ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00247

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 225 del 02/10/2009
Abbinamenti
Atto 1/00244 abbinato in data 05/10/2009
Atto 1/00249 abbinato in data 05/10/2009
Atto 1/00250 abbinato in data 05/10/2009
Firmatari
Primo firmatario: MANTINI PIERLUIGI
Gruppo: UNIONE DI CENTRO
Data firma: 02/10/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VIETTI MICHELE GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 02/10/2009
COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO 02/10/2009
CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO 02/10/2009
VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO 02/10/2009
GALLETTI GIAN LUCA UNIONE DI CENTRO 02/10/2009
LIBE' MAURO UNIONE DI CENTRO 02/10/2009
NARO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 02/10/2009


Stato iter:
13/10/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/10/2009
Resoconto MANTINI PIERLUIGI UNIONE DI CENTRO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 05/10/2009
Resoconto D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 07/10/2009
Resoconto BALDELLI SIMONE POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 07/10/2009
Resoconto CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 07/10/2009
Resoconto DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI
Resoconto MANTINI PIERLUIGI UNIONE DI CENTRO
Resoconto DUSSIN LUCIANO LEGA NORD PADANIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/10/2009

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/10/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 05/10/2009

DISCUSSIONE IL 07/10/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 07/10/2009

RITIRATO IL 13/10/2009

CONCLUSO IL 13/10/2009

Atto Camera

Mozione 1-00247
presentata da
PIERLUIGI MANTINI
testo di
venerdì 2 ottobre 2009, seduta n.225

La Camera,

premesso che:

il grave sisma che ha colpito il 6 aprile 2009 l'Abruzzo, in particolare L'Aquila e il suo territorio, provocando centinaia di morti e danni ingentissimi, è stato affrontato con prontezza ed efficienza dalla protezione civile, dal suo direttore e Sottosegretario di Stato Guido Bertolaso, dai vigili del fuoco, dalle Forze armate e dell'ordine, dalla Croce rossa, dai volontari di ogni estrazione e dall'intero Paese, in un impegno di solidarietà di straordinario valore e generosità che ha avuto una vasta eco internazionale, anche per la decisione di tenere a L'Aquila il G8 nel mese di luglio 2009, con la presenza dei Capi di Stato dei principali Paesi;

il Governo, in modo particolare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Sottosegretario di Stato Gianni Letta, hanno dimostrato un'attenzione assidua e particolare per l'opera di soccorso e le politiche di assistenza e di avvio della ricostruzione nei comuni terremotati, che merita rispetto e gratitudine da parte del Parlamento e del Paese;

la complessità delle politiche di ricostruzione e di rilancio dello sviluppo economico nei territori colpiti dal sisma è tale che ogni impegno deve essere caratterizzato dal massimo spirito unitario, dalla piena collaborazione tra le istituzioni e le forze politiche, dall'assenza di faziosità di ogni natura;

superata la fase propria dell'emergenza si sta ora avviando la fase della ricostruzione, con una maggiore responsabilizzazione degli enti locali a partire dai seguenti dati di fatto: da un censimento effettuato questa estate risulta che 12.707 abitazioni private sono state dichiarate inagibili (classificazione E e F), privando circa 32.433 persone di un alloggio; dei circa 67.500 sfollati iniziali, a fine settembre 2009 ne sono rimasti meno della metà, circa 32.949, ancora privi di una abitazione definitiva (di questi ultimi 15.133 sono ancora ricoverati negli alberghi e nella caserma della guardia di finanza di Coppito, 9.017 in case private, 8.799 nelle tendopoli, ormai ridotte a 82 campi dai 171 iniziali);

l'impegno per fronteggiare questa grave emergenza abitativa si muove su due linee progettuali: il piano «c.a.s.e.», che si propone di fornire complessivamente 4.700 alloggi (di questi 4.000 consegnati entro dicembre 2009 e 700 entro gennaio 2010), permettendo così di ospitare quasi 17.000 persone in 170 edifici, per una superficie complessiva di circa 1.278.648 metri quadri, un'operazione dal costo complessivo di oltre 726 milioni (726.217.267 euro totali, per un costo di circa 2.428 euro al metro quadro), di cui 700 milioni circa stanziati dal cosiddetto «decreto Abruzzo» e circa 40 milioni provenienti dalle donazioni; la costruzione di 2.300 moduli abitativi provvisori (attualmente sono 181 quelli già installati, mentre 494 quelli in corso di costruzione), con cui si presuppone di alloggiare 6.250 persone, per un costo complessivo di 129 milioni di euro. L'offerta è integrata dalla disponibilità di circa 500 alloggi da parte di un fondo etico costituito allo scopo e dalle requisizioni di case sfitte avviate in questi giorni;

prescindendo dalle valutazioni critiche e dal dibattito relativi alla localizzazione urbanistica degli interventi e ad altri profili tecnici e gestionali, occorre rilevare che l'imponente sforzo sin qui sostenuto deve essere accompagnato dal coerente rispetto degli impegni assunti dal Governo a seguito della votazione degli ordini del giorno nella seduta della Camera dei deputati del 23 giugno 2009 e tra questi, in particolare, dei seguenti:

a) a valutare l'opportunità di considerare la detrazione di imposta del 55 per cento per la messa in sicurezza sismica strategica nella prevenzione antisismica e ad individuare le risorse finanziarie necessarie per consentire l'ampliamento delle agevolazioni fiscali già previste per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici anche agli interventi antisismici, privilegiando interventi di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio edilizio, senza produrre ulteriore consumo di territorio, e ad avviare in tempi brevi la costituzione di un'efficace rete tecnica di controllo ed assistenza per le costruzioni nelle zone di alta e media sismicità, nel rispetto del principio di adeguatezza, prevedendo, se necessario, l'assunzione dell'occorrente personale tecnico qualificato (ordine del giorno 9/2468/66, accolto);

b) ad assumere, in stretta collaborazione con tutti gli organi istituzionali centrali e periferici, gli organi amministrativi, tecnico-scientifici e professionali, le regioni e gli enti locali, ogni opportuna iniziativa politico-legislativa volta a promuovere nel Paese un'autentica, effettiva ed efficace etica anti-sismica, ad incentivare la ricerca scientifica per la prevenzione dei terremoti, nonché a patrocinare il rigoroso rispetto dei criteri antisismici e di sicurezza per le nuove e vecchie costruzioni (ordine del giorno 9/2468/43, accolto);

c) a verificare l'opportunità di individuare gli strumenti più idonei affinché i soggetti residenti in Abruzzo che svolgono alla data del 6 aprile 2009 la propria attività lavorativa fuori dal territorio regionale, abbiano la precedenza, in sede di trasferimento a domanda presso le sedi abruzzesi, con particolare riguardo per coloro che, ai sensi dell'articolo 33, comma 5, della legge 5 febbraio 1992 n. 104, assistono familiari disabili (ordine del giorno 9/2468/31, accolto);

d) a verificare la possibilità di prevedere una forma di riconoscimento ai cittadini delle zone colpite dal terremoto rimasti invalidi, deceduti o dispersi, della qualifica di infortunati del lavoro, compresi coloro che da tale evento abbiano subito l'aggravamento della loro invalidità e di prevedere la corresponsione di una rendita per tutti quei cittadini, che, in conseguenza dell'evento sismico, risultino permanentemente invalidi, nonché l'equiparazione per superstiti di cittadini che sono deceduti o dispersi con i superstiti di lavoratori deceduti sul lavoro o per malattia professionale e di riconoscere ai cittadini temporaneamente inabili in conseguenza dell'evento sismico del 6 aprile il trattamento economico di malattia per un periodo di sei mesi, previa certificazione (ordine del giorno 9/2468/78, accolto);

e) a valutare con atti successivi la necessità di reperire adeguate risorse finalizzate al restauro del patrimonio danneggiato e della sua restituzione alla fruizione pubblica e a considerare l'opportunità di prevedere misure di organizzazione e di sostegno dell'opera dei tanti volontari che si offrono per il recupero dei beni culturali mobili (ordine del giorno 9/2468/83, accolto);

f) a prevedere, nelle ordinanze che verranno emanate nei prossimi mesi, nel calcolo degli indennizzi che saranno concessi alle attività produttive danneggiate dal sisma, anche la valutazione del «mancato guadagno» e del «calo del fatturato» che hanno colpito le aziende a seguito dell'evento calamitoso (ordine del giorno 9/2468/89, accolto come raccomandazione);

g) al fine di permettere una rapida ripresa del settore produttivo abruzzese è importante promuovere la realizzazione di interventi di reindustrializzazione e risanamento ambientale, individuando i siti di Bussi sul Tirino, Pile e Avezzano, quali «siti di preminente interesse pubblico per la riconversione industriale», così come stabilito dall'articolo 252-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, nonché prevedendo ulteriori interventi di bonifica e risanamento nel sito di interesse nazionale dei fiumi Saline e Alento, ad individuare, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, le risorse necessarie per avviare, insieme alla politica di ricostruzione prevista dal provvedimento in esame, i necessari interventi che possano agevolmente consentire una rapida ripresa dell'attività produttiva, anche e, soprattutto, attraverso i descritti interventi di messa in sicurezza e bonifica ambientale dei siti già riconosciuti dalla normativa vigente (ordine del giorno 9/2468/90, accolto);

in modo particolare occorre ricordare che, nello specifico, nell'ordine del giorno 9/2468/79, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta del 23 giugno 2009, si rilevava:

a) l'urgenza di introdurre misure per le imprese, interventi adeguati per le professioni, il commercio, l'agricoltura ed il turismo, danneggiati in modo durissimo dagli eventi,

b) l'insufficienza delle risorse previste dal decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, per affrontare l'immediata emergenza delle imprese colpite dal terremoto e per la ricostruzione del tessuto economico, in modo particolare per quanto riguarda i fondi destinati alla zona franca urbana; i previsti 45 milioni di euro per un periodo di tre o quattro anni sono una cifra irrisoria in relazione alla zona franca urbana, che, peraltro, si riferisce alle sole piccole aziende ed alle aziende di nuovo insediamento;

c) la farraginosità e complessità delle procedure che riguardano le imprese per permettere ai tanti proprietari di imprese grandi e piccole, di riaprire velocemente le proprie attività e rientrare nel breve periodo delle spese inattese dovute all'evento sismico;

d) la gravosa mancanza nel provvedimento della previsione della perizia giurata nel caso di richiesta di indennizzi da parte delle attività produttive per la riparazione o per il nuovo acquisto di beni immobili strumentali, scorte e altri materiali danneggiati dagli eventi sismici;

e) la necessità di evitare il definitivo spostamento delle attività del commercio, dell'artigianato, dei servizi, delle professioni fuori dai centri storici e la ricerca di reperire soluzioni alternative per i capannoni industriali;

ed in tal senso il Governo si è impegnato a verificare l'opportunità di:

a) incrementare nel primo provvedimento utile le risorse destinate al finanziamento delle zone franche urbane ai territori dell'Abruzzo colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009;

b) destinare maggiori risorse per indennizzare le attività d'impresa o professionali i cui locali, anche in regime di locazione, siano stati distrutti o gravemente danneggiati dal sisma;

c) prevedere un contributo per le imprese che non faccia riferimento solo al danno emergente, ma anche al lucro cessante, per garantire al tessuto sociale delle zone colpite la possibilità di riattivarsi;

d) stabilire procedure più semplificate per permettere ai tanti proprietari di imprese grandi, piccole e piccolissime, di riaprire le attività e rientrare nell'immediato delle spese inattese derivanti dagli eventi sismici;

e) prevedere un intervento economico specifico per il potenziamento delle strutture turistiche, site nei territori dei comuni colpiti dal terremoto, con particolare riferimento alle opere finalizzate al rilancio dell'offerta turistica invernale;

sulla base di questo impegno è assolutamente necessario che il Governo, con le opportune intese in sede di Unione europea, garantisca il finanziamento della zona franca per un importo non inferiore a 300 milioni di euro per i prossimi cinque anni;

con nota del Governo del 15 giugno 2009, fu affermato che «anche le seconde case ubicate nel centro storico dell'Aquila e degli altri comuni colpiti dal sisma saranno ricostruite a spese dello Stato»; lo stesso impegno è stato poi assunto personalmente dal Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 giugno 2009 a Coppito, con la seguente testuale dichiarazione: «Il Governo si è impegnato a rispondere e non ci saranno dei no. Le seconde case saranno ricostruite dallo Stato al cento per cento»;

in data 28 luglio 2009 il Ministro dell'economia e delle finanze ha assunto l'impegno solenne di rinviare la scadenza della sospensione dei tributi fiscali prevista per il 31 dicembre 2009. Infatti, la previsione, contenuta nell'articolo 25, commi 2 e 3, del decreto-legge n. 78 del 2009 di una ripresa, a decorrere dal 1o gennaio 2010, del regolare versamento dei tributi e dei contributi e dell'integrale restituzione in 24 rate di quelli sospesi per l'anno 2009 dal decreto del ministero dell'economia e delle finanze del 9 aprile 2009, risulta del tutto ingiusta ed irrealistica; basti pensare che il valore economico di questa richiesta ai cittadini aquilani ammonta a 256,5 milioni di euro l'anno per gli anni 2010 e 2011 e che per i terremotati di Marche e Umbria la restituzione è cominciata 13 anni dopo, dilazionata in 120 rate e nella misura del 40 per cento del dovuto. Occorre che il trattamento fiscale e contributivo dei cittadini terremotati dell'Abruzzo sia del tutto equiparato a quello avuto dai cittadini terremotati dell'Umbria e delle Marche;

i vigili del fuoco sono stati e sono protagonisti straordinari e ammirevoli degli interventi nelle zone terremotate, come riconosciuto con le alte onorificenze concesse dal Capo dello Stato in data 30 settembre 2009, e ad essi, che continuano ad operare in condizioni di particolare difficoltà, va riconosciuta la corresponsione delle ore di straordinario e delle indennità dovute da contratto e per legge. Si ricorda che, nella seduta della Camera dei deputati del 23 giugno 2009, il Governo ha assunto l'impegno: ad adottare, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, le iniziative legislative necessarie volte a ripianare le gravi carenze di organico del personale del Corpo nazionale del vigili del fuoco attraverso l'assunzione di un congruo numero di vigili, ad assicurare il potenziamento dei mezzi e delle dotazioni logistiche necessari per l'espletamento dell'attività di soccorso attraverso lo stanziamento di ulteriori fondi e a proseguire, in maniera concreta, attraverso altro stanziamento per il finanziamento della speciale indennità operativa per il servizio di soccorso tecnico urgente espletato all'esterno, nel processo di riallineamento dei trattamenti economici del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco rispetto a quelli delle forze di polizia (ordine del giorno 9/2468/100, accolto);

anche in considerazione delle rigide temperature e degli elevatissimi consumi di energia che gravano sulle famiglie e sulle attività produttive e commerciali è necessario che, per i comuni del «cratere», come definiti sulla base del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, e delle conseguenti ordinanze, siano stabilite, d'intesa con l'Autorità garante per l'energia elettrica e il gas, le stesse tariffe speciali dell'energia elettrica disposte per i terremotati di Marche e Umbria, con deliberazione del 4 ottobre 2000;

sotto il profilo finanziario è evidente la forte discrepanza tra le risorse attualmente stanziate e quelle necessarie per la difficile opera di ricostruzione: la copertura stabilita dal decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, consiste in 5,9 miliardi di euro spalmati fino all'anno 2033, pari a 1.152,5 milioni di euro per l'anno 2009, a 539,2 milioni di euro per l'anno 2010, a 331,8 milioni di euro per l'anno 2011, a 468,7 milioni di euro per l'anno 2012, a 500 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014, a 394,8 milioni di euro per l'anno 2015, a 239 milioni di euro per l'anno 2016, a 133,8 milioni di euro per l'anno 2017, a 115,6 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2029, a 81,8 milioni di euro per l'anno 2030, a 48 milioni di euro per l'anno 2031, a 14,2 milioni di euro per l'anno 2032 e a 2,9 milioni di euro a decorrere dall'anno 2033. A questa disponibilità finanziaria si aggiungono ulteriori risorse, per un importo compreso tra 2 e 4 miliardi di euro, a carico del fondo per le aree sottoutilizzate e circa 408,5 milioni a valere sul fondo per le infrastrutture. Lo stesso Presidente del Consiglio dei ministri, in una recente sua visita in Abruzzo, ha ufficialmente dichiarato che saranno necessari almeno 30 miliardi di euro per la ricostruzione. Poiché è fondamentale non l'immediata disponibilità di tutte le risorse ma la certezza della copertura finanziaria dei principali impegni assunti per avviare la ricostruzione, è indispensabile che sia garantita la disponibilità di un importo non inferiore a 1,4 miliardi per l'anno 2010, che sarà decisivo per l'avvio delle principali opere pubbliche e per gli indennizzi reali dei lavori di ripristino e messa in sicurezza degli edifici privati;

in vista dell'imminente conclusione della fase straordinaria dell'emergenza e dell'avvio di un processo di nuova governance della complessa fase della ricostruzione da parte degli enti locali e della regione Abruzzo, sono opportuni la massima collaborazione del Governo e della protezione civile nel trasferimento di informazioni, dati e risorse tecniche e l'impegno a sostenere, anche con misure normative, lo snellimento delle procedure urbanistiche e di affidamento di lavori e servizi, nel rispetto dei fondamentali principi di partecipazione, di trasparenza e concorrenza nelle gare;
impegna il Governo
a dare seguito, con coerenza e sollecitudine, agli impegni assunti e alle dichiarazioni rilasciate dai suoi membri in questi mesi, in favore dei cittadini terremotati dell'Abruzzo, così come richiamati nella presente mozione e ancora largamente disattesi, in quanto tali impegni non si esauriscono nella sola realizzazione del progetto «c.a.s.e.», che corrisponde alle sole esigenze abitative di un quarto degli sfollati.

(1-00247)
«Mantini, Vietti, Compagnon, Ciccanti, Volontè, Galletti, Libè, Naro».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

abitazione

Abruzzo

assunzione

consumo d'energia

indennita' e spese

indennizzo

prezzo dell'energia

protezione civile

protezione delle acque

sisma

zona di libero scambio

zona franca

zona franca industriale

zona sinistrata