ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00271

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 245 del 12/11/2009
Abbinamenti
Atto 1/00279 abbinato in data 24/11/2009
Atto 1/00280 abbinato in data 24/11/2009
Atto 1/00284 abbinato in data 24/11/2009
Firmatari
Primo firmatario: DONADI MASSIMO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 12/11/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI PIETRO ANTONIO ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
CIMADORO GABRIELE ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
FAVIA DAVID ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
FORMISANO ANIELLO ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
MONAI CARLO ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
MURA SILVANA ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
ORLANDO LEOLUCA ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
PALOMBA FEDERICO ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
PORCINO GAETANO ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
RAZZI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
ROTA IVAN ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
SCILIPOTI DOMENICO ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
ZAZZERA PIERFELICE ITALIA DEI VALORI 12/11/2009


Stato iter:
24/11/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/11/2009
Resoconto DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 13/11/2009
Resoconto CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto MOFFA SILVANO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto PEZZOTTA SAVINO UNIONE DI CENTRO
 
PARERE GOVERNO 24/11/2009
Resoconto MOLGORA DANIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 24/11/2009
Resoconto PEZZOTTA SAVINO UNIONE DI CENTRO
Resoconto CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI
Resoconto FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD PADANIA
Resoconto CECCUZZI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CAZZOLA GIULIANO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/11/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 13/11/2009

ATTO MODIFICATO IL 16/11/2009

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 24/11/2009

NON ACCOLTO IL 24/11/2009

PARERE GOVERNO IL 24/11/2009

DISCUSSIONE IL 24/11/2009

RESPINTO IL 24/11/2009

CONCLUSO IL 24/11/2009

Atto Camera

Mozione 1-00271
presentata da
MASSIMO DONADI
testo di
giovedì 12 novembre 2009, seduta n.245

La Camera,
premesso che:
in presenza dell'aggravarsi dei segnali di crisi economica negli ultimi mesi del 2008, il Governo effettuava interventi d'urgenza (i decreti-legge n. 185 del 2008, n. 5 e n. 78 del 2009), che recavano una serie di interventi di sostegno all'economia;
l'azione di sostegno alla domanda è stata indubbiamente limitata dal debito pubblico del passato. Gli interventi attuati finora per attenuare i costi sociali della recessione hanno, soprattutto, utilizzato risorse già stanziato per altri impieghi;
nel 2009 gli interventi «anticrisi», del Governo hanno avuto un impatto praticamente nullo in termini di manovra netta (effetto sull'indebitamento netto) e, pertanto non segnano alcuna inversione di rotta rispetto all'impostazione fortemente restrittiva del decreto-legge n. 112 del 2008;
sotto il profilo quantitativo, secondo l'Ocse, il Governo italiano ha stanziato in funzione «anticrisi», risorse nette pari praticamente a zero nel triennio 2008-2010, contro una media ponderata dei Paesi Ocse pari al 3,9 per cento del prodotto interno lordo (4,2 per cento per i soli Paesi che hanno adottato una politica fiscale espansiva);
nel complesso, le risorse stanziate in funzione «anticrisi», dai decreti-legge citati sono, dunque, pari a 85 milioni nel 2009, 2.102 milioni nel 2010 e 2.469 milioni nel 2011;
in termini di prodotto interno lordo, sono numeri assai limitati: zero nel 2009, - 0,14 per cento nel 2010 e 0,15 per cento nel 2011;
Confindustria e Confcommercio sono preoccupate e le organizzazioni sindacali mobilitano i loro iscritti; la disoccupazione aumenta, i livelli di povertà anche, le sperequazioni dei redditi pure e le prospettive sono per ulteriori chiusure di fabbriche e per ulteriore perdita di posti di lavoro;
la crisi posa ora, soprattutto, sul mondo del lavoro: nel nostro Paese il tasso di disoccupazione da gennaio a settembre 2009 è salito dal 6,8 per cento al 7,4 per cento ed esso continuerà a salire nei prossimi mesi, perché la reazione del mercato del lavoro si muove con ritardo rispetto al ciclo economico;
dall'inizio dell'anno ad ottobre 2009 sono state richieste 716 milioni di ore di cassa integrazione, più che quadruplicate rispetto al 2008. Ad ottobre 2009 il dato di crescita della cassa integrazione rispetto all'anno precedente è del 322 per cento e del 419 per cento per la sola ordinaria. Le domande di disoccupazione supereranno nel 2009 - secondo le previsioni dei sindacati - il numero di un milione per la prima volta in Italia;
la domanda non potrà che restare sotto tono: l'andamento del prodotto interno lordo non basta a definire se la crisi è finita e non può rappresentare una guida per le politiche economiche. Il presidente del Fondo monetario internazionale, Strauss-Kahn, o ha sottolineato in una sua recente dichiarazione: «Ci sono alcuni dati incoraggianti (...) questo, però, non significa che la crisi è terminata: non sarà finita fino a quando la disoccupazione non inizierà a ridursi e questo potrebbe accadere tra molti mesi. Se vogliamo evitare i rischi di una doppia recessione, è assolutamente troppo presto per ritirare le politiche di stimolo». Politiche, peraltro, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, quasi del tutto assenti per quanto concerne il nostro Paese;
ma la crisi colpisce anche i redditi delle famiglie: secondo l'Istat, fra aprile e giugno 2009, rispetto al trimestre precedente, il reddito lordo è sceso di quasi 11 miliardi di euro. Di conseguenza i consumi finali sono scesi dello 0,5 per cento: la crisi che colpisce consumi e risparmi continua a manifestare i suoi effetti e rende irrinunciabile una politica che metta al centro la tutela dei redditi più modesti;
questi dati si inseriscono in una tendenza di lungo periodo che penalizza nel nostro Paese i redditi della stragrande maggioranza delle classi medie, lavoratori dipendenti e quanti ad essi assimilabili per condizione di lavoro: la Banca d'Italia ha calcolato che dal 1993 al 2006 la quota di operai in condizioni economiche difficili (reddito inferiore al 60 per cento della media italiana) è aumentata dal 27 al 31 per cento, per impiegati e dirigenti è salita del 2 per cento, mentre per le altre categorie attive diminuisce dal 25 al 14 per cento;
la distribuzione del reddito si muove, dunque, a svantaggio del lavoro dipendente, sia nel mercato del lavoro, sia sul terreno fiscale e della spesa sociale, diventando una delle cause principali della crisi attuale;
dello stesso parere è anche l'International labour organization (Ilo) dell'Onu, che nel suo «Rapporto sul salario mondiale: aggiornamento 2009», sostiene che «il continuo peggioramento dei salari reali nel mondo fa seriamente aumentare le domande sull'effettiva estensione della crescita economica, specie se i Governi interromperanno troppo presto le misure di stimolo. La deflazione salariale, infatti, priva le economie nazionali della necessaria domanda e incide negativamente sulla fiducia»;
infatti, l'attuale recessione dimostra che povertà e diseguaglianze non sono state e non sono né un incidente, né un'appendice dei processi economici in corso, ma un elemento strutturale;
la competizione sui costi per tentare di attrarre o di mantenere una parte della domanda su scala internazionale attualmente depressa è una politica illusoria, poiché le produzioni labour intensive sono ormai trasferite in altre parti del mondo;
in attesa di una politica europea comune di rilancio dell'economia, il sostegno alla domanda dove partire a livello nazionale,
impegna il Governo:
a prevedere tra le priorità su cui concentrare le poche risorse finanziarie disponibili, anche al fine di rilanciare la domanda e dare uno stimolo alla ripresa economica:
a) la riduzione dell'imposta sulle tredicesimo per alleggerire il carico irpef sui redditi bassi e medi da lavoro e da pensione e analoghi interventi per il lavoro parasubordinato e assimilati attraverso il meccanismo delle detrazioni;
b) il sostegno dei redditi dei lavoratori, anche per facilitare il mantenimento in azienda di preziose professionalità in attesa del superamento della crisi attuale, con il raddoppio dei tempi della cassa integrazione ordinaria, passando da 52 a 104 settimane almeno per i prossimi due anni.
(1-00271) «Donadi, Di Pietro, Borghesi, Evangelisti, Di Stanislao, Cambursano, Barbato, Cimadoro, Di Giuseppe, Favia, Aniello Formisano, Messina, Monai, Mura, Leoluca Orlando, Paladini, Palagiano, Palomba, Piffari, Porcino, Razzi, Rota, Scilipoti, Zazzera».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

aiuto umanitario

conflitto interetnico

conflitto religioso

islam

malattia

malattia infettiva

mortalita' infantile

organizzazione internazionale

sanzione internazionale

Unione africana

vittima di guerra