Atto Camera
Mozione 1-00410
presentata da
AURELIO SALVATORE MISITI
testo di
martedì 13 luglio 2010, seduta n.351
La Camera,
premesso che:
il trasporto ferroviario è un settore strategico per lo sviluppo e la competitività del nostro Paese, in quanto garantisce gli interscambi tra le merci e tra le persone del continente europeo;
l'assetto societario delle Ferrovie dello Stato, dopo la trasformazione in società per azioni, ha determinato conseguenze positive, ma anche negative nella gestione, soprattutto nei territori deboli del Nord e di tutto il Sud, essendo prevalse, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, esclusive logiche di mercato rispetto alle strategie contenute nei programmi di Governo:
una tale linea di gestione e l'accentuato deficit infrastrutturale del Sud hanno ritardato la realizzazione di importanti piattaforme logistiche, come quella di Gioia Tauro, contribuendo all'isolamento del più grande porto di transhipment del Mediterraneo;
a partire dal 2011, con l'avvento della liberalizzazione del settore ferroviario, nuovi operatori privati si affacceranno sul mercato ferroviario, il che imporrà profonde modifiche alle strategie attuate finora da Ferrovie dello Stato spa, poiché si passerà dal monopolio di un operatore pubblico alla presenza di più operatori in concorrenza tra loro;
il cambio di modello richiede una più flessibile gestione del sistema ferroviario, che si tradurrà in una divisione netta tra la realizzazione e la gestione delle infrastrutture e dell'armamento, e quella della mobilità, dalla quale ne conseguirà la necessità di un profondo riordino delle società del gruppo, per avere un servizio di trasporto ferroviario, regionale e metropolitano, dotato di mezzi e linee più moderne, anche nelle zone deboli del Paese, come il Sud;
il finanziamento della realizzazione e della manutenzione delle reti ferroviarie non costituisce aiuto di Stato;
le risorse necessarie per i servizi ferroviari di trasporto pubblico sono state previste nel decreto-legge n. 185 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 2 del 2009, con una posta pari a 480 milioni di euro all'anno fino al 2010;
attualmente sono in esercizio circa mille chilometri di rete ad alta velocità, esclusivamente ubicati nel Centro-Nord, con il Mezzogiorno tagliato completamente fuori da tale offerta;
le nostre infrastrutture ferroviarie, se completate, potranno essere favorite dal trovarsi in diretto rapporto con i tre corridoi principali del traffico ferroviario europeo: corridoio 5 Lisbona-Kiev, corridoio 1 Berlino-Palermo e corridoio 8, che il Governo italiano fa partire da Napoli verso Bari e proseguire nei Paesi balcanici, Grecia compresa;
per rispondere ed inserirsi nel suddetto quadro europeo ed internazionale risulta improcrastinabile predisporre un piano di completamento delle infrastrutture ferroviarie italiane, contenute nel piano nazionale dei trasporti e facenti parte delle rete europea,
impegna il Governo:
ad esaminare la possibilità di:
a) assumere iniziative nei confronti delle società per azioni Rete ferroviaria italiana e Trenitalia affinché la prima, che non deve ubbidire esclusivamente a logiche di mercato, sia integrata strettamente con le politiche ferroviarie del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la seconda possa affrontare il mercato, che si preannuncia molto agguerrito, con maggiore autonomia e, quindi, con ricadute benefiche sulle spese degli utenti;
b) promuovere, per quanto di competenza, l'unificazione di tutte le società di servizi (Italfer, Ferservizi, Fs Logistica, Fs sistemi urbani, Fercredit, Grandi stazioni, Centostazioni) per risparmiare sui costi di produzione e sulle spese generali, in modo da ottenere consistenti riduzioni delle spese di gestione;
c) attuare una precisa perimetrazione dei servizi universali, ai sensi dell'articolo 2, comma 253, della legge 24 dicembre 2007, n. 244;
d) predisporre un piano pluriennale di completamento delle infrastrutture ferroviarie italiane previste nel piano nazionale dei trasporti e facenti parte della rete europea, avviando gli studi di fattibilità, la progettazione e, quindi, la realizzazione dell'alta capacità alta velocità nel Mezzogiorno d'Italia e, in particolare, tra Napoli e Palermo.
(1-00410) «Misiti, Lo Monte, Brugger».