ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00377

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 332 del 07/06/2010
Abbinamenti
Atto 1/00375 abbinato in data 07/06/2010
Atto 1/00378 abbinato in data 07/06/2010
Atto 1/00380 abbinato in data 07/06/2010
Atto 1/00382 abbinato in data 07/06/2010
Firmatari
Primo firmatario: LULLI ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/06/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCARPETTI LIDO PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2010
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2010
COLANINNO MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2010
FADDA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2010
FRONER LAURA PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2010
MARCHIONI ELISA PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2010
MASTROMAURO MARGHERITA ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2010
PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2010
PORTAS GIACOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2010
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2010
SANGA GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2010
TESTA FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2010
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2010
ZUNINO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2010
STRIZZOLO IVANO PARTITO DEMOCRATICO 10/06/2010


Stato iter:
10/06/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/06/2010
Resoconto SCARPETTI LIDO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 10/06/2010
Resoconto CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 10/06/2010
Resoconto LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto FORCOLIN GIANLUCA LEGA NORD PADANIA
Resoconto BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI
Resoconto MISITI AURELIO SALVATORE MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Resoconto VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO
Resoconto BERNARDO MAURIZIO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/06/2010

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 07/06/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 07/06/2010

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 10/06/2010

ACCOLTO IL 10/06/2010

PARERE GOVERNO IL 10/06/2010

DISCUSSIONE IL 10/06/2010

APPROVATO IL 10/06/2010

CONCLUSO IL 10/06/2010

Atto Camera

Mozione 1-00377
presentata da
ANDREA LULLI
testo di
lunedì 7 giugno 2010, seduta n.332

La Camera,
premesso che:
l'evasione fiscale e contributiva in Italia è un fenomeno storicamente assai rilevante. Secondo stime dell'Istat, il valore aggiunto sommerso ammonta al 16 per cento del prodotto interno lordo;
l'Iva è uno dei tributi maggiormente interessati dal fenomeno. Nel 2009 (primi tre trimestri) i consumi interni si sono ridotti in valore del 2,3 per cento al confronto con il periodo corrispondente del 2008, ma il gettito Iva di competenza si è ridotto dell'8,4, molto più del valore dei consumi. Anche concentrandosi sull'Iva relativa agli scambi interni la riduzione è del 4,8 per cento. La conclusione è che il gettito Iva mancante è in parte attribuibile all'aumento del «sommerso», un fenomeno manifestatosi già nel corso del 2008, quando nel terzo trimestre dell'anno il gettito dell'Iva sugli scambi interni si è ridotto improvvisamente di circa 4 miliardi, non più recuperati nei mesi successivi;
anche il tema dell'evasione contributiva rappresenta tuttora un fattore di squilibrio e di alterazione della concorrenza, cui si è tentato di porre un argine mediante l'introduzione nel nostro ordinamento del documento di regolarità contributiva, operata dal decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494, per il solo settore dell'edilizia, in attuazione della direttiva 92/57/CEE. In ragione del favorevole impatto che ha determinato per il sostegno alla sana competitività delle imprese regolari e per il contrasto all'economia sommersa, nonché al dumping dalla stessa provocata, nel 2003 è stato esteso a tutti i settori economici, al solo fine di accedere alle sovvenzioni e ai benefici comunitari, mentre, a far data dal 1o luglio 2007, grazie all'articolo 1, comma 1175, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria per il 2007), tale strumento diviene indispensabile per tutte le attività e tutti i settori, al fine di godere dei «benefici normativi e contributivi previsti dalla normativa in materia di lavoro e legislazione sociale»;
il tentativo di estendere la portata del documento di regolarità contributiva e, in parte mutarne la natura, operata dall'articolo 11-bis del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, ha costituito, secondo i firmatari del presente atto di indirizzo, sin dal primo momento motivo di incertezza applicativa, oltre che indebita attribuzione normativa di competenze legislative regionali;
tale disposizione, successivamente smentita dal comma 12 dell'articolo 2 della legge 23 dicembre 2009, n. 191, tendeva, infatti, a subordinare il rilascio dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività di commercio ambulante alla preliminare presentazione da parte del richiedente del documento di regolarità contributiva. Pertanto, per questo specifico settore commerciale, il documento di regolarità contributiva non avrebbe dovuto rappresentare solamente la certificazione della regolarità contributiva ai fini dell'accesso a determinate provvidenze, ma, addirittura, il requisito per l'autorizzazione all'esercizio stesso dell'attività;
per di più, la norma non sembrava tener conto che nella gran parte dei casi, le vigenti disposizioni in materia di commercio su aree pubbliche prevedono che il titolare debba iniziare l'attività entro sei mesi dalla data di rilascio dell'autorizzazione e che un soggetto possa iscriversi alla camera di commercio, al registro delle imprese e, quindi, di conseguenza all'Inps e all'Inail, solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione amministrativa;
la giusta preoccupazione di ridurre il fenomeno dell'evasione fiscale e contributiva anche nel settore del commercio ambulante dovrà trovare nuove forme e sedi di coordinamento tra lo Stato e le regioni, anche attraverso il recupero del concetto di regolarità contributiva;
il comparto del commercio su aree pubbliche rappresenta storicamente una forma di vendita che, soprattutto nei periodi di forte crisi economica, costituisce una difesa per il reddito delle fasce più deboli della popolazione ed è comunque una valida alternativa alle più moderne forme di consumo;
le imprese del commercio su aree pubbliche iscritte al registro delle imprese nel 2009 erano 167 mila, il 21,6 per cento del totale degli esercizi al dettaglio, percentuale che sale al 40 per cento nel comparto abbigliamento, tessuti e calzature;
la quota di mercato del commercio ambulante sui consumi commercializzati è dell'11-12 per cento, con un giro d'affari complessivo che supera i 25 miliardi di euro;
negli ultimi anni il commercio su aree pubbliche ha subito una modificazione morfologica che ha mutato profondamente il tessuto dei mercati, in quanto ai commercianti tradizionali si sono aggiunti nuovi commercianti regolari, provenienti da altri Paesi;
un'ulteriore modificazione è dovuta, inoltre, al fatto che in prossimità e all'interno dei mercati stazionano numerosi venditori abusivi che propongono per lo più imitazioni di prodotti di moda, con marchi contraffatti: tale forma di abusivismo commerciale genera un volume di affari di oltre 8 miliardi di euro all'anno;
questi fenomeni, nella stragrande maggioranza dei casi, hanno portato alla dequalificazione dei mercati, alla perdita di attrattività, ad un'offerta commerciale ripetitiva e, in definitiva, ad una perdita di valore e di avviamento commerciale;
per sfuggire a tale situazione si sono intensificate le libere iniziative che hanno portato e stanno portando ad una sovrapposizione fra mercati «regolari» e «mercati di qualità» promossi indistintamente da associazioni di categoria, consorzi, privati, amministrazioni comunali ed altri;
il problema della qualificazione e della qualità dei mercati esiste, ma deve essere affrontato rivedendo le attuali normative, che, da un lato, limitano gli interventi innovativi, dall'altro lasciano spazio ad un accavallarsi di iniziative estemporanee che non sempre vanno nel senso della qualità,
impegna il Governo:
a definire, in sede di conferenza Stato-regioni, l'applicazione di una disciplina omogenea su tutto il territorio nazionale in materia di contrasto all'evasione fiscale e contributiva nel settore del commercio ambulante, volta a valorizzare il documento di regolarità contributiva quale strumento di accertamento e prevenzione di pratiche distorsive nell'esercizio di tali attività;
a devolvere una quota delle risorse provenienti dalla lotta all'evasione fiscale nel settore al sostegno di iniziative degli enti locali, in accordo con le associazioni di categoria, finalizzate al rilancio del comparto, tramite l'ammodernamento e la riqualificazione degli attuali mercati, con l'istituzione di veri mercati di qualità caratterizzati da strutture di eccellenza e regole precise per gli operatori, prevedendo anche incentivi per gli operatori che acquistano moderne strutture e attrezzature di vendita.
(1-00377)
«Lulli, Scarpetti, Benamati, Colaninno, Fadda, Froner, Marchioni, Mastromauro, Peluffo, Portas, Quartiani, Sanga, Federico Testa, Vico, Zunino, Strizzolo».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

applicazione del diritto comunitario

commercio ambulante

evasione fiscale

frode fiscale

industria calzaturiera

industria edile

IVA

mercato interno

norma di lavoro

potere legislativo

regolamentazione commerciale

restrizione alla concorrenza