ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00217

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 201 del 13/07/2009
Abbinamenti
Atto 1/00196 abbinato in data 13/07/2009
Atto 1/00197 abbinato in data 13/07/2009
Atto 1/00205 abbinato in data 13/07/2009
Atto 1/00207 abbinato in data 13/07/2009
Firmatari
Primo firmatario: DI GIUSEPPE ANITA
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 13/07/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROTA IVAN ITALIA DEI VALORI 13/07/2009
ZAZZERA PIERFELICE ITALIA DEI VALORI 13/07/2009
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 13/07/2009
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 13/07/2009
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 13/07/2009


Stato iter:
14/07/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/07/2009
Resoconto DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 13/07/2009
Resoconto CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 14/07/2009
Resoconto DELFINO TERESIO UNIONE DI CENTRO
Resoconto FOGLIATO SEBASTIANO LEGA NORD PADANIA
Resoconto RUVOLO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO
Resoconto DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI
Resoconto OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BECCALOSSI VIVIANA POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI
 
PARERE GOVERNO 14/07/2009
Resoconto BUONFIGLIO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/07/2009

DISCUSSIONE IL 13/07/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 13/07/2009

ACCOLTO LIMITATAMENTE AL DISPOSITIVO IL 14/07/2009

PARERE GOVERNO IL 14/07/2009

DISCUSSIONE IL 14/07/2009

VOTATO PER PARTI IL 14/07/2009

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 14/07/2009

CONCLUSO IL 14/07/2009

Atto Camera

Mozione 1-00217
presentata da
ANITA DI GIUSEPPE
testo di
lunedì 13 luglio 2009, seduta n.201

La Camera,

premesso che:

l'agricoltura è l'unico settore che non crolla davanti ad una crisi incalzante. Sia il dato congiunturale che quello tendenziale del valore aggiunto registrano una sostanziale tenuta, anche se i problemi delle imprese restano alquanto difficili e i produttori continuano ad essere sempre più stretti dai costi produttivi, dai gravosi oneri contributivi e dalla mancanza di una politica realmente efficace e concreta;

dopo un anno di crescita, seppur lieve, il settore primario registra nei primi tre mesi del 2009 un calo del valore aggiunto, rispetto al quarto trimestre del 2008, dell'1,3 per cento e un leggero incremento (più 0,1 per cento) nei confronti dello stesso periodo del 2008. Questo non significa, però, che la crisi è passata e che i problemi siano scomparsi. Sono dati che mettono in evidenza tutte le difficoltà e le pressanti questioni che oggi sono costretti ad affrontare gli imprenditori agricoli del nostro Paese;

il trend dell'agricoltura non è in linea con il rallentamento generalizzato e pesante dell'economia nazionale. Infatti, nel primo trimestre del 2009 la flessione congiunturale è ben più ridotta di quella del valore aggiunto dell'industria in senso stretto (meno 7,7 per cento), del settore che raggruppa le attività del commercio, alberghi e pubblici servizi, trasporti e comunicazioni, del settore del credito, assicurazioni, attività immobiliari e servizi professionali (meno 1,4 per cento);

nonostante ciò, i problemi del settore, come più volte denunciato, rischiano di aggravarsi ulteriormente se non si interviene in maniera efficace e tempestiva. L'agricoltura italiana mostra ancora evidenti segni di affanno. Un panorama che ha bisogno di una scossa, di una politica nuova di svolta;

la scelta obbligata e vincente per la nostra agricoltura per superare la crisi è che le produzioni agroalimentari siano di qualità;

questa scelta non nasce solo dalla difficoltà, per le imprese, di competere sul fronte dei costi, ma anche dal crescente ruolo dei consumatori nel sistema economico e dalla centralità che le tematiche della salute e del benessere dei cittadini hanno giustamente assunto nelle valutazioni e nelle scelte private e pubbliche;

la qualità, quindi, non va intesa come un fatto limitato, confinato in nicchie di mercato o in situazioni di eccellenza; essa va, invece, considerata come tratto distintivo di un sistema al quale ogni operatore contribuisce nell'affermazione di marchi legati all'origine e ad altri tratti distintivi di identità e nella costruzione di filiere di qualità differenziate sia per processo che per prodotto;

la strategia della qualità deve riuscire a coniugare efficacemente il rispetto per la tradizione produttiva con lo sviluppo dell'innovazione, attraverso adeguate strategie di marketing, di comunicazione e di organizzazione;

le principali strategie di valorizzazione della qualità legata al territorio percorrono la strada delle denominazioni di origine registrate e tutelate a livello comunitario: le dop e le igp. L'importanza di queste strategie è nota, ma sono note anche le difficoltà che molte denominazioni incontrano prima di essere attivate, commercializzate e valorizzate;

nell'ultimo periodo vi è stata una forte crescita di riconoscimenti di denominazioni a marchio dop ed igp italiane, che hanno raggiunto quota 148, consentendo così al nostro Paese di collocarsi in testa alla graduatoria europea davanti alla Francia;

quella delle dop ed igp non è l'unica strada percorribile; ci sono, anche se riguardano un segmento limitato di imprese italiane, le strategie legate alla vendita diretta degli agricoltori, negli agriturismi, a consumatori locali o a soggetti qualificati (ristoranti, catene specializzate);

anche le produzioni biologiche, a tal proposito, risultano essere molto valorizzate in questi segmenti, in special modo attraverso il canale delle mense scolastiche, che distribuiscono ormai 920 mila pasti biologici al giorno in circa 600 mense. Se si considera che questo segmento di consumo è stato da sempre alimentato da produzioni indistinte, ci si può rendere conto di quale potenziale esso rappresenti per le produzioni di qualità;

la particolare vocazione del nostro Paese (per le condizioni pedoclimatiche che lo distinguono) alla produzione biologica di molte colture e allevamenti di pregio e la particolare perizia dei nostri agricoltori possono fare del biologico italiano un punto di forza notevole per la nostra agricoltura di qualità;

le strategie di valorizzazione della qualità legata all'origine o ai processi produttivi non escludono, anzi possono essere in sinergia con quelle legate all'affermazione di marchi commerciali. È comunque necessario che l'intero processo di filiera sia valorizzato, a partire dal prodotto agricolo che ne è la base e la cui qualità rende la marca competitiva;

per quanto riguarda la pesca, l'aumento del prezzo del greggio ha danneggiato enormemente il settore, con conseguenze devastanti su tante famiglie, che hanno fondato la loro economia su questo particolare settore;

la speculazione esasperata delle compagnie petrolifere sta mettendo a dura prova il comparto ittico. Questo significa aumento dei prezzi e conseguente diminuzione dei consumi,
impegna il Governo:
ad adottare interventi per il rilancio del settore agricolo che mirino al sostegno e alla valorizzazione della produzione biologica, come:

a) il rafforzamento del sistema delle dop-igp, favorendo la capacità di aggregare i diversi soggetti della filiera e di concentrare il maggior quantitativo di prodotto possibile;

b) incentivare la crescita di servizi che orientino e sostengano le imprese agricole nella scelta di strategie di qualità;

c) potenziare e razionalizzare il sistema di certificazione ed accreditamento, favorendo ed accelerando la creazione dell'ente unico di accreditamento, partecipato da tutti i ministeri interessati e dalle organizzazioni di rappresentanza del mondo imprenditoriale;

ad adottare misure volte a risolvere i problemi del settore pesca come:

a) la ristrutturazione e il salvataggio delle imprese in crisi, nonché la rimodulazione degli investimenti strutturali del Fondo europeo per la pesca;

b) introdurre ammortizzatori sociali anche per il settore della pesca e far rientrare l'attività dei lavoratori del settore ittico nella categoria dei lavori usuranti.

(1-00217)
«Di Giuseppe, Rota, Zazzera, Donadi, Evangelisti, Borghesi».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

agricoltura biologica

aumento dei prezzi

costo di produzione

denominazione di origine

impresa in difficolta'

industria della pesca

qualita' del prodotto

settore agricolo

settore primario