ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00280

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 247 del 16/11/2009
Abbinamenti
Atto 1/00271 abbinato in data 24/11/2009
Atto 1/00279 abbinato in data 24/11/2009
Atto 1/00284 abbinato in data 24/11/2009
Firmatari
Primo firmatario: PEZZOTTA SAVINO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO
Data firma: 16/11/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VIETTI MICHELE GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 16/11/2009
DELFINO TERESIO UNIONE DI CENTRO 16/11/2009
POLI NEDO LORENZO UNIONE DI CENTRO 16/11/2009
CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO 16/11/2009
NARO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 16/11/2009
COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO 16/11/2009
VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO 16/11/2009
FORMISANO ANNA TERESA UNIONE DI CENTRO 16/11/2009
GALLETTI GIAN LUCA UNIONE DI CENTRO 16/11/2009
OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 16/11/2009
RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 16/11/2009


Stato iter:
24/11/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 24/11/2009
Resoconto MOLGORA DANIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 24/11/2009
Resoconto PEZZOTTA SAVINO UNIONE DI CENTRO
Resoconto CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI
Resoconto FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD PADANIA
Resoconto CECCUZZI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CAZZOLA GIULIANO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 24/11/2009

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 24/11/2009

ACCOLTO IL 24/11/2009

PARERE GOVERNO IL 24/11/2009

DISCUSSIONE IL 24/11/2009

APPROVATO IL 24/11/2009

CONCLUSO IL 24/11/2009

Atto Camera

Mozione 1-00280
presentata da
SAVINO PEZZOTTA
testo di
lunedì 16 novembre 2009, seduta n.247

La Camera,
premesso che:
il bollettino del mese di novembre della Banca centrale europea evidenzia «una graduale ripresa» nell'area euro per il 2010, pur consolidandosi un'elevata incertezza sulle prospettive economiche;
le previsioni della Banca Centrale europea, indicano un'inflazione a livello internazionale lievemente negativa, per gli effetti base connessi ai prezzi delle materie prime e l'ampio margine di capacità inutilizzata. In settembre l'inflazione generale al consumo sui 12 mesi nell'insieme dell'OCSE è stata pari a -0,3 per cento, invariata da agosto, mentre quella calcolata al netto dei beni alimentari ed energetici si è collocata all'1,5 per cento;
le condizioni nei mercati del lavoro dell'area dell'euro hanno continuato a deteriorarsi nei mesi recenti. La seconda stima dell'Eurostat ha confermato una diminuzione dell'occupazione nell'area dell'euro nel secondo trimestre del 2009 pari allo 0,5 per cento sul trimestre precedente, a fronte del calo dello 0,7 per cento del primo trimestre. Tale andamento suggerisce che il ritmo della contrazione dell'occupazione potrebbe aver cominciato ad attenuarsi. Il tasso di disoccupazione nell'area dell'euro è salito al 9,7 per cento in settembre, un decimo di punto percentuale in più rispetto al mese precedente;
nonostante gli ultimi trimestri di contrazione, va sottolineato che l'occupazione nell'area dell'euro ha dato prova di relativa buona tenuta durante il periodo di turbolenza, se si considera il notevole calo dell'attività economica. In tale contesto, la produttività del lavoro (in termini di prodotto per occupato) ha continuato a diminuire nel secondo trimestre, scendendo del 3,1 per cento sul periodo corrispondente. In prospettiva, essa dovrebbe mostrare un graduale recupero nell'ultima parte dell'anno per l'effetto congiunto di un ulteriore deterioramento dell'occupazione e di un progressivo rafforzamento dell'attività economica segnalata anche dall'andamento della Produzione industriale che, secondo l'indice Istat, ha fatto registrare a settembre una riduzione del 5,3 per cento su base mensile, la più ampia dall'inizio della serie storica nel 1990 che porta l'indice su base annuale al 15,7 per cento;
la turbolenza finanziaria ha accresciuto l'incertezza delle famiglie circa gli andamenti finanziari ed economici futuri, spingendo potenzialmente la loro domanda di moneta oltre il livello giustificato dagli andamenti del reddito e dei tassi di interesse. Tutto ciò ha determinato riallocazioni di portafoglio motivate più dalla configurazione dei tassi di interesse che da decisioni di riallocazione straordinarie innescate dall'accresciuta incertezza;
il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, nel corso del suo intervento alla Giornata mondiale del risparmio ha dichiarato che «La caduta in cui le nostre economie si stavano avvitando, tra la fine del 2008 e l'inizio di quest'anno si è fermata. Siamo meno sicuri che si stia effettivamente avviando una ripresa duratura, che non poggi solo sul sostegno straordinario delle politiche economiche»;
il governatore Draghi ha diffuso anche cifre poco incoraggianti sul fronte dell'occupazione: in un anno, rivelando che da settembre 2008 a settembre 2009 sono stati persi 650 mila posti di lavoro, con elevate probabilità di ulteriori perdite negli ultimi mesi del 2009;
i sindacati hanno rilanciato l'allarme occupazione, individuando che secondo i dati dell'Ires, i disoccupati in Italia hanno superato quota tre milioni. I senza lavoro nel secondo trimestre dell'anno risultano essere 3,2 milioni e il tasso di disoccupazione sarebbe del 12,1 per cento, ben superiore al dato Istat (7,4 per cento);
secondo l'ultimo rapporto dell'Ilo, nel 2009 la situazione dei salari è peggiorata malgrado i segnali di ripresa dell'economia. Lo studio ha evidenziato che nella metà dei 35 paesi selezionati in cui sono disponibili i dati, i salari reali mensili si sono ridotti nel primo trimestre del 2009 rispetto alla media del 2008;
nei paesi per i quali vi sono dati disponibili, la crescita dei salari reali medi si è ridotta dal 4,3 per cento del 2007 all'1,4 per cento nel 2008. Tra i dieci paesi del G-20 per i quali i dati erano disponibili, invece, la crescita dei salari reali medi è scesa dall'1 per cento nel 2007 al -0,2 per cento nel 2008.
«Il continuo deteriorarsi dei salari reali a livello globale, così come evidenziato dalla direttrice del programma dell'Ilo sulle condizioni di lavoro e occupazione, Manuela Tomei, - pone una serie di interrogativi sulla reale entità della ripresa economica, specialmente se i governi interrompono troppo presto i piani di rilancio»;
come prevedibile l'intensità, l'estensione e la durata della crisi economica hanno avuto e stanno avendo ricadute fortemente negative sull'occupazione e sull'attività produttiva, anche se l'estensione degli ammortizzatori sociali ha fin ora evitato il determinarsi di una situazione sociale insostenibile. I più colpiti sono stati le lavoratrici e i lavoratori con contratto a tempo determinato, a progetto e autonomi. Pesanti ricadute si sono avute anche sull'occupazione femminile;
in particolare preoccupa il divario temporale che si registra tra i segnali di ripresa del ciclo economico e la ripresa della crescita occupazionale, appesantita dalle tante crisi aziendali che ci portano a prevedere un inverno molto difficile;
va tenuto presente che se la pressione fiscale fosse rimasta invariata dal 1980 ad oggi , ogni lavoratore avrebbe in busta paga oltre 3.000 euro annui in più pari a oltre 200 euro mensili, mentre la crescita della pressione fiscale dell'11,4 per cento - dovuta esclusivamente ad un aumento della pressione tributaria visto che quella contributiva è rimasta pressoché invariata dal 1980 - è stata tutta a carico del lavoro. Vi è dunque la necessità di diminuire il peso fiscale sui redditi da lavoro e da pensione. La crisi rende urgente la messa in campo di interventi che sostengano da un lato l'occupazione e dall'altro i redditi attraverso un'azione di carattere redistributivi. Si tratta di realizzare un criterio di giustizia, reso oggi più urgente dalla introduzione dello scudo fiscale;
un sostegno al reddito attraverso un alleggerimento della pressione fiscale, una flessibilità sostenibile dei mercati del lavoro ed efficaci incentivi all'occupazione sono indispensabili per prevenire una disoccupazione strutturale che potrebbe diventare molto più elevata nei prossimi anni;
a ottobre sono state autorizzate 94,7 milioni, le ore di cassa integrazione, il 322 per cento in più rispetto allo stesso mese del 2008 quando le ore furono 22,4 milioni. Il picco dell'aumento è quello relativo alla cig in deroga (+700 per cento) ed alla cig ordinaria (+419 per cento). In totale, dall'inizio dell'anno, sono state autorizzate 716,7 milioni di ore di cig, contro 166,7 milioni di ore dello stesso periodo del 2008 (+330 per cento);
nonostante tutto, le maggiori organizzazioni sindacali evidenziano che bisognerebbe chiarire quante ore di cassa integrazione siano state effettivamente utilizzate e quante persone sono rientrate stabilmente in azienda o quante sono rimaste senza lavoro. Si tratta sempre di 561 mila persone complessivamente sospese dal lavoro a fronte di un rischio di crisi irreversibile delle imprese;
impegna il Governo:
a realizzare un costante monitoraggio tra Governo, Regioni e parti sociali a livello sia di settori che territoriali finalizzato alla prevenzione delle situazioni più critiche e ad evitare il ricorso ai licenziamenti, attivando tutti gli strumenti a partire da un utilizzo più intenso dei contratti di solidarietà;
a costruire percorsi di intervento che vadano oltre l'emergenza occupazionale, riportando le politiche del lavoro ad affrontare le «questioni critiche» del nostro mercato del lavoro;
a avviare una riforma degli ammortizzatori sociali e a portare a sistema la bilateralità; a parificare i costi contrattuali e i contributi previdenziali per le diverse tipologie di lavoro; a dotare ogni lavoratrice e lavoratore di tutele e opportunità in materia di sicurezza sul lavoro, formazione continua, politiche attive per il reimpiego;
a mettere in sicurezza le risorse necessarie con lo stanziamento per il 2010 di 4 miliardi di euro aggiuntivi come nel 2009;
a garantire ogni utile iniziativa volta ad aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e rendere più competitive le nostre imprese attraverso la riduzione delle tasse sul lavoro e sugli aumenti salariali ottenuti attraverso la «contrattazione decentrata»;
a disporre misure urgenti finalizzate ad ampliare il grado di copertura degli ammortizzatori sociali, ed a valutare di prolungare il sistema di Cig/Cigs e degli ammortizzatori in deroga;
a valutare, compatibilmente con le risorse disponibili, di prorogare l'indennità di disoccupazione nelle situazioni in cui si sia già pervenuti agli 8/12 mesi;
a prevedere idonei strumenti volti a sostenere strutturalmente la domanda preservando i salari reali dall'erosione cui sono attualmente soggetti per effetto della crisi e ogni altra utile iniziativa finalizzata a creare un clima di fiducia nell'economia.
(1-00280) «Pezzotta, Vietti, Delfino, Poli, Ciccanti, Naro, Compagnon, Volontè, Anna Teresa Formisano, Galletti, Occhiuto, Rao».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

condizioni di lavoro

conservazione del posto di lavoro

decentramento

fiscalita'

impresa in difficolta'

lavoro temporaneo

mercato del lavoro

politica occupazionale

previsione economica

rilancio economico

rischio sanitario

soppressione di posti di lavoro