale n. 112 del 2010, garantendo che l'esercizio del diritto di acquisto dell'usufrutto, ai sensi dello stesso articolo, sia riconosciuto ai conduttori, così come definito nel comma 4 del citato articolo, senza la necessità di corrispondere una caparra confirmatoria a mezzo di assegno circolare non trasferibile ovvero fideiussione bancaria o assicurativa pari al 5 per cento del valore dell'usufrutto medesimo, considerato il carattere oneroso di tale garanzia, che, peraltro, risulta non necessaria, in quanto l'amministrazione della difesa è già garantita, così come previsto dal comma 4, lettera a), dello stesso articolo 7, attraverso il pagamento di un importo non superiore al 20 per cento del reddito mensile del conduttore;
a procedere, con la necessaria gradualità, al recupero degli alloggi detenuti dal personale sine titulo e nell'attenta ricerca della salvaguardia delle situazioni di oggettiva criticità riscontrabili in termini reddituali e di condizione familiare dell'utenza interessata.
(1-00551)
«Cicu, Cirielli, Ascierto, Barba, De Angelis, Fallica, Gregorio Fontana, Holzmann, Giulio Marini, Antonio Martino, Mazzoni, Moles, Nola, Petrenga, Luciano Rossi, Sammarco, Speciale, Baldelli, Gidoni, Chiappori».