ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00455

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 384 del 18/10/2010
Abbinamenti
Atto 1/00361 abbinato in data 18/10/2010
Atto 1/00367 abbinato in data 18/10/2010
Atto 1/00371 abbinato in data 18/10/2010
Atto 1/00394 abbinato in data 18/10/2010
Atto 1/00453 abbinato in data 18/10/2010
Atto 1/00456 abbinato in data 18/10/2010
Atto 1/00459 abbinato in data 19/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: MISITI AURELIO SALVATORE
Gruppo: MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Data firma: 18/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LO MONTE CARMELO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 18/10/2010
COMMERCIO ROBERTO MARIO SERGIO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 18/10/2010
LATTERI FERDINANDO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 18/10/2010
LOMBARDO ANGELO SALVATORE MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 18/10/2010
BRUGGER SIEGFRIED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 18/10/2010


Stato iter:
19/10/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/10/2010
Resoconto MISITI AURELIO SALVATORE MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 18/10/2010
Resoconto LO MORO DORIS PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto TOUADI JEAN LEONARD PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/10/2010

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 18/10/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 18/10/2010

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 19/10/2010

RITIRATO IL 19/10/2010

CONCLUSO IL 19/10/2010

Atto Camera

Mozione 1-00455
presentata da
AURELIO SALVATORE MISITI
testo di
lunedì 18 ottobre 2010, seduta n.384

La Camera,

premesso che:
oltre un quinto degli oltre 4,5 milioni stranieri che vivono ormai in Italia è costituito da minori di 18 anni. Tra essi, nei primi undici mesi del 2009, 7.988 sono stati i minori stranieri non accompagnati, ben 3.000 dei quali, secondo una stima di Save the children, hanno visto il proprio percorso di integrazione bloccato dalla nuova normativa sulla sicurezza entrata in vigore sei mesi fa;

l'indagine Anci rileva come quasi il 56 per cento del totale dei minori accolti in strutture di seconda accoglienza si trovi in Friuli Venezia Giulia, Lazio e Sicilia, la quale, da sola, accoglie quasi il 29 per cento dei minori sul totale nazionale. In continuità con gli anni precedenti, l'aumento più significativo è stato registrato al Sud (+134 per cento), seguito dal Centro (+20 per cento), ma, dopo la Sicilia, le regioni nelle quali si rileva un aumento significativo dei minori accolti sono Toscana, Calabria, Sardegna, Basilicata e Puglia;

l'Italia ha ratificato con la legge 27 maggio 1991, n. 176, la Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, che, all'articolo 1, definisce «bambini» gli individui di età inferiore ai 18 anni; la Convenzione rappresenta uno strumento normativo internazionale importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia e tra questi il diritto alla vita (articolo 6), il diritto alla salute e alle prestazioni sanitarie (articolo 24), il diritto ad esprimere la propria opinione (articolo 12) e ad essere informati (articolo 13), il diritto al nome, tramite registrazione anagrafica, nonché alla nazionalità (articolo 17), il diritto all'istruzione (articolo 28 e 29), il diritto al gioco (articolo 31) ed il diritto ad essere tutelati da ogni forma di sfruttamento e di abuso (articolo 34);

la Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza prevede una tutela particolare a favore di alcuni gruppi di bambini e adolescenti, in considerazione della loro maggiore vulnerabilità. Si tratta dei minori in situazione di effettiva emergenza, tra i quali figurano:

a) i minori rifugiati e i minori nei conflitti armati;

b) i minori in situazione di sfruttamento economico, compresi il lavoro minorile e l'abuso e lo sfruttamento sessuale;


c) i minori vittime di tratta o di altre forme di sfruttamento;


d) i bambini e gli adolescenti appartenenti a minoranze etniche o popolazioni indigene;

l'accesso dei minori stranieri ai diritti fondamentali spesso risulta limitato, in quanto essi sono maggiormente esposti al rischio di marginalizzazione ed esclusione sociale. L'impatto di politiche incentrate sulla sicurezza ha avuto una ricaduta molto forte sulla quotidianità di tutti i minori stranieri e di origine straniera sul territorio, in particolar modo dei minori stranieri non accompagnati;

dalla legge sulla sicurezza, legge 15 luglio 2009, n. 94, sono stati stabiliti criteri più severi per la conversione del permesso di soggiorno; questi prevedono la permanenza di almeno tre anni sul territorio italiano prima del conseguimento della maggiore età e l'aver seguito un percorso di integrazione sociale di almeno due anni presso un ente riconosciuto; l'applicazione di tali norme ha, di fatto, diminuito la già esigua gamma di possibilità che questi minori, per la maggior parte adolescenti di 16 e 17 anni, hanno di compiere un percorso di accoglienza, regolarizzazione e integrazione;

sul numero totale di minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio italiano al 15 novembre 2009, l'organizzazione Save the children ha distinto tre diversi gruppi:

a) 2.503 sono i ragazzi ancora minorenni che sono stati segnalati per la prima volta nei primi mesi del 2009 e che rischiano in larga parte di subire le restrizioni della nuova legge, soprattutto in tema di conversione del permesso di soggiorno alla maggiore età. Di questi ben 1.900 non matureranno i requisiti temporali richiesti dalla normativa in vigore, in particolare i tre anni di permanenza sul territorio nazionale, pur avendo già avviato un percorso di integrazione. Si è stimato in base al trend degli anni precedenti, che circa il 75 per cento delle nuove segnalazioni riguardi minori tra i 16 e i 17 anni e che, pertanto, prima del compimento della maggiore età al massimo siano in Italia da due anni;

b) altri 926 minori sono stati segnalati e sono divenuti maggiorenni nel 2009: anche per circa 500 di loro si stima non sarà possibile avere la conversione del permesso di soggiorno alla maggiore età. Il resto, pari a meno del 50 per cento, potrebbe essere riuscito a convertire il proprio permesso di soggiorno prima dell'entrata in vigore della legge n. 94 del 2009;


c) altri 4.559 minori, invece, segnalati negli anni precedenti e divenuti maggiorenni nel 2009, subiranno in minima parte gli effetti della legge n. 94 del 2009 in tema di conversione del permesso di soggiorno alla maggiore età. L'80 per cento di loro, infatti, è riuscito a convertire il permesso di soggiorno subito dopo essere diventato maggiorenne e prima dell'entrata in vigore della legge in questione. Comunque circa 900 neomaggiorenni, pur avendo sostenuto un percorso di integrazione molto lungo, non hanno maturato i requisiti temporali richiesti dalla nuova normativa;

oltre 3.000 minori arrivati in Italia nel 2009 hanno visto improvvisamente dissolversi la possibilità di un percorso di crescita ed integrazione nel nostro Paese: un dato che deve far riflettere sulla prospettiva di vita di migliaia di minori che arrivano soli nel nostro Paese e che, di fatto, potrebbero utilmente portare avanti tale percorso o che, al contrario, potrebbero trovarsi, al compimento del diciottesimo anno di età, in posizione di clandestinità per l'impossibilità di convertire il proprio permesso di soggiorno;

il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato viene contestato ai minori in alcune città ed in altre no, così come l'aggravante dell'irregolarità, mentre, per quanto riguarda la conversione del permesso di soggiorno, solo alcune questure stanno, di fatto, applicando un regime transitorio;

ad esclusione di Milano, dove sembra formarsi una buona prassi di consolidamento del percorso di integrazione fino ai 21 anni, permettendo al giovane di ottenere i documenti ed essere inserito nel mercato del lavoro, nelle altre città è molto forte la preoccupazione che i minori, disincentivati, fuggano dalle comunità di accoglienza e trovino sostentamento in circuiti illegali di sfruttamento o nell'ambito del lavoro irregolare;

da sottolineare è il caso di alcuni minori non accompagnati, come ad esempio quelli egiziani - ben il 14 per cento dei minori migranti presenti nella banca dati del Comitato per i minori stranieri al 30 settembre 2009 - che, mentre per la legge italiana diventano maggiorenni al compimento del diciottesimo anno d'età, per quella del proprio Paese di provenienza lo diventano al compimento del ventunesimo. La ricognizione ha evidenziato a Roma una forte presenza di egiziani, maggiori di 18 anni e minori di 21, sottoposti a tutela, ma che, sulla base di questo provvedimento, non hanno mai ottenuto un permesso di soggiorno. Ad oggi, infatti, le istanze di rinnovo di permesso di soggiorno avanzate dai giovani egiziani non accompagnati all'ufficio immigrazione della questura di Roma risultano sospese o improcedibili,
impegna il Governo:

a garantire la possibilità di permanenza in Italia dei minori stranieri non accompagnati, qualora ciò corrisponda al loro superiore interesse, e a favorirne l'integrazione, anche dopo il compimento della maggiore età, ove abbiano intrapreso un percorso verificato di integrazione;

a fornire indicazioni alle questure sul territorio, affinché sia garantita, in particolare, l'applicazione del regime transitorio, assumendo iniziative volte a prevedere la possibilità di convertire il permesso di soggiorno ai minori affidati o sottoposti a tutela che compiranno la maggiore età entro l'8 agosto 2011, senza dimostrazione di ulteriori requisiti;

ad assumere iniziative normative finalizzate a prevedere la possibilità di convertire il permesso di soggiorno ai minori affidati, ai sensi degli articoli 4 e 9 della legge n. 184 del 1983, all'interno di un nucleo familiare, anche monoparentale;

a garantire che i criteri utilizzati per l'adozione dei provvedimenti di tutela dei minori stranieri non accompagnati siano omogenei su tutto il territorio nazionale;

ad assumere iniziative, anche normative, volte a consentire il rilascio del permesso di soggiorno ai giovani cittadini di Paesi con differente regolamentazione della maggiore età, come, ad esempio, gli egiziani sottoposti a tutela fino al ventunesimo anno di età;

a eseguire un'attività periodica di monitoraggio sull'applicazione della normativa italiana in materia di rilascio del permesso di soggiorno ai minori non accompagnati al compimento del diciottesimo anno di età;

a coordinare, d'intesa con regioni e comuni, le iniziative affinché la rete delle comunità alloggio sia capillare e presente sull'intero territorio nazionale, evitando la concentrazione in alcune regioni, come la Sicilia e, in particolare, in tutto il Mezzogiorno, al fine di ospitare i minori stranieri non accompagnati all'atto delle dimissioni dai centri di prima accoglienza.

(1-00455)
«Misiti, Lo Monte, Commercio, Latteri, Lombardo, Brugger».