ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00234

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 217 del 21/09/2009
Abbinamenti
Atto 1/00202 abbinato in data 21/09/2009
Atto 1/00233 abbinato in data 21/09/2009
Atto 1/00236 abbinato in data 21/09/2009
Firmatari
Primo firmatario: VALDUCCI MARIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 21/09/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BITONCI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 21/09/2009
IANNACCONE ARTURO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 21/09/2009
CALDERISI GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA' 21/09/2009
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD PADANIA 21/09/2009
BALDELLI SIMONE POPOLO DELLA LIBERTA' 21/09/2009


Stato iter:
23/09/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 21/09/2009
Resoconto VALDUCCI MARIO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 21/09/2009
Resoconto LANZILLOTTA LINDA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto TESTA FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 21/09/2009
Resoconto PIZZA GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
PARERE GOVERNO 23/09/2009
Resoconto FITTO RAFFAELE MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON LE REGIONI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 23/09/2009
Resoconto PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI
Resoconto GALLETTI GIAN LUCA UNIONE DI CENTRO
Resoconto FUGATTI MAURIZIO LEGA NORD PADANIA
Resoconto LANZILLOTTA LINDA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto VALDUCCI MARIO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 21/09/2009

DISCUSSIONE IL 21/09/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 21/09/2009

ACCOLTO IL 23/09/2009

PARERE GOVERNO IL 23/09/2009

DISCUSSIONE IL 23/09/2009

APPROVATO IL 23/09/2009

CONCLUSO IL 23/09/2009

Atto Camera

Mozione 1-00234
presentata da
MARIO VALDUCCI
testo di
lunedì 21 settembre 2009, seduta n.217

La Camera,

premesso che:

la disciplina dei servizi pubblici è figlia della difficoltà del Parlamento di elaborare una strategia complessiva e non a caso il primo disegno di legge di riforma organico del settore risale al disegno di legge poi sfociato nella legge n. 265 del 1999, che disciplinava anche il settore dei servizi pubblici locali, ma che fu stralciato all'atto della sua approvazione da parte del Parlamento;

non a caso la proposta di riforma del settore, proposta nella XV legislatura, si è arenata anche a causa della cessazione anticipata della legislatura, ma non solo;

gli unici interventi nel settore sono stati introdotti mediante decreto-legge ovvero mediante legge finanziaria, a testimonianza della difficoltà del Parlamento ad affrontare una riforma complessiva del sistema;

una delle cause principali per cui non si è riusciti a predisporre per tempo regole che disciplinassero il settore e ne indirizzassero il percorso è stato certamente il ritardo nell'affrontarne la riforma (anche in considerazione delle stesse dinamiche di mercato e della capacità di iniziativa degli enti locali);

questa è pertanto una responsabilità della classe politica in complesso, senza che una parte o l'altra oggi possa ergersi a giudice o a paladino delle liberalizzazioni, senza poter essere esente da censure come dimostrano i fatti;

anche nella XV legislatura l'attuale opposizione aveva proposto una riforma del settore, che poi non ha avuto seguito, a dimostrazione di come non sia facile trovare un «partito unico» dei liberalizzatori;

nonostante questa difficoltà, questo Governo, coraggiosamente, con l'articolo 23-bis del decreto-legge n. 112 del 2008 ha iniziato un percorso per dare una disciplina alla materia;

l'articolo 23-bis del decreto-legge n. 112 del 2008 pone un primo criterio all'insegna della trasparenza e dell'efficienza in adesione ai principi comunitari, privilegiando il sistema della gara e qualificando come eccezionale l'in house, assoggettandolo al vaglio dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato;

la scelta fatta dal Governo prima e dal Parlamento poi ha inteso porre un freno alla realizzazione di società in house, che nei fatti si risolvessero in una forma di gestione indiretta da parte dell'ente locale, senza il rispetto del patto di stabilità e delle altre regole pubblicistiche che ne devono animare l'operato;

mediante la disciplina dell'in house, dettata dall'articolo 23-bis del decreto-legge n. 112 del 2008, sono state poste regole nuove rispetto alle precedenti formule sinora maturate nella giurisprudenza, facendo riferimento ad una valutazione economica, sociale, ambientale e morfologica che non permetta un utile ricorso al mercato;

l'affidamento in house viene ora vagliato, in base all'articolo 23-bis del decreto-legge n. 112 del 2008, dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato, il cui parere si pone non solo come un elemento di chiarezza ed autorevolezza, ma anche come filtro preventivo per iniziative non conformi al diritto comunitario, conferendo certezza ai rapporti tra pubblica amministrazione ed imprese e prevenendo contenziosi;

la legittimazione del nuovo in house risulterà, pertanto, come la combinazione di una valutazione «sociale» dell'ente locale, secondo i nuovi parametri del comma 3 dell'articolo 23-bis, ed una economica e giuridica dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato;

l'articolo 23-bis si pone l'obiettivo, anche nella formulazione di recente approvata dal Governo e che sarà esaminata dal Parlamento nei prossimi giorni, di creare un nuovo sistema di gestione del settore dei servizi pubblici, prevedendo, in primo luogo, la cessazione di tutte quelle gestioni non conformi - come, ad esempio, quelle non attribuite mediante gara - al 31 dicembre 2010;

questa cessazione generalizzata consentirà di far emergere e dare nuova linfa ad un settore sinora caratterizzato dalle difficoltà;

la nuova articolazione delle scadenze del periodo transitorio, dalle anticipazioni di stampa di questi giorni, offre comunque un quadro certo per gli operatori, prevedendo, tra l'altro, che il 31 dicembre 2011 sia la data finale per le società miste attualmente in essere in cui il socio privato non sia stato scelto con una gara che abbia ad oggetto, oltre che la qualità di socio, anche la gestione del servizio, così come prevede il testo del nuovo articolo 23-bis;

nella stessa nuova formulazione dell'articolo 23-bis, approvato dal Governo, la data del 31 dicembre 2011 è individuata anche come data limite per la cessazione delle gestione in house, di cui al previgente sistema dell'articolo 113 del decreto legislativo n. 267 del 2000, creando così una linea di demarcazione certa tra il vecchio ed il nuovo sistema, con la conseguenza che anche quelle gestioni in house che non rispondessero ai nuovi criteri non potranno essere rinnovate, con ciò determinando un'ampia apertura al mercato ed un ulteriore incremento della concorrenza mediante le gare o la partecipazione dei privati alle società miste;

il nuovo articolo 23-bis realizza anche una liberalizzazione vera nel momento in cui prevede che il privato che partecipa alla società mista debba possedere una quota del 40 per cento e detta consistenza rappresenta una garanzia vera per l'ingresso di nuovi capitali, dando maggiore spinta al mercato in questo momento di difficoltà economica;

le modifiche di recente introdotte dal Governo consentono, pertanto, di potere affermare che il criterio prioritario è quello della gara e che accanto a questo si prevede una società mista con un privato titolare del 40 per cento, che sia anche socio operativo, in modo quindi di dare il vero senso a queste realtà privatistiche, che non si risolvano solo in forme di collaborazioni tra amministrazione pubbliche con privati titolari di ruoli di secondo piano e che non entrano nella gestione;

analoga spinta di apertura al mercato è prevista per le società a partecipazione pubblica già quotate in borsa alla data del 1o ottobre 2003, che siano titolari di affidamenti diretti assentiti a quella data, nonché alle società controllate, che potranno continuare sino alla scadenza prevista nel contratto di servizio, a condizione che la partecipazione pubblica si riduca anche progressivamente, attraverso procedure ad evidenza pubblica ovvero forme di collocamento privato presso investitori qualificati e operatori industriali, ad una quota, non superiore al 30 per cento, entro il 31 dicembre 2012; questo darà nuove occasioni di investimento per il mercato, incentivando anche per questa via la ripresa economica;

è comunque necessario che l'esame parlamentare costituisca la sede per un ulteriore approfondimento da parte delle forze parlamentari che lo riterranno, che porti ad una maggiore apertura al mercato e alla difesa delle imprese nazionali,
impegna il Governo:
a proseguire nel percorso di liberalizzazione già intrapreso con l'articolo 23-bis del decreto-legge n. 112 del 2008 e con le modifiche di recente approvate, completandolo con l'adozione del regolamento di attuazione e con quelle misure che il percorso parlamentare suggerirà e ponendo fine così alla situazione di incertezza che ha caratterizzato questi anni.

(1-00234)
«Valducci, Bitonci, Iannaccone, Calderisi, Simonetti, Baldelli».
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2008 0112, L 1999 0265

EUROVOC :

analisi economica

concorrenza

contratto di prestazione di servizi

ente locale

legislazione antitrust

liberalizzazione del mercato

partecipazione

prestazione di servizi

procedura parlamentare

recessione economica

servizio

societa' d'economia mista