Atto Camera
Mozione 1-00423
presentata da
FABRIZIO CICCHITTO
testo di
giovedì 29 luglio 2010, seduta n.361
La Camera,
premesso che:
con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona l'Unione europea, istituendo l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune e un Servizio diplomatico europeo (Seae), nonché prevedendo la graduale definizione di una politica di difesa comune, vuole rafforzare significativamente la propria azione in materia di politica estera, di difesa e di sicurezza europea;
ciò sollecita la definizione anche delle forme di indirizzo e controllo parlamentare su una materia così strategica;
l'Assemblea parlamentare dell'Unione europea occidentale, istituita con il Trattato di Bruxelles e successive modificazioni, cesserà di esistere entro la primavera 2011, in conseguenza della decisione degli Stati membri di denunciare il Trattato;
l'Assemblea parlamentare dell'Ueo è stata fino ad oggi l'unica sede interparlamentare a riunire i rappresentanti dei Parlamenti dei Paesi dell'Unione europea e dei Paesi candidati, dei Paesi europei Nato non aderenti all'Unione europea, nonché, come «osservatori», dei rappresentanti dei Parlamenti della Russia, della regione caucasica e dei Balcani occidentali, aree di rilevanza cruciale per la sicurezza europea;
all'atto della denuncia del Trattato di Bruxelles, nella dichiarazione del 31 marzo 2010, gli Stati membri dell'Ueo - riconoscendo che l'Assemblea parlamentare ha contribuito allo sviluppo di una cultura europea della sicurezza e della difesa - hanno incoraggiato il rafforzamento del dialogo interparlamentare in materia di politica di sicurezza e difesa comune (PSDC), includendovi anche i Paesi candidati all'ingresso nell'Unione e gli altri Stati interessati. Analoga posizione è stata successivamente assunta dagli Stati membri dell'Unione europea;
l'articolo 12, lettera f), del Trattato sull'Unione europea, come modificato dal Trattato di Lisbona, afferma che «i Parlamenti nazionali contribuiscono attivamente al buon funzionamento dell'Unione partecipando alla cooperazione interparlamentare tra Parlamenti nazionali e con il Parlamento europeo in conformità del protocollo sul ruolo dei Parlamenti nazionali nell'Unione europea»;
l'articolo 9 del primo protocollo allegato al Trattato di Lisbona dispone che «il Parlamento europeo e i Parlamenti nazionali definiscono insieme l'organizzazione e la promozione di una cooperazione interparlamentare efficace e regolare in seno all'Unione»;
sono stati attivati nel tempo più fori parlamentari settoriali in materia di politica estera e di difesa e sicurezza:
a) l'articolo 10 del primo Protocollo prevede che la Conferenza degli organi specializzati in affari comunitari (COSAC) «può altresì organizzare conferenze interparlamentari su temi specifici, in particolare per discutere su argomenti che rientrino nella politica estera e di sicurezza comune, compresa la politica di sicurezza e di difesa comune»;
b) semestralmente i presidenti delle Commissioni esteri dei Paesi dell'Unione europea, del Parlamento europeo e dei Paesi candidati si riuniscono nell'ambito della cosiddetta COFACC, organizzata e presieduta dal Parlamento nazionale del Paese che detiene la presidenza semestrale del Consiglio affari generali e con la partecipazione dell'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune;
c) il Parlamento che detiene la presidenza di turno dell'Unione europea già organizza analoghe riunioni semestrali dei presidenti delle Commissioni difesa dei Parlamenti dei Paesi membri, dei Paesi candidati, del Parlamento europeo;
d) anche la Commissione esteri del Parlamento europeo ha organizzato nel recente passato, pur senza una cadenza regolare, incontri interparlamentari su temi concernenti la politica estera e di sicurezza comune e la politica europea di sicurezza e difesa aperti alla partecipazione dei rappresentanti dei Parlamenti nazionali;
e) la stessa Commissione esteri del Parlamento europeo ha istituito al suo interno una sottocommissione per i problemi di difesa e sicurezza;
i formati sopra richiamati appaiono, per composizione e modalità di funzionamento, esposti ad un rischio di settorialità che riduce la possibilità di garantire un controllo interparlamentare PESC/PESD, adeguato alle sfide di sicurezza e di difesa con cui l'Europa è chiamata a misurarsi;
è opportuno perciò dare stabilità e continuità a quel «rafforzamento del dialogo interparlamentare» nelle materie della politica di sicurezza e di difesa comune, auspicato nella dichiarazione del Consiglio europeo del 31 marzo 2010, razionalizzando e unificando i fori di confronto interparlamentare in materia, garantendo al contempo una sufficiente rappresentatività e continuità;
appare, altresì, essenziale una sede che, sulla politica estera, di difesa e di sicurezza europea, associ in una comune responsabilità Parlamento europeo e Parlamenti nazionali;
il Senato francese ed altri Parlamentari europei si sono pronunciati in direzione analoga;
il Parlamento europeo ha promosso per il 28 settembre 2010 un convegno in materia, invitando rappresentanti dei 27 Paesi membri dell'Unione europea;
la Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell'Unione europea (CPPU) ha incaricato la Presidenza belga di presentare una proposta entro la prossima sessione dell'aprile 2011;
si ritiene opportuno che:
a) sia istituita una «Conferenza interparlamentare per la politica estera, di difesa e sicurezza europea», composta da delegazioni del Parlamento europeo, dei Parlamenti dei Paesi - membri e candidati - dell'Unione europea. La Conferenza può invitare delegazioni parlamentari di altri Paesi interessati;
b) alla Conferenza partecipino la Commissione affari esteri del Parlamento europeo e delegazioni parlamentari nazionali - contenute nella dimensione e rappresentative sia di maggioranza che di opposizione - costituite, di norma, da membri delle Commissioni per gli affari esteri, per la difesa e per gli affari europei;
c) la Conferenza si riunisca ordinariamente almeno 2 volte l'anno, co-presieduta dal Presidente della Commissione esteri del Parlamento europeo e dal Presidente della Commissione esteri del Paese che esercita la presidenza semestrale dell'Unione europea. Può riunirsi straordinariamente in casi di necessità e urgenza e in occasione di scelte particolarmente delicate del Consiglio;
d) la Conferenza determini con proprio regolamento le modalità di funzionamento;
e) alle riunioni della Conferenza possa prendere parte l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, che, almeno due volte all'anno, riferisce personalmente linee e strategie della politica estera e di difesa;
f) la Conferenza, con sede a Bruxelles, disponga di strutture operative leggere e organizzi la propria attività in cooperazione logistica e operativa con il Parlamento europeo;
si auspica che analogo orientamento maturi presso tutte le istituzioni parlamentari interessate e sia in particolare sostenuto e recepito nella Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell'Unione europea,
impegna il Governo
a promuovere la proposta sopra indicata e, sulla base di essa, a favorire la ricerca della soluzione più efficace.
(1-00423) «Cicchitto, Franceschini, Reguzzoni, Casini, Bocchino, Donadi, Dozzo, Fassino, Vitali, Cicu, Tempestini, Pianetta, Antonione, Volontè, Pistelli, Vernetti, Rigoni, Renato Farina, Gianni Farina, Stefani, Malgieri, Zacchera, Stucchi, Rugghia, Villecco Calipari, Arturo Mario Luigi Parisi, Barbi, Cesa, Mogherini Rebesani, Evangelisti, Gozi, Mecacci, Nirenstein, Galati, Bergamini, Formichella, Lo Monte».