Atto Camera
Mozione 1-00369
presentata da
FRANCESCO BOSI
testo di
martedì 1 giugno 2010, seduta n.330
La Camera,
premesso che:
la conferenza per la revisione quinquennale del trattato di non proliferazione nucleare si è conclusa a New York nei giorni scorsi, con la votazione di un documento che sollecita il raggiungimento dell'obiettivo di un Medio Oriente senza armi atomiche e con l'auspicio che anche Israele aderisca al trattato, mettendo le sue testate sotto il controllo dell'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica;
l'intesa, la prima in dieci anni, ha registrato alcune riserve da parte degli Stati Uniti e di Israele, che lamentano l'assenza di riferimenti alle probabili violazioni del trattato messe in atto dall'Iran e al fatto che altri Paesi, come India, Pakistan e Corea del Nord, dispongono già di armi nucleari, ma non vengono menzionate nel documento;
per l'Iran, invece, la dichiarazione finale «non punta all'abolizione dell'arma nucleare e non interviene sulla posizione delle potenze atomiche», cioè Usa, Regno Unito, Francia, Russia e Cina, alle quali il trattato permette di mantenere i propri arsenali atomici a fronte di un generico impegno al loro smantellamento;
ancora oggi, gli Stati Uniti possiedono 5.113 testate nucleari funzionanti - come ha ufficialmente rivelato il Pentagono proprio nel corso della citata conferenza - mentre del numero di testate della Russia non si ha contezza ed altre potenze, come, ad esempio, la Francia, hanno fatto capire di non essere disposte a rinunciare al proprio arsenale atomico;
il nuovo trattato sulla riduzione degli arsenali nucleari, che succede al trattato Start I scaduto nel dicembre 2009, siglato da Obama e Medvedev a Praga l'8 aprile 2010, rappresenta lo strumento indispensabile per procedere ad un completo disarmo nucleare;
nell'ambito degli accordi di condivisione nucleare o degli accordi bilaterali in ambito Nato sono a tutt'oggi schierate, in cinque Paesi membri militarmente non nucleari dell'Alleanza (Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Turchia), 150-200 armi nucleari tattiche;
tuttavia, gli arsenali nucleari statunitensi in Europa sono stati progressivamente ridotti del 90 per cento, mentre non altrettanto rilevanti appaiono le riduzioni in territorio russo;
l'Alleanza atlantica è anche - come unanimemente riaffermato in ogni sede - un'alleanza nucleare a responsabilità condivisa;
il 10 marzo 2010 è stata approvata dal Parlamento europeo, con voto bipartisan, una risoluzione sul trattato di non proliferazione delle armi nucleari che «richiama l'attenzione sull'anacronismo strategico delle armi tattiche nucleari e sulla necessità che l'Europa contribuisca alla loro riduzione ed eliminazione dal proprio territorio nel contesto di un dialogo di più ampio respiro con la Russia»;
ciò nonostante, se ad oltre venti anni dalla fine della guerra fredda il rischio di un conflitto nucleare fra nazioni è diminuito, si deve registrare l'aumento del rischio di attacchi atomici da parte di nuove potenze e di organizzazioni terroristiche, come dimostrano i numerosi casi di sequestro di materiali radioattivi destinati al mercato nero,
impegna il Governo:
a sostenere, solidalmente con gli Stati Uniti e con i partner dell'Alleanza atlantica, il processo in corso per l'elaborazione di un nuovo concetto strategico della Nato, a cominciare dal vertice di Lisbona del mese di novembre 2010;
ad interagire per una positiva conclusione del trattato Start fra Usa e Russia, in tema di armi nucleari in Europa, ispirato al concetto della deterrenza anche nei confronti di potenziali minacce provenienti dall'area mediorientale.
(1-00369)
«Bosi, Vietti, Volontè, Adornato, Pisacane, Compagnon, Ciccanti, Naro, Rao, Galletti, Libè, Occhiuto».