ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00239

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 218 del 22/09/2009
Abbinamenti
Atto 1/00313 abbinato in data 18/01/2010
Atto 1/00314 abbinato in data 18/01/2010
Atto 1/00315 abbinato in data 18/01/2010
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 22/09/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 22/09/2009
ORLANDO LEOLUCA ITALIA DEI VALORI 22/09/2009
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 22/09/2009
DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI 22/09/2009
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 22/09/2009


Stato iter:
20/01/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/01/2010
Resoconto DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 18/01/2010
Resoconto GIDONI FRANCO LEGA NORD PADANIA
 
PARERE GOVERNO 20/01/2010
Resoconto MANTICA ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 20/01/2010
Resoconto DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI
Resoconto BOSI FRANCESCO UNIONE DI CENTRO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 20/01/2010
Resoconto MANTICA ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 20/01/2010
Resoconto FAVA GIOVANNI LEGA NORD PADANIA
Resoconto MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CICU SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 14/01/2010

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 18/01/2010

DISCUSSIONE IL 18/01/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 18/01/2010

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 20/01/2010

ACCOLTO IL 20/01/2010

PARERE GOVERNO IL 20/01/2010

DISCUSSIONE IL 20/01/2010

APPROVATO IL 20/01/2010

CONCLUSO IL 20/01/2010

Atto Camera

Mozione 1-00239
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
testo di
martedì 22 settembre 2009, seduta n.218

La Camera,
premesso che:
il nostro Paese è da lungo tempo impegnato in missioni internazionali di stabilizzazione e di mantenimento della pace: dalla prima missione in Libano del 1982 a quella in Afghanistan iniziata nell'agosto del 2003 in ambito Isaf (Nato), che - di fatto - si può considerare una continuazione dell'iniziativa statunitense Enduring freedom, avviata all'indomani dell'attentato alle Torri gemelle dell'11 settembre 2001;
una differenza ed una contraddizione evidente c'è sempre stata fra queste due ultime missioni: la Isaf è sempre stata intesa e percepita, e come tale si è sviluppata, come assistenza o sostegno alla popolazione, secondo i canoni di una vera o propria operazione di peacekeeping, mentre quella sotto il diretto comando Usa è sempre apparsa come una missione di lotta al terrorismo, secondo le logiche e le strategie di una guerra tout court;
tuttavia, nonostante il diffuso apprezzamento per l'azione del nostro contingente in Afghanistan, negli ultimi 4 anni si sono contati già 21 caduti fra i nostri militari e nel frattempo sembrano svaniti o dimenticati i presupposti e le ragioni per cui i nostri soldati partecipano alla missione Isaf;
come risulta da numerose denunce anche degli osservatori dell'Unione europea e dell'Onu, la produzione di oppio è continuata a crescere e i grandi trafficanti hanno fatto campagna elettorale in stretta alleanza con i signori della guerra;
l'attuale presenza militare internazionale ed italiana in quel Paese ha, ormai, assunto i caratteri di un vero e proprio conflitto armato, che mal si concilia e che, invece, è necessario torni a conformarsi con il dettato della nostra Carta costituzionale, e con la dovuta attenzione alla sicurezza dei nostri militari;
il nostro contingente si trova a operare nel pieno di una vera e propria guerra civile ed è quindi necessario porre al centro dell'attenzione nelle sedi internazionali una exit strategy, fermo restando il nostro impegno per la ricostruzione dell'Afghanistan;
il nostro Paese, allorquando il Presidente degli Stati Uniti ha annunciato la nuova strategia americana, prevedendo l'invio di 30.000 soldati in più in Afghanistan entro l'estate 2010, ha fatto sapere di poter assicurare la presenza di ulteriori 1.000 nostri militari (170 dei quali da subito, come indicato nel decreto-legge n. 1 del 2010, in attesa di essere convertito in legge tra qualche settimana), senza che un impegno di tal genere fosse stato portato all'attenzione nelle opportune sedi parlamentari;
il 28 gennaio 2010 si terrà a Londra una conferenza internazionale sull'Afghanistan e la sua stabilizzazione politica, cui parteciperà ovviamente anche il nostro Paese, e proprio su questo vale la pena ricordare che il neo Segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha dichiarato: «ora sarà necessario un nuovo patto, un contratto tra Afghanistan e la comunità internazionale con una conferenza che al più presto, all'inizio del 2010, lanci un messaggio forte e chiaro»;
è pertanto auspicabile e non più rinviabile l'avvio di un confronto parlamentare, di un dibattito sereno, equilibrato e maturo sul nostro impegno in Afghanistan,
impegna il Governo:
a porre, senza indugi, nelle sedi internazionali, l'esigenza di un riesame e di una modifica dei tempi e della strategia d'intervento di ristabilimento della pace e della democrazia in Afghanistan, avviando un percorso di exit strategy, fermo restando il nostro impegno per la ricostruzione dell'Afghanistan;
a compiere tutti i passi necessari, in occasione della partecipazione alla citata conferenza internazionale di Londra, per tradurre in azioni concrete e efficaci gli intenti della nostra diplomazia circa la maggior responsabilizzazione del Governo Karzai sulle varie questioni che riguardano il futuro dell'Afghanistan, quali la lotta alla corruzione e al crimine organizzato, la stabilizzazione politica, la riconciliazione nazionale.
(1-00239)
(Nuova formulazione) «Di Pietro, Donadi, Leoluca Orlando, Evangelisti, Di Stanislao, Borghesi».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Afghanistan

guerra

guerra civile

politica internazionale

terrorismo