Atto Camera
Mozione 1-00199
presentata da
RAFFAELLO VIGNALI
testo di
martedì 30 giugno 2009, seduta n.194
La Camera,
premesso che:
la crisi economica globale ha investito, seppur in misura minore rispetto ad altri contesti, anche l'Italia;
il sistema siderurgico italiano riveste una particolare importanza, collocandosi al secondo posto in Europa (EU27), con una quota pari al 15 per cento, dopo la Germania, che detiene il 23 per cento della produzione;
per quanto riguarda il sistema dell'industria siderurgica, la crisi si è manifestata, in particolare, a partire dall'ultimo trimestre del 2008;
in particolare, secondo le stime delle organizzazioni del settore, la produzione ha registrato nel primo trimestre del 2009 una diminuzione del 40,8 per cento, ad aprile 2009 del 42,9 per cento e a maggio 2009 del 49,7 per cento;
inoltre, l'atteggiamento protezionistico amplificato dalla crisi di diversi Paesi costituisce una minaccia alle esportazioni del settore siderurgico;
si registra vieppiù un atteggiamento aggressivo sui mercati europeo ed internazionale di Paesi extraeuropei produttori siderurgici, in particolare la Cina, che registrano una sovraproduzione a seguito della crisi del mercato interno;
tale atteggiamento si realizza anche attraverso strumenti di dumping commerciale, favoriti da fenomeni a monte di dumping sociale, ambientale e concorrenziale (attraverso massicci sussidi pubblici);
inoltre, il ritardo dei pagamenti da parte dei clienti pubblici e privati tende ad aggravare una situazione di difficoltà;
il Parlamento e il Governo, nel rispetto dei vincoli della finanza pubblica, hanno affrontato da tempo la crisi, mettendo a disposizione delle persone e delle imprese un portafoglio ampio di strumenti e di risorse;
tali interventi hanno consentito di mantenere in essere la quasi totalità dei rapporti di lavoro ed evitato licenziamenti di massa, come avvenuto in altri Paesi;
i provvedimenti tesi al rilancio della domanda nei settori del sistema manifatturiero più colpiti dalla crisi dell'economia e che più utilizzano i metalli, quali l'auto e la moto, hanno prodotto significativi effetti;
il Governo si appresta, inoltre, a varare i provvedimenti del «piano casa», che, secondo le stime delle organizzazioni del settore, possono generare un assai significativo incremento degli investimenti a beneficio di un'ampia filiera industriale, pari a circa 60 miliardi di euro e a circa 4 punti di prodotto interno lordo;
il Consiglio dei ministri, in data 26 giugno 2009, ha varato un importante «decreto-legge anticrisi», che, in particolare, interviene secondo il principio di sussidiarietà, detassando gli utili reinvestiti e rendendo più celeri e certificati i pagamenti da parte della pubblica amministrazione;
il Cipe ha testé licenziato 12 miliardi di euro per gli investimenti, di cui 4 miliardi per la ricostruzione in Abruzzo, 7 miliardi per le grandi opere e 1 miliardo per l'edilizia scolastica, che ancora una volta vanno a beneficio della domanda di produzione industriale;
a fronte di quanto prospettato, al fine di rilanciare questo importante settore industriale e, più in generale, il sistema economico italiano, caratterizzato da forti interdipendenze,
impegna il Governo:
ad accelerare l'approvazione di ogni misura utile a superare l'attuale situazione e a prevedere l'esecuzione effettiva dei provvedimenti già adottati, con particolare riferimento a quelli previsti dagli interventi anticrisi;
ad intensificare gli sforzi per garantire la continuità del credito alle imprese del settore e dell'indotto, anche attraverso le provviste messe a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti;
a semplificare ulteriormente le procedure di programmazione negoziata, al fine di accelerare al massimo la cantierabilità delle opere pubbliche e delle infrastrutture per la mobilità e l'energia;
a farsi carico nelle sedi internazionali, in particolare l'Unione europea e l'Organizzazione mondiale del commercio, della proposizione di una regolazione commerciale comune, basata sul principio di reciprocità, che eviti fenomeni di protezionismo e di concorrenza sleale e di dumping sociale, ambientale e commerciale;
a mantenere ferma nelle sedi internazionali la posizione sostenuta dal Governo Berlusconi in riferimento agli accordi internazionali in tema di emissioni;
ad intensificare i controlli sulle importazioni extraeuropee, al fine di evitare che vengano utilizzati in Italia materiali non conformi agli standard tecnici, qualitativi, di sicurezza, di rispetto ambientale e di denominazione commerciale prescritti dalle norme italiane ed europee;
a convocare presso il ministero dello sviluppo economico un tavolo della siderurgia, con la partecipazione delle organizzazioni e della parti sociali interessate, al fine di individuare ulteriori misure a beneficio di questo importate settore industriale, anche nella prospettiva di portarne gli esiti in sede europea.
(1-00199)
«Vignali, Fava, Iannaccone, Franzoso, Raisi, Abrignani, Lazzari, Baldelli, Patarino».