ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00186

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 184 del 09/06/2009
Abbinamenti
Atto 1/00185 abbinato in data 09/06/2009
Atto 1/00187 abbinato in data 09/06/2009
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 08/06/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 08/06/2009
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 08/06/2009
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 08/06/2009
ROTA IVAN ITALIA DEI VALORI 08/06/2009


Stato iter:
09/06/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/06/2009
Resoconto ROTA IVAN ITALIA DEI VALORI
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 09/06/2009
Resoconto RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO
Resoconto BRIGANDI' MATTEO LEGA NORD PADANIA
Resoconto BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 09/06/2009
Resoconto CALIENDO GIACOMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
DICHIARAZIONE VOTO 09/06/2009
Resoconto MANTINI PIERLUIGI UNIONE DI CENTRO
Resoconto DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI
Resoconto DUSSIN LUCIANO LEGA NORD PADANIA
Resoconto BRESSA GIANCLAUDIO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BOCCHINO ITALO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/06/2009

DISCUSSIONE IL 09/06/2009

NON ACCOLTO IL 09/06/2009

PARERE GOVERNO IL 09/06/2009

DISCUSSIONE IL 09/06/2009

RESPINTO IL 09/06/2009

CONCLUSO IL 09/06/2009

Atto Camera

Mozione 1-00186
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
testo di
martedì 9 giugno 2009, seduta n.184

La Camera,

premesso che:
il 17 febbraio 2009 l'avvocato inglese David Mills è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione per corruzione in atti giudiziari. Secondo la sentenza emessa dai giudici della X sezione penale del tribunale di Milano, i 600.000 dollari versati sul suo conto dalla Fininvest sono, dunque, serviti a corrompere il legale inglese per testimoniare il falso nell'ambito di due processi in cui era imputato Silvio Berlusconi;

i giudici hanno riconosciuto colpevole Mills, ritenendo valido l'impianto dell'accusa, secondo cui Mills fu corrotto «con almeno 600.000 dollari» da Silvio Berlusconi per testimoniare il falso in due processi al fondatore della Fininvest. In particolare, il tribunale di Milano ha accolto la tesi della pubblica accusa, secondo cui i 600.000 dollari sono stati versati a Mills, attraverso il manager Fininvest Carlo Bernasconi, da parte di Silvio Berlusconi, perché il legale inglese fosse testimone reticente nei processi per i casi «guardia di finanza» e All Iberian;

il 19 maggio 2009 sono state depositate le motivazioni della sentenza che hanno accresciuto l'attenzione per il coinvolgimento nella vicenda di Silvio Berlusconi: in particolare, il tribunale di Milano contesta a Mills, in relazione alla deposizione resa il 20 novembre 1997 nel procedimento n. 1612/96 (cosiddetto «guardia di finanza»): «1) di avere omesso di dichiarare, pur specificatamente interrogato, che la proprietà delle società offshore del Fininvest b group faceva capo direttamente e personalmente a Silvio Berlusconi; 2) di avere omesso di riferire la circostanza del colloquio telefonico con Silvio Berlusconi nella notte di giovedì 23 novembre 1995, avente quale argomento la società All Iberian e il finanziamento illegale di 10 miliardi di lire erogato da Berlusconi tramite All Iberian a Bettino Craxi; 3) di avere dichiarato circostanze false in ordine al compenso di circa un milione e mezzo di sterline ricevuto una tantum nel 1996, a seguito di accordi con Silvio Berlusconi.»;

in relazione invece alle deposizioni rese il 12 e 19 gennaio 1998 nel procedimento n. 3510/96 + 3511/96 (cosiddetto All Iberian), il tribunale di Milano contesta all'avvocato inglese: «di aver evitato di rispondere alle domande sulla proprietà delle società offshore (...); per quanto riguarda Century one ltd e Universal one ltd, società offshore costituite da Mills per conto di Silvio Berlusconi, che avevano ricevuto dal gruppo Fininvest ingenti rimesse di denaro su conti bancari presso Bsi Lugano, somme successivamente prelevate in contanti (per circa 50 milioni di euro) da Paolo Del Bue e altre persone della fiduciaria Arner: a) di aver omesso di riferire che beneficial owners di dette società, in forza di accordi di trust stipulati dallo stesso Mills, erano Marina e Piersilvio Berlusconi; b) di aver omesso di riferire quanto a sua conoscenza in ordine al legame diretto esistente tra Paolo Del Bue, della fiduciaria Arner, e la famiglia Berlusconi»;

nello stesso processo per concorso in corruzione in atti giudiziari, coimputato dell'avvocato inglese Mills era proprio l'attuale Presidente del consiglio dei ministri Silvio Berlusconi. La posizione processuale del Presidente del consiglio dei ministri è stata, però, stralciata in attesa della pronuncia della Corte costituzionale sulla legittimità del «lodo Alfano», la norma che blocca i processi per le quattro massime cariche dello Stato;

la legge n. 124 del 2008, il cosiddetto «lodo Alfano», pur avendo determinato l'interruzione del processo nei confronti del coimputato Silvio Berlusconi, non ha tuttavia impedito, per la particolarità del reato di corruzione - che prevede un concorso necessario tra corrotto e corruttore - che con la condanna del corrotto e con l'accertamento dei fatti corruttivi, si sia determinata, pur in mancanza di una corrispondente condanna, anche la sostanziale identificazione di un ben preciso corruttore, cioè l'attuale Presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi;

è di tutta evidenza che, pur trattandosi di una sentenza di primo grado, e dunque restando valido il principio della presunzione di innocenza, il caso ha assunto una valenza politica enorme, coinvolgendo direttamente il Presidente del Consiglio dei ministri in carica ed essendo le accuse in essa contenute di tale straordinaria gravità da destare eccezionale allarme nell'opinione pubblica. In queste condizioni, l'interruzione del processo a carico del Presidente del Consiglio dei ministri appare non solo totalmente inutile, ma, addirittura, dannosa, nei limiti in cui non consente un preciso accertamento dei fatti e delle responsabilità, cosa che viceversa sarebbe assolutamente doverosa nell'interesse dello stesso Presidente del Consiglio dei ministri ed anche nei confronti dell'opinione pubblica, che ha il diritto di essere certa dell'onestà di chi la governa e rappresenta;

proprio in questa direzione si muoveva la richiesta avanzata dalle opposizioni, in maniera costruttiva, nell'interesse generale del Paese, al Presidente del Consiglio dei ministri di rinunciare alla sospensione del processo prevista dal »lodo Alfano»;

è fondamentale, nell'interesse generale del Paese, che in Italia il primato della legge e l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla medesima non possano essere messi in discussione;

la condanna dell'avvocato Mills ed il coinvolgimento del Presidente del Consiglio dei ministri, così come il suo rifiuto di rinunciare al «lodo Alfano», hanno avuto un enorme rilievo internazionale: tutta la stampa si è soffermata sulla vicenda. L'International Herald Tribune ha titolato: «Avvocato condannato per corruzione per aver protetto Berlusconi»: nell'articolo relativo, apparso anche sul New York Times, si evidenzia la sorpresa per il fatto che la notizia, «che avrebbe mandato in fibrillazione il sistema politico di diversi Paesi», non abbia, invece, meritato l'apertura dei telegiornali italiani. Anche il Guardian alla vicenda ha dedicato diversi servizi, soffermandosi, anche in questo caso, sul «lodo Alfano», «considerato una priorità del Governo Berlusconi», grazie al quale il Presidente del Consiglio dei ministri ha, di fatto, ottenuto l'immunità, «e la sentenza di ieri mostra quanto sia stato utile», anche se la Corte costituzionale, rileva sempre il quotidiano britannico, deve pronunciarsi ancora sulla sua legittimità;

in questo contesto l'immagine ed il prestigio internazionale del nostro Paese appaiono gravemente compromessi dal comportamento del Presidente del Consiglio dei ministri che pare privilegiare, ad avviso dei presentatori del presente atto di indirizzo, un proprio interesse privato a continuare a gestire una posizione di potere politico, a dispetto dell'interesse nazionale dell'intero Paese;

nei prossimi mesi in Italia si terranno importanti vertici internazionali, a cominciare dal G8: in questo contesto appare a dir poco inopportuno che a presiedere tali riunioni sia un Presidente del Consiglio dei ministri che una sentenza di un tribunale italiano, per quanto di primo grado, ha riconosciuto colpevole di corruzione in atti giudiziari, volta a celare fatti di un'enorme gravità;

le dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio dei ministri sulla magistratura e sul Parlamento, ad avviso dei presentatori della presente mozione, sono tali da screditare l'onorabilità e la credibilità delle specifiche istituzioni e dell'intero ordinamento costituzionale, conformando un conflitto istituzionale senza precedenti nell'intera storia repubblicana;

in tale situazione di conflitto istituzionale, il Presidente del Consiglio dei ministri appare insofferente nei confronti di qualsiasi potere che si opponga, nell'ambito delle legittime dinamiche democratiche, alla sua determinazione;

la concentrazione nella persona del Presidente del Consiglio dei ministri di enormi poteri politici, economici e mediatici rende particolarmente grave, ad avviso dei presentatori del presente atto di indirizzo, la potenzialità eversiva intrinseca ad ogni conflitto istituzionale;

il conflitto di interessi in capo al Presidente del Consiglio dei ministri risulta gravemente ostativo ad ogni sereno e proficuo dibattito in ordine alle riforme istituzionali necessarie al Paese e, in particolare, ad ogni ampia revisione della seconda parte della Costituzione,
impegna il Governo:
ad attivarsi, nell'ambito delle proprie competenze, affinché la legge n. 124 del 2008, nota come «lodo Alfano», sia abrogata;

a valutare quanto l'attuale compagine governativa sia di ostacolo alla credibilità internazionale dell'Italia, alla sua stabilità istituzionale ed all'avvio, nel rispetto delle basilari dinamiche democratiche, dei necessari processi di riforma anche istituzionali, ponendo in essere, nell'ambito delle proprie competenze, le iniziative necessarie alla rimozione di tali ostacoli.

(1-00186)
«Di Pietro, Donadi, Evangelisti, Borghesi, Rota».
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
PROCESSO PENALE
SIGLA O DENOMINAZIONE:

FININVEST

EUROVOC :

avvocato

capo di governo

concentrazione economica

corruzione

giudice

potere politico