ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00263

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 242 del 09/11/2009
Abbinamenti
Atto 1/00320 abbinato in data 25/01/2010
Atto 1/00322 abbinato in data 25/01/2010
Atto 1/00323 abbinato in data 25/01/2010
Atto 1/00324 abbinato in data 26/01/2010
Firmatari
Primo firmatario: ZAMPARUTTI ELISABETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/11/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
BOCCI GIANPIERO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
ESPOSITO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
GINOBLE TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
MARANTELLI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
MARGIOTTA SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
MASTROMAURO MARGHERITA ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
MOTTA CARMEN PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009
VIOLA RODOLFO GIULIANO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2009


Stato iter:
26/01/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/01/2010
Resoconto ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 25/01/2010
Resoconto MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 25/01/2010
Resoconto MENIA ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/01/2010

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/01/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 25/01/2010

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/01/2010

RITIRATO IL 26/01/2010

CONCLUSO IL 26/01/2010

Atto Camera

Mozione 1-00263
presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI
testo di
lunedì 9 novembre 2009, seduta n.242

La Camera,

premesso che:

la tragedia di Messina è solo l'ultimo degli eventi luttuosi che dimostrano le gravi conseguenze di una cattiva gestione del territorio, dell'assenza di un'efficace azione di tutela e delle carenze della politica urbanistica ed edilizia degli ultimi sessant'anni;

di fronte a ciò è indispensabile avviare una nuova politica nazionale per il governo del territorio che individui gli obiettivi da raggiungere, gli strumenti da utilizzare e le risorse da mobilitare;

in merito ad essa l'uso parsimonioso delle risorse non riproducibili, come il suolo, deve essere il riferimento strategico da adottare per la definizione di tale politica;

la stessa Unione europea, per il tramite dell'Agenzia per l'ambiente, afferma che il consumo di suolo, «land uptake», è una questione rilevante che va affrontata con serietà dalle politiche per il governo dei territorio in quanto a questo fenomeno sono riconducibili una serie di effetti ambientali non trascurabili;

quanto al consumo del suolo «orizzontale» inteso come superficie trasformata e coperta o impermeabilizzata va ricordato che, pur nel permanere di una mancanza di una statistica ufficiale nazionale, nel 1992, Antonio Cederna affermava che «il consumo di suolo è proceduto negli ultimi decenni al ritmo dello 0,6 per cento annuo, 100-150.000 ettari l'anno, 400 ettari al giorno», trend confermato dai dati Eurostat per i quali nel corso degli anni Novanta, le costruzioni hanno continuato a sottrarre all'agricoltura circa 100.000 ettari di campagna l'anno con l'urbanizzazione di un'area più che doppia di suolo rispetto alla Germania (1,2 milioni di ettari) e addirittura 4 volte quella della Francia (0,7 milioni di ettari);

quanto al volume costruito, se dall'unità d'Italia al 1945, cioè, in 84 anni, il numero dei vani è raddoppiato (da 17.621.000 a 34.534.000), a fronte di una crescita della popolazione di circa 20 milioni (da 26.128.000 a 45.222.000), con un deficit di vani che alla fine della seconda guerra mondiale era di circa 10 milioni rispetto agli abitanti, negli ultimi 64 anni l'esplosivo sviluppo edilizio e economico ha travolto l'equilibrio pre-bellico con un aumento della popolazione di 15 milioni (da 45 a 60) a fronte di una crescita dei vani di ben 85 milioni (dai circa 35 milioni suddetti, ai 120 odierni) generando una situazione di sovraurbanizzazione con il doppio dei vani rispetto agli abitanti;

secondo quanto emerso nel corso dell'audizione del direttore dell'Agenzia del territorio presso la Commissione ambiente territorio e lavori pubblici della Camera il 27 ottobre 2009, il patrimonio italiano, censito al 31 dicembre 2008 consta di circa 64 milioni di unità immobiliari, di cui la metà, vale a dire 32 milioni, di unità abitative, corrispondenti ad una superficie lorda di quasi 3,7 miliardi di metri quadrati. Rispetto alla popolazione residente, il dato fa evincere che in Italia la media di sola superficie abitativa disponibile per ciascuna persona è pari a 62,1 metri quadrati;

i riferimenti statistici più recenti (Cresme/Saie 2008) sottolineano come questa tendenza, negli ultimi anni, abbia conosciuto una ulteriore, violenta accelerazione: dal 2003 ad oggi, infatti, sono state costruite circa 1.600.000 abitazioni (oltre il 10 per cento delle quali abusive) nonostante da vent'anni, la popolazione in Italia non sia cresciuta, ma, al contrario, sia calata sensibilmente e solo negli ultimi anni ha dato segni di ripresa, grazie al contributo degli immigrati, una situazione che ci porta ad essere il primo Paese d'Europa per disponibilità di abitazioni; con circa 26 milioni di abitazioni (di cui il 20 per cento non occupate), corrispondenti a un valore medio di 2 vani a persona;

l'area vesuviana in particolare risulta essere una delle più urbanizzate al mondo con oltre 50mila case abusive alle pendici del vulcano e con più di 100mila domande di condono ancora da esaminare nei 18 comuni intorno alla zona rossa, una situazione che mette a rischio una popolazione di 600mila abitanti trattandosi di un'urbanizzazione che ha interessato le strade, che sono tutte potenziali vie di fuga in caso di eruzione, con il piano di evacuazione previsto dalla Protezione civile, aggiornato pochi mesi fa, che prevede l'allontanamento dei cittadini - da un massimo di sette giorni a un minimo di 72 ore - con l'utilizzo del solo trasporto su gomma, privato e pubblico;

il recente studio del Cresme conferma da un angolo di visuale specifico, ma per molti versi drammatico, la situazione difficile in cui versano l'intero territorio nazionale e quello meridionale, in particolare da un punto di vista sismico ed idrogeologico con, ad esempio, ben 25mila scuole sottoposte a «elevato rischio sismico», mentre 3.458 sono le strutture scolastiche costruite in zone ad alto rischio idrogeologico (alluvioni o frane), strutture in cui vivono oltre quattro milioni e mezzo di persone fra studenti, insegnanti e altri lavoratori;

il libro verde dell'Unione europea, il rapporto McKinsey del 2007 e il rapporto ENEA, per citare solo alcuni documenti in materia, attestano i rilevanti risparmi energetici e i vantaggi occupazionali che da un'operazione di rottamazione edilizia del patrimonio immobiliare esistente potrebbero derivare;

sono dati rispetto ai quali una nuova politica per il governo del territorio deve individuare come prioritarie:

la «rottamazione» degli immobili privi di qualità, non antisismici e ubicati in aree noti idonee;

la messa in sicurezza del territorio e l'implementazione di efficaci forme di monitoraggio e gestione dei rischi che contraddistinguono strutturalmente il nostro Paese;

il rafforzamento delle forme di tutela delle aree e dei beni finalizzate alla conservazione dell'ambiente, dell'ecosistema e delle sue componenti primarie, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico;

l'efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente;

solo in questa prospettiva, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo i nuovi interventi edilizi ammessi dalla legislazione statale e regionale possono costituire un'opzione percorribile e tale da arricchire e mettere in sicurezza il Paese e i suoi abitanti;

in questo contesto eventuali misure di sostegno all'edilizia devono essere corrette rispetto a quanto stabilito dall'intesa Stato-Regioni del 1o aprile 2009 e dalle successive norme regionali,
impegna il Governo:
a incentivare il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio, favorendo la rottamazione (con eventuale «delocalizzazione») degli edifici pericolosi che sorgono in zone a rischio o privi di qualità e riconoscendo priorità di intervento alle aree ad elevato rischio idrogeologico, a partire dall'area vesuviana e dei Campi Flegrei, come quelle lungo le fasce fluviali, per portare alcuni esempi;

a subordinare ogni incentivo economico e fiscale al miglioramento di almeno due classi di efficienza energetica rispetto all'immobile modificato o rottamato e all'osservanza delle norme antisismiche;

a proteggere l'integrità delle aree agricole stabilendo che gli interventi edilizi su fabbricati rurali siano strettamente funzionali alla conduzione del fondo agricolo e accompagnati da apposite misure di massima tutela del territorio;

a vincolare una quota del gettito aggiuntivo dovuto alla realizzazione degli interventi ammessi dalle norme straordinarie di sostegno all'edilizia (la maggiore quota di imposta comunale sugli immobili, di oneri di urbanizzazione e di imposte erariali) al finanziamento di controprestazioni ecologiche appropriate alle diverse realtà locali sulla base delle esperienze di compensazione ecologica sperimentate in Germania, Olanda e Stati Uniti, nella prospettiva di una revisione in questo senso delle norme in materia di oneri concessori, di standard e più in generale dei rapporti convenzionali tra soggetti pubblici e privati;

a favorire con fermezza il recupero delle aree già urbanizzate ma dismesse o sottoutilizzate, anche favorendo regimi fiscali moderati, contestualmente all'inibizione della trasformazione di aree agricole nel loro stato di fatto;

ad assumere iniziative di carattere normativo volte ad una revisione dell'ICI e dell'IRPEF al fine di favorire l'uso parsimonioso del suolo, la riqualificazione energetica e la locazione residenziale degli immobili;

a rafforzare la capacita operativa dei soggetti preposti alla pianificazione paesaggistica ed urbanistica alla tutela del patrimonio culturale e naturale e al contrasto degli abusi invece che privilegiare misure straordinarie non coordinate ed estemporanee di sostegno all'edilizia;

ad avviare un'analisi sistematica degli usi del suolo su tutto il territorio nazionale secondo criteri uniformi, affidandone la realizzazione ad una struttura indipendente che sia poi in grado di trasferire i dati raccolti ai soggetti preposti al governo del territorio e di suggerire buone pratiche e politiche di successo applicabili ai diversi contesti territoriali;

ad avviare un'analisi sistematica delle aree dismesse e del patrimonio edilizio (residenziale e non) inutilizzato o sottoutilizzato;

a rafforzare la dotazione strumentale cartografica sugli usi del suolo nelle regioni o di agenzie nazionali e/o a favorire meccanismi che impegnino le regioni stesse a dotarsi di tali cartografie su più soglie temporali, così da poter dare avvio ad un monitoraggio sistematico dell'uso del suolo;

ad affermare e promuovere il principio secondo il quale il suolo è una risorsa ambientale non riproducibile la cui trasformazione produce effetti su ambiente e paesaggio tali da compromettere equilibri e sicurezza, in modo che ogni trasformazione sia in grado di compensare tali compromissioni ambientali e, in ogni caso, prendendo atto che occorre indirizzarsi verso un limite all'urbanizzazione.

(1-00263)
«Zamparutti, Mariani, Beltrandi, Bernardini, Bocci, Braga, Bratti, Esposito, Farina Coscioni, Ginoble, Iannuzzi, Mecacci, Marantelli, Margiotta, Martella, Mastromauro, Morassut, Motta, Realacci, Maurizio Turco, Viola».
Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

MESSINA, MESSINA - Prov, SICILIA

EUROVOC :

aumento della popolazione

diritto regionale

idrogeologia

impatto ambientale

politica ambientale

politica del governo

protezione del patrimonio

protezione dell'ambiente

regione agricola

utilizzazione del terreno