Atto Camera
Mozione 1-00214
presentata da
SILVANA MURA
testo di
lunedì 13 luglio 2009, seduta n.201
La Camera,
premesso che:
l'aborto è sempre un'esperienza estremamente drammatica e dolorosa, che lascia una ferita profonda in tutte le donne che si trovano nella condizione di praticarlo;
è, quindi, indispensabile incentivare tutti gli strumenti per prevenire una gravidanza indesiderata, ridurre le cause principali che possono indurre la donna a ricorrere all'interruzione della gravidanza e offrirle la possibilità di poter liberamente e consapevolmente scegliere il momento per la propria maternità;
in tutto il mondo le politiche di pianificazione familiare e l'educazione sessuale rappresentano ancora oggi uno dei mezzi principali per il controllo delle nascite e per una seria ed efficace politica demografica, oltre che uno strumento importantissimo in grado di contribuire a ridurre il ricorso per molte donne all'interruzione volontaria della gravidanza;
è evidente che il ricorso all'aborto è una realtà purtroppo difficilmente eliminabile, anche perché nessun metodo contraccettivo è del tutto sicuro e il rischio di una gravidanza non desiderata è spesso sottovalutato, soprattutto tra le fasce di età più giovani. È, quindi, necessaria una politica che punti sulla diffusione di una corretta informazione sull'uso dei contraccettivi e sull'attenzione alla salute sessuale e riproduttiva della donna e dell'uomo, cercando di raggiungere con azioni mirate, le fasce più «a rischio», quali appunto quelle adolescenziali, quelle immigrate e quelle con un minor grado di istruzione;
in questo ambito l'uso del profilattico va visto non solo come metodo anticoncezionale tra i più sicuri, ma anche come importante strumento - soprattutto in alcuni Paesi in via di sviluppo - per la prevenzione e il controllo delle malattie sessualmente trasmissibili;
a livello internazionale l'aborto rimane illegale in molti Paesi e nella maggior parte del continente africano, dove, ad esempio, è la seconda causa di mortalità femminile tra le donne ricoverate in ospedale in Etiopia, mentre in Nigeria causa il 13 per cento dei decessi delle donne in gravidanza;
dai dati emersi da uno studio del 2007, realizzato da un gruppo di scienziati dell'Organizzazione mondiale della sanità e del Guttmacher institute di New York, pubblicato dalla rivista di medicina Lancet, è stato messo in evidenza come, per esempio, in Uganda, dove l'aborto è illegale e i programmi di educazione sessuale prevedono unicamente l'astinenza, i tassi di abortività stimati nell'anno 2003 sono di 54 ogni mille donne, vale a dire più del doppio degli Usa, dove nello stesso anno i numeri si assestano su 21 aborti ogni 1000 gravidanze. I tassi più bassi - 12 ogni 1000 gravidanze - sono registrati in Europa occidentale, dove l'aborto è legale e la contraccezione ampiamente diffusa;
purtroppo, ancora oggi, in troppi Paesi del mondo, il ricorso all'aborto è visto come mezzo utile e necessario per un controllo demografico e come strumento di pianificazione familiare e di prevenzione delle nascite;
va, peraltro, condannata e contrastata con forza la pratica aberrante in uso in alcuni Paesi che ricorrono al vergognoso aborto selettivo dei feti di sesso femminile per riequilibrare il rapporto tra bambini e bambine nati,
impegna il Governo:
a promuovere una forte iniziativa da parte dell'Unione europea nei confronti di quei Paesi che tollerano o impongono l'interruzione di gravidanza come strumento di controllo demografico o la pratica orribile dell'aborto selettivo;
ad attivarsi in sede internazionale - anche attraverso lo strumento della cooperazione internazionale e dei progetti bilaterali tra l'Italia ed i Paesi in via di sviluppo - al fine di favorire la diffusione e realizzazione di tutte quelle iniziative socio-sanitarie in grado di ridurre il ricorso all'interruzione della gravidanza e di prevenirlo garantendo il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, ciò attraverso:
a) un'efficace e capillare campagna di sensibilizzazione e di informazione finalizzata a favorire una maternità responsabile;
b) la creazione e il potenziamento di consultori familiari e di strutture socio-sanitarie e percorsi assistenziali e di prevenzione;
c) l'attuazione di ogni utile iniziativa per favorire la diffusione delle conoscenze in questo ambito, garantendo informazioni corrette per accrescere la consapevolezza dei più giovani, anche per quanto concerne l'utilizzo corretto e consapevole dei metodi contraccettivi;
d) una corretta informazione sui contraccettivi, un'attenzione alla salute sessuale e riproduttiva della donna e dell'uomo, cercando di raggiungere le fasce più a rischio (sulla base della condizione sociale e dell'età), con spazi loro dedicati, intercettandole nei loro ambienti (scuole, comunità di immigrati ed altri) e potenziando i consultori e i presidi ospedalieri;
e) vere politiche di aiuto e di sostegno alla procreazione consapevole e alla tutela della maternità, sviluppando al contempo la cultura della prevenzione e di una sessualità responsabile.
(1-00214)
«Mura, Palagiano, Donadi, Evangelisti, Borghesi, Di Giuseppe».