Atto Camera
Mozione 1-00421
presentata da
ROBERTO OCCHIUTO
testo di
giovedì 29 luglio 2010, seduta n.361
La Camera,
premesso che:
dal 2003 al 2009 il settore dei giochi e delle scommesse è cresciuto del 266 per cento, passando da 15 a 55 miliardi di euro di fatturato e si prevede che nel 2010 verrà raggiunta la soglia dei 60 miliardi, pari a circa 4 punti di prodotto interno lordo;
con circa 150 mila addetti ed un indotto in crescita, il settore giochi si viene a configurare come una vera e propria industria, tanto che la stessa Confindustria ha deciso di aprire una sezione dedicata al comparto;
secondo il direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dottor Raffaele Ferrara, tale incremento è imputabile, più che ad aumento della passione degli italiani per il gioco, ai successi ottenuti nel campo della lotta al gioco clandestino;
gli ottimi risultati ottenuti nel campo dei contrasto all'illegalità sono stati possibili grazie anche ad un'offerta dei prodotti che ha reso più appetibile e remunerativa la scelta per i giocatori di optare per il gioco legale;
la crescita record di questi sei anni si è tradotta in un considerevole gettito per l'erario, passato dai 7,2 miliardi del 2004 ai 9 miliardi stimati per il 2010;
si tratta di una raccolta che ha visto un calo delle giocate per le scommesse ippiche e per il lotto tradizionale e con il superenalotto a livelli stabili, mentre le scommesse sportive ed il bingo hanno registrato un aumento con una punta del 40 per cento per la raccolta a distanza, dominata dal poker on line;
una menzione a parte merita il mercato delle slot machine (soprattutto dopo la sostituzione delle macchinette con quelle dotate di microchip e smart card e quindi più difficili da manomettere) che raccoglie quasi la metà del fatturato totale;
in Italia sono circa 30 milioni gli scommettitori nelle varie categorie di giochi. Si tratta di un fenomeno molto diffuso che coinvolge fino al 70-80 per cento della popolazione adulta. Questo fenomeno può, però, assumere un carattere «compulsivo» e distruttivo, con la conseguente rovina di molte persone, tant'è che le discipline psichiatriche hanno iniziato ad interessarsi al fenomeno e si sono impegnate nell'indagare la natura della perdita del controllo e delle compulsività distruttive di molti giocatori;
il gioco d'azzardo patologico è stato riconosciuto ufficialmente dalla stessa Organizzazione mondiale della sanità come una vera e propria patologia, classificata dall'Associazione psichiatrica americana all'interno dei «disturbi del controllo degli impulsi»;
secondo i dati più recenti in materia, in Italia per circa 80 mila persone il rapporto con i giochi a premi è a elevato rischio gioco patologico, 700 mila sono quelle che presentano un rischio moderato, 2 milioni invece sono a rischio minimo, mentre per l'80 per cento delle persone tra i 15 e i 64 anni non c'e' alcun rischio, anche se vi è una tendenza in crescita del gioco fra i giovani;
i giochi on line sono quelli che vedono una forte presenza di giocatori con maggiori problematicità. Secondo la Federserd, sono 5 mila le persone in trattamento per gambling, in quasi 200 realtà territoriali attive. Per il trattamento del gioco patologico sono messe a disposizione dalle regioni, e localmente dalle aziende sanitarie locali, tramite i dipartimenti delle dipendenze, 550 Sert e oltre mille strutture residenziali o diurne terapeutiche riabilitative;
le difficoltà economiche incontrate dalle famiglie italiane in questi mesi stanno spingendo le stesse ad «investire» nei giochi e nelle scommesse nella speranza di migliorare la loro situazione finanziaria. Tale comportamento rischia di avere un effetto controproducente e causare ulteriori problemi all'interno dei nuclei familiari spesso preda degli usurai;
per impedire l'emergere di malattie e situazioni sociali deleterie per l'equilibrio psicologico e le condizioni sociali degli individui, la Svizzera, sin dal 1988, ha regolamentato il gioco d'azzardo sul territorio, prevedendo un intervento diretto, anche economico, dei casinò nella prevenzione, nella ricerca e nella cura del gap. La prevenzione all'interno dei casinò è svolta tramite informazione sia sui rischi che può causare il gioco d'azzardo, sia sulle possibilità di cura dello stesso. Sono distribuiti volantini ricchi di informazioni con test autovalutativi e con indicato il numero del telefono amico a cui rivolgersi per questo tipo di attività. La stessa Svizzera destina, inoltre, il 5 per cento dei proventi del mercato dei gioco per campagne di sensibilizzazione e cura,
impegna il Governo:
a rafforzare i controlli e la vigilanza, anche con una maggiore presenza sul territorio, al fine di contrastare i tentativi della criminalità organizzata di infiltrarsi nel mercato dei giochi, soprattutto per finalità di riciclaggio di denaro di provenienza illecita;
a prestare una particolare attenzione ai rischi patologici connessi con il gioco, prevedendo la promozione di campagne di sensibilizzazione e di informazione a carico dei concessionari in ordine ai pericoli di dipendenza dal gioco;
a valutare le soluzioni e i risultati ottenuti da altri Paesi e le esperienze già maturate in tema di prevenzione del rischio di emersione di patologie legate al gioco;
a prevedere l'opportunità di destinare una quota ben definita del gettito a misure volte a sostenere il potere di acquisto delle famiglie italiane;
a sostenere la ricerca di sistemi informatici che garantiscano un accesso sempre più sicuro degli utenti ai giochi on line per scongiurare il rischio di truffe e di furti di identità e ad adottare strumenti ancor più efficaci per combattere il fenomeno illegale del videopoker che, a causa della sua immediata raggiungibilità ed immediato utilizzo, sta mietendo vittime in percentuali sempre maggiori soprattutto tra le fasce sociali deboli e, quindi, meno tutelate sotto ogni profilo.
(1-00421)
«Occhiuto, Cera, Romano, Compagnon, Ciccanti, Galletti, Libè, Volontè, Naro, Nunzio Francesco Testa».