ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00341

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 296 del 09/03/2010
Abbinamenti
Atto 1/00336 abbinato in data 17/03/2010
Atto 1/00340 abbinato in data 17/03/2010
Atto 1/00342 abbinato in data 17/03/2010
Atto 1/00346 abbinato in data 17/03/2010
Atto 1/00345 abbinato in data 17/03/2010
Firmatari
Primo firmatario: CASINI PIER FERDINANDO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO
Data firma: 09/03/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLETTI GIAN LUCA UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
VIETTI MICHELE GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
ADORNATO FERDINANDO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
BINETTI PAOLA UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
BOSI FRANCESCO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
BUTTIGLIONE ROCCO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
CAPITANIO SANTOLINI LUISA UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
CARRA ENZO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
CERA ANGELO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
CESA LORENZO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
CIOCCHETTI LUCIANO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
DE POLI ANTONIO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
DELFINO TERESIO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
DIONISI ARMANDO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
DRAGO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
FORMISANO ANNA TERESA UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
LIBE' MAURO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
LUSETTI RENZO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
MANNINO CALOGERO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
MANTINI PIERLUIGI UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
MEREU ANTONIO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
MONDELLO GABRIELLA UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
NARO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
PEZZOTTA SAVINO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
PISACANE MICHELE UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
POLI NEDO LORENZO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
RIA LORENZO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
ROMANO FRANCESCO SAVERIO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
RUGGERI SALVATORE UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
RUVOLO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
TASSONE MARIO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
TESTA NUNZIO FRANCESCO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO 09/03/2010
ZINZI DOMENICO UNIONE DI CENTRO 09/03/2010


Stato iter:
17/03/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/03/2010
Resoconto OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 17/03/2010
Resoconto REGUZZONI MARCO GIOVANNI LEGA NORD PADANIA
Resoconto DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI
Resoconto FLUVI ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CAZZOLA GIULIANO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto COLANINNO MATTEO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto FAVA GIOVANNI LEGA NORD PADANIA
Resoconto LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto D'ANTONI SERGIO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto DE MICHELI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BALDELLI SIMONE POPOLO DELLA LIBERTA'
 
DICHIARAZIONE VOTO 17/03/2010
Resoconto LA MALFA GIORGIO MISTO - REPUBBLICANI REGIONALISTI POPOLARI
Resoconto BRUGGER SIEGFRIED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto MELCHIORRE DANIELA MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-MAIE
Resoconto COMMERCIO ROBERTO MARIO SERGIO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Resoconto IANNACCONE ARTURO MISTO - NOI SUD/LEGA SUD AUSONIA
Resoconto TABACCI BRUNO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto DI PIETRO ANTONIO ITALIA DEI VALORI
Resoconto CASINI PIER FERDINANDO UNIONE DI CENTRO
Resoconto GIBELLI ANDREA LEGA NORD PADANIA
Resoconto BERSANI PIER LUIGI PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CICCHITTO FABRIZIO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
PARERE GOVERNO 17/03/2010
Resoconto TREMONTI GIULIO MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 16/03/2010

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/03/2010

DISCUSSIONE IL 17/03/2010

NON ACCOLTO IL 17/03/2010

PARERE GOVERNO IL 17/03/2010

RESPINTO IL 17/03/2010

CONCLUSO IL 17/03/2010

Atto Camera

Mozione 1-00341
presentata da
PIER FERDINANDO CASINI
testo di
martedì 9 marzo 2010, seduta n.296

La Camera,
premesso che:
il 2009 ha visto crescere negativamente tutti gli indicatori economici, confermando le preoccupazioni rispetto ad una crisi che non ha eguali negli ultimi settanta anni in Italia;
il conto 2009 dell'Istat delinea un contesto macroeconomico preoccupante: il prodotto interno lordo è crollato del 5 per cento, un calo registratosi solo nel 1971 e simile a quello rilevato in Germania, Gran Bretagna e Giappone. Il valore aggiunto è crollato in tutti i comparti, con un picco nell'industria in senso stretto (-15 per cento), mentre servizi e comparto agricolo hanno tenuto meglio (rispettivamente -2,6 per cento e -3,2 per cento);
la riduzione del prodotto interno lordo ha prodotto una contrazione dell'entrate e un aumento della spesa e, conseguentemente, un peggioramento dei conti pubblici: il rapporto deficit/prodotto interno lordo è salito dal 2,7 al 5,3 per cento;
il saldo primario per la prima volta dal 1991 è stato negativo ed è aumentato anche il rapporto debito/prodotto interno lordo, che ha raggiunto quota 115,8 per cento alla fine del 2009, pari a 10 punti in più rispetto al 2008;
le entrate fiscali complessive sono diminuite dell'1,9 per cento rispetto al 2008, mentre la pressione fiscale complessiva è salita al 43,2 per cento (+0,3 per cento);
unica nota positiva è la diminuzione del fabbisogno, che risulta inferiore di 8,8 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2008;
sempre secondo gli ultimi dati Istat, a gennaio 2010 il tasso dei senza lavoro è salito all'8,6 per cento dall'8,5 di dicembre 2009. In un anno sono stati persi 307 mila posti di lavoro, mentre i disoccupati sono saliti a quota 2.144.000; inoltre, il tasso di disoccupazione giovanile è salito al 26,8 per cento, con una crescita del 2,6 rispetto a gennaio 2009;
secondo Eurostat il dato italiano sulla disoccupazione è inferiore alla media dell'Unione europea, ma questo è in parte dovuto al massiccio impiego degli ammortizzatori sociali, che ha di fatto evitato che il numero degli occupati diminuisse sensibilmente anche se, inevitabilmente, qualora l'economia non dovesse ripartire in maniera concreta: anche questi strumenti di tutela sono destinati ad esaurirsi;
nel 2009 sono state autorizzate 918 milioni di ore di cassa integrazione, con un aumento del 311,4 per cento rispetto ai 223 milioni del 2008. I dati riferiti alla cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga sono stati diffusi dall'Inps;
il fatturato e gli ordini dell'industria nel 2009 sono crollati rispettivamente del 18,7 per cento e del 22,4 per cento rispetto al 2008: sono entrambi record negativi dal 2000, secondo quanto comunicato dall'Istat;
nonostante il contributo dei Consorzi fidi, che hanno concorso ad attenuare l'impatto della crisi, per artigiani e piccole imprese permangono, sul fronte dell'accesso al credito, notevoli difficoltà;
tutte le associazioni di categoria denunciano il grave stato in cui versa l'agricoltura, un settore in cui si registra, a fronte del calo dei prezzi all'origine, un aumento del costo dei mezzi di produzione ed il crollo della redditività delle imprese e dove nel solo 2008 il reddito reale per addetto è sceso del 18,9 per cento rispetto allo 0,2 per cento di quello rilevato nell'Europa a 15;
le risorse del fondo per le aree sottoutilizzate, che dovrebbero essere ripartite con finalità di riequilibrio economico e sociale e per realizzare interventi infrastrutturali aggiuntivi nel Mezzogiorno, sono state ridotte in misura considerevole (circa 18 miliardi di euro), destinate a impieghi diversi da quelli previsti dalla normativa e spesso senza rispettare neanche il criterio territoriale;
a fronte di Stati virtuosi che liquidano le prestazioni entro 30-70 giorni, in Italia i ritardi sui pagamenti della pubblica amministrazione viaggiano oltre i 140-150 giorni, una situazione intollerabile che compromette il mercato interno italiano e dell'Unione europea;
nonostante nel 2009 siano stati messi in campo numerosi provvedimenti per il settore delle costruzioni, i ritardi e le lentezze delle procedure amministrative hanno impedito a tutto il sistema di funzionare e di essere efficiente (basti pensare alla delibera Cipe che ha stanziato già da mesi 1 miliardo di euro per le scuole e 825 milioni di euro per le opere piccole e medie, ma nulla è ancora stato fatto);
si stima che le regole del patto di stabilità interno blocchino nelle casse comunali almeno 12 miliardi di euro di residui passivi, immediatamente spendibili per investimenti ed è opportuno ricordare che i comuni rappresentano la principale stazione appaltante del Paese, realizzando il 43 per cento degli investimenti pubblici, soprattutto nel campo dell'edilizia pubblica, dell'edilizia scolastica, della viabilità e delle infrastrutture ambientali;
nonostante un lieve recupero nel terzo trimestre del 2009, la dinamica dei consumi e degli investimenti privati rimane debole; in particolare, sui consumi incide negativamente il calo del numero degli occupati, che si traduce in una caduta del reddito disponibile delle famiglie che tende a frenarne la propensione alla spesa;
un fisco più equo doveva essere uno dei temi centrali dell'agenda del Governo, ma ad oggi, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, si registrano solo annunci, a cui non sono seguiti i fatti; in particolare, risulta ormai abbandonato, in vista di un non meglio qualificato nuovo sistema di deduzioni e detrazioni, il quoziente familiare,
impegna il Governo:
a promuovere senza ulteriori rinvii, le riforme strutturali nel settore della previdenza, della pubblica amministrazione e delle liberalizzazioni in particolare, che consentirebbero al Paese di recuperare il livello di competitività all'interno del contesto, sia europeo che internazionale;
ad assumere iniziative, anche di carattere normativo, per introdurre in tempi rapidi un sistema di agevolazioni fiscali per i nuclei familiari con figli, riconsiderando l'opportunità di procedere all'avvio progressivo del quoziente familiare;
ad adottare misure di sostegno della domanda, soprattutto per quei settori maggiormente in difficoltà, o di rafforzamento del potere di acquisto delle famiglie;
a considerare l'opportunità di adottare iniziative volte ad alleviare il peso del cuneo fiscale che grava sulle imprese e sui lavoratori;
a valutare, altresì, l'opportunità di prevedere una moratoria per gli studi di settore, al fine di mitigare gli effetti negativi della crisi economica sugli operatori economici più esposti;
ad elaborare un piano effettivo di rilancio dell'impresa del lavoro e dell'iniziativa dei cittadini meridionali nel Mezzogiorno, dopo gli innumerevoli e, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, vuoti annunci fatti nel corso della legislatura;
ad adottare iniziative volte a reintegrare le risorse prelevate dal fondo per le aree sottoutilizzate per destinarle al rilancio dell'impresa, del lavoro e dell'iniziativa imprenditoriale nel Mezzogiorno;
a prevedere interventi di rafforzamento patrimoniale dei Confidi, al fine di consentire ai piccoli imprenditori di ottenere i finanziamenti necessari ad effettuare investimenti e creare occupazione;
ad attivarsi in sede europea per una rapida approvazione della direttiva comunitaria che, attraverso una serie di strumenti, costringerà la pubblica amministrazione a pagare non oltre i 30 giorni i propri fornitori;
a favorire il rilancio del settore delle costruzioni attraverso uno snellimento delle procedure burocratiche, puntando in particolare sull'housing sociale;
ad adottare iniziative, anche di carattere normativo, volte ad introdurre un'imposta sostitutiva per i redditi derivanti dalla locazione di immobili ad uso abitativo;
a predisporre un piano di interventi urgenti a sostegno del settore agricolo, soprattutto nei comparti maggiormente esposti alla crisi attuale, per agevolare l'accesso al credito delle imprese agricole e per ripristinare integralmente il fondo di solidarietà;
a valutare l'opportunità di consentire ai comuni la possibilità di utilizzare con una maggiore elasticità le risorse che risultassero disponibili per il rilancio degli investimenti pubblici negli enti locali, utili ai fini di una ripresa dell'economia del Paese;
a prevedere ogni strumento utile a rafforzare la lotta all'evasione fiscale, a cominciare dall'introduzione di una disciplina del conflitto di interessi.
(1-00341) «Casini, Galletti, Vietti, Adornato, Binetti, Bosi, Buttiglione, Capitanio Santolini, Enzo Carra, Cera, Cesa, Ciccanti, Ciocchetti, Compagnon, De Poli, Delfino, Dionisi, Drago, Anna Teresa Formisano, Libè, Lusetti, Mannino, Mantini, Mereu, Mondello, Naro, Occhiuto, Pezzotta, Pisacane, Poli, Rao, Ria, Romano, Ruggeri, Ruvolo, Tassone, Nunzio Francesco Testa, Volontè, Zinzi».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

aumento dei prezzi

direttiva comunitaria

evasione fiscale

finanziamento pubblico

industria edile

investimento pubblico

locazione immobiliare

procedura amministrativa

prodotto interno lordo

pubblica amministrazione

reddito delle famiglie

ribasso dei prezzi

soppressione di posti di lavoro