ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00418

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 356 del 21/07/2010
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 21/07/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 21/07/2010
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 21/07/2010
BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI 21/07/2010
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 21/07/2010
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 21/07/2010


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-00418
presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO
testo di
mercoledì 21 luglio 2010, seduta n.356

La Camera,

premesso che:

dopo Eni e Fiat, l'industria del gioco è stata, nel 2009, la terza in Italia. Tra lotto, superenalotto, win for life, lotterie e gratta e vinci, scommesse e slot machine, gli italiani hanno speso ben 53,4 miliardi di euro, che fanno 900 euro a testa, in media, per ogni italiano (neonati compresi);

la crescita continua a un ritmo inarrestabile (e preoccupante, da molti punti di vista). Nei primi 4 mesi del 2010 sono già stati raccolti 20,3 miliardi euro, il 15,4 per cento in più rispetto ai primi 4 mesi del 2009. Di questi 20,3 miliardi di euro, oltre il 50 per cento arriva dai cosiddetti apparecchi, ossia i video poker e le altre macchinette che si trovano nei bar. Una delle categorie più rilevanti però è quella del gioco online, in ascesa costante: poker, skill game, gratta e vinci, win for life, bingo, tutti ormai giocabili su internet. Da gennaio ad aprile hanno attirato 1 miliardo e 780 milioni di euro di giocate, il 51 per cento in più rispetto a un anno fa;

l'Italia alle prese con la crisi economica, il crollo dell'occupazione e dei posti di lavoro è tra i primi paesi in Europa per gioco d'azzardo;

uno studio presentato nel mese di giugno 2010 ad Aosta da Contribuenti.it, che con lo Sportello Antiusura monitora costantemente il fenomeno del gioco d'azzardo, rivela che nei primi quattro mesi del 2010 si è registrato un aumento delle perdite legate alla dipendenza da giochi e scommesse del 12,3 per cento. Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente sono stati lasciati sul tavolo da gioco circa 550 milioni di euro in più;

nel nostro Paese il solo gioco legalizzato coinvolge circa 29 milioni di persone, di cui 7 milioni con frequenza settimanale, ogni giocatore sottrae 1.860 euro l'anno all'economia reale, lasciandoli sui tavoli da gioco;

il fenomeno è in crescita e interessa circa la metà degli studenti italiani, con un incremento maggiore tra le ragazze. Gratta e vinci, lotterie istantanee, scommesse sportive, lotto e superenalotto sono i giochi in denaro più praticati, il coinvolgimento dei minorenni è aumentato passando da 860 mila unità a 1,9 milioni;

in Italia, nonostante il gioco d'azzardo sia una dipendenza ufficialmente riconosciuta dalle comunità psichiatriche, non viene percepita come tale dallo Stato, al pari di altre dipendenze quali la droga o l'alcol;

l'Organizzazione mondiale della sanità riconosce nel gioco d'azzardo compulsivo una forma morbosa chiaramente identificata e sostiene che, in assenza di misure idonee d'informazione e prevenzione, può rappresentare, a causa della sua diffusione, un'autentica malattia sociale;

per arginare tale fenomeno sono necessarie misure restrittive nei confronti del gioco legalizzato, pari a quella sul divieto delle sigarette nei luoghi pubblici, la diminuzione dell'offerta di lotterie, il divieto del gioco d'azzardo online, l'aumento della tassazione sulle vincite al fine di renderle meno appetibili;

lo scopo delle istituzioni è quello di educare i cittadini e proteggere la loro salute, mentale e fisica non quello di indurli a giocare al poker o ad indebitarsi ed è evidente che il gioco d'azzardo non può e non deve essere una soluzione alle entrate nelle casse statali;

il gioco sta diventando l'ultima speranza per i milioni di italiani che, nonostante non arrivino a fine mese con le loro risorse, vi si affidano peggiorando le loro condizioni. Sono necessarie, pertanto soluzioni concrete e non nuovi giochi che periodicamente entrano sul mercato;

nel 2007, in Italia, i giochi online valevano «appena» 840 milioni di euro, valore quasi raddoppiato nel 2008, con 1.484 milioni (+76,7 per cento), e quadruplicato nel 2009, quando gli incassi arrivarono a 3.765 milioni di euro, con un incremento del 153,7 per cento;

nel 2010 le prime stime parlano di un ulteriore incremento del 10 per cento e di incassi complessivi per 60 miliardi di euro. Nel primo trimestre del 2010, gli italiani hanno già giocato online oltre 1.350 milioni di euro;

per tentare la fortuna su internet, verranno spesi 150 euro a testa: praticamente ciascun italiano maggiorenne spenderà, nel corso del 2010, ben 1.205 euro per dare la caccia alla dea bendata. In dettaglio, la spesa pro capite è passata dai 955 euro del 2008 ai 1.093 euro del 2009, con un incremento in questi tre anni del 26,2 per cento;

analizzando meglio solo i primi tre mesi del 2010, i maggiorenni italiani hanno già speso 307 euro a testa. Tra i tanti giochi quelli che hanno registrato la crescita più elevata sono dunque i giochi online: scommesse, totocalcio, totogol, gratta e vinci, bingo, superenalotto, win for life, ma soprattutto gli skill games, dove è re incontrastato il poker;

questi giochi attirano infatti oltre un milione e mezzo di appassionati. Sono circa 100 i siti autorizzati sui quali poter tentare la fortuna ed a fine anno, si stima che la raccolta potrebbe superare i 7 miliardi di euro. Solo nel 2009 il poker ha generato oltre 2,3 miliardi di euro, collocandosi al 5o posto nella classifica di tutti i giochi, sia online che tradizionali;

dal gioco online, nel 2009 l'erario ha beneficiato di oltre 140 milioni di euro, con una crescita del 94 per cento rispetto al 2008. I margini di crescita del gioco on line emergono anche dai raffronti con altri mercati «nuovi» abilitati dalle tecnologie digitali: a fronte di una crescita del 96 per cento del fatturato del gioco on line (2009 su 2008), abbiamo tassi pari al 15 per cento per il mercato delle televisioni digitali, al 6 per cento per la pubblicità online e al 3 per cento per i mobile Content&Internet;

a fine 2010 la tendenza ipotizzata vede un sorpasso del gioco on line sul cosiddetto eCommerce, cioè la vendita di prodotti e servizi effettuati tramite internet. A fine 2010 il gioco on line dovrebbe superare i 7 miliardi di euro l'eCommerce in Italia dovrebbe sfiorare i 6. Sono 2,8 milioni i conti di gioco movimentati almeno una volta nel corso del 2009. Mediamente, ogni mese, sono stati movimentati 835.000 conti e ne sono stati registrati circa 200.000 nuovi;

inoltre oggi le attività non legali dei giochi valgono la cifra altissima di oltre tre miliardi di euro e farà il suo ingresso entro fine 2010 anche il poker in modalità cash game;

la questione è molto grave per tutte quelle persone che praticano il gioco d'azzardo in modo sconsiderato, ma più grave è la questione dei «giocatori minorenni»; proprio in questi giorni, da un'indagine effettuata nella capitale, è emerso che su circa 300 minorenni (studenti), il 32 per cento scommette alle slot machine, video poker e gratti e vinci una somma che oscilla tra i 25/30 euro alla settimana, una forte conferma del rischio causato dal gioco d'azzardo per questa tipologia di giocatori, come si evince dai dati forniti dal «Centro dei diritti del cittadino», con un campione intervistato di 300 ragazzi che frequentano le scuole medie e superiori;

questi dati confermano un gioco non sporadico ma una preoccupante tendenza in continua crescita, con l'avvento di «win for life» che ha dato un vera spinta a questi giocatori minorenni. Le motivazioni dichiarate dai ragazzi intervistati sono così ripartite: il 15 per cento per noia, il 25 per cento gioca per sfidare la fortuna, il 30 per cento per riuscire a guadagnare del denaro per il week-end e il 22 per cento per il semplice divertimento;

tutto questo accentuato da una pubblicità dilagante sul web e in televisione che esortano tutti, dagli anziani ai ragazzini, a tentare la fortuna con ogni sorta di pretesto;

un ulteriore dato da tenere ben presente è che un ruolo assolutamente preminente della criminalità organizzata è ancora riscontrabile nel settore dei giochi e delle scommesse e nell'industria del divertimento. Secondo le stime Eurispes il fatturato dell'economia criminale è, nel suo complesso, di 175 miliardi di euro circa. Oltre agli introiti delle principali quattro organizzazioni criminali, l'Eurispes ha considerato anche il volume d'affari realizzato da realtà che contribuiscono all'economia illegale, ma che non hanno la stessa natura né la stessa struttura delle organizzazioni mafiose e che non sono ad esse riconducibili. Il gioco d'azzardo e dell'online non regolamentato e le scommesse clandestine occupano un posto di rilievo all'interno del giro d'affari considerato. È stato stimato sulla base documentale dell'Eurispes e monitorando l'attività delle forze di polizia, che il volume del gioco clandestino e delle scommesse illegali si attesterebbe intorno ai 23 miliardi di euro, che in termini percentuali rappresentano il 13,1 per cento dell'intero fatturato dell'economia criminale;


l'Eurispes stima inoltre che il gioco on-line, che permette di effettuare scommesse sportive, scommesse ippiche, nonché di giocare a poker e di «grattare» virtualmente i gratta e vinci, nella sua forma illegale raggiunga un volume d'affari di circa 5 miliardi di euro;


in molti Paesi europei, come in Italia, il controllo del gambling avviene mediante un sistema di autorizzazioni con tanto di lista nera degli operatori da escludere. Il blocco italiano risulta, tuttavia, soltanto formale: aggirando i blocchi operati sui DNS è ovviamente possibile accedere a qualsiasi operatore, tutto ciò operando però al di fuori della normativa nazionale e quindi con tutti i rischi che ne conseguono sia perdendo che vincendo capitale (lo stesso rientro di vincite illegittime potrebbe infatti risultare operazione complessa, problematica e non legale);


il 3 giugno 2010 la Corte di giustizia dell'Unione Europea, con due sentenze sulle cause Paesi Bassi - Ladbrokes e Paesi Bassi - Betfair in materia di monopolio dei giochi e offerta via web, ha ribadito come ogni singola Nazione possa scegliere in totale autonomia se fermare particolari attività di gambling online. Lo Stato membro che vieta l'offerta di giochi d'azzardo su internet, pertanto, non «viola la legislazione europea e la Corte di giustizia» al riguardo, rileva che restrizioni di questo genere possono essere giustificate in particolare da obiettivi come la tutela dei consumatori, la prevenzione delle frodi ed il contrasto ad una spesa eccessiva dei cittadini collegata al gioco nonché dalla prevenzione di turbative all'ordine sociale;


occorre una politica sul gioco pubblico in Italia che non solo si occupi di tutelare il profitto economico ed erariale, ma anche di valutare gli impatti negativi conseguenti ad un'incremento di investimenti dei cittadini in tali ambiti di spesa nei termini socioeconomici più ampi (ad esempio, sottraendo denaro ad altre tipologie di consumi meno effimeri e valutando l'incidenza di fenomeni patologici e criminali correlati). Al momento, parrebbe che le politiche sul gioco pubblico in Italia siano frammentarie e in mano agli operatori economici del settore (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato in testa) piuttosto che al Governo, cui invece spetta l'armonizzazione di tutti gli aspetti di questo fenomeno complesso;


considerato che il gioco d'azzardo sta diventando una vera e propria illusione di guadagno facile per molte famiglie che si indebitano a causa della dipendenza psicologica dal gioco, bisogna assumere seri e immediati provvedimenti per arginare il continuo dilagare del fenomeno del gioco d'azzardo al fine di un reale rilancio dell'economia e per accompagnare il Paese nel percorso di uscita dalla crisi economica,


impegna il Governo:

ad adottare iniziative atte a tutelare in maniera adeguata i giocatori e a contrastare la dipendenza da gioco d'azzardo;


ad avviare maggiori controlli più efficaci ed effettivi riguardo all'età dei giocatori, come anche misure per contrastare le manipolazioni delle scommesse sportive ed altri tipi di truffa in questo ambito;


ad avviare controlli più scrupolosi delle pratiche di richiesta di licenza per l'apertura di sale giochi e ad assumere iniziative finalizzate a predisporre precisi criteri restrittivi al fine di arginare i danni educativi determinati, soprattutto nei giovani, dalla pratica eccessiva di distrazioni connesse all'utilizzo di apparecchi automatici per il gioco;



a valutare l'opportunità di introdurre maggiori restrizioni in materia di monopolio dei giochi e offerta via web in relazione ad obiettivi prioritari quali la tutela dei consumatori, la prevenzione delle frodi, il contrasto ad una spesa eccessiva dei cittadini collegata al gioco nonché la prevenzione di turbative all'ordine sociale;


a promuovere iniziative di sensibilizzazione in ordine ai rischi collegati al gioco d'azzardo, attraverso campagne di informazione alla cittadinanza ed in particolare ai giovani.


(1-00418)
«Di Stanislao, Donadi, Messina, Barbato, Borghesi, Evangelisti».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

autonomia amministrativa

frode

gioco

gioco d'azzardo

giro d'affari

Internet

lotta contro la criminalita'

protezione del consumatore