ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00185

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 182 del 26/05/2009
Abbinamenti
Atto 1/00186 abbinato in data 09/06/2009
Atto 1/00187 abbinato in data 09/06/2009
Firmatari
Primo firmatario: FRANCESCHINI DARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/05/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SORO ANTONELLO PARTITO DEMOCRATICO 26/05/2009
SERENI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 26/05/2009
BRESSA GIANCLAUDIO PARTITO DEMOCRATICO 26/05/2009
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 09/06/2009
ZACCARIA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 09/06/2009


Stato iter:
09/06/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/06/2009
Resoconto ZACCARIA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 09/06/2009
Resoconto RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO
Resoconto BRIGANDI' MATTEO LEGA NORD PADANIA
Resoconto BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 09/06/2009
Resoconto MANTINI PIERLUIGI UNIONE DI CENTRO
Resoconto DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI
Resoconto DUSSIN LUCIANO LEGA NORD PADANIA
Resoconto BRESSA GIANCLAUDIO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BOCCHINO ITALO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 09/06/2009
Resoconto DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI
 
PARERE GOVERNO 09/06/2009
Resoconto CALIENDO GIACOMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 09/06/2009

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/06/2009

DISCUSSIONE IL 09/06/2009

NON ACCOLTO IL 09/06/2009

PARERE GOVERNO IL 09/06/2009

VOTATO PER PARTI IL 09/06/2009

RESPINTO IL 09/06/2009

CONCLUSO IL 09/06/2009

Atto Camera

Mozione 1-00185
presentata da
DARIO FRANCESCHINI
testo di
martedì 26 maggio 2009, seduta n.182

La Camera,
premesso che:
nelle motivazioni della sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Milano nei confronti di David Mills si legge che lo stesso «ha certamente agito da falso testimone, da un lato, per consentire a Silvio Berlusconi ed al Gruppo Fininvest l'impunità dalle accuse o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute sino a quella data; dall'altro, ha contemporaneamente perseguito il proprio ingente vantaggio economico»;
la pubblicazione di queste motivazioni accreditano gravi responsabilità penali del Presidente del Consiglio;
il processo nei confronti del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è in realtà sospeso e stralciato per effetto della legge n. 124 del 2008 nota come «lodo Alfano»;
la stessa legge prevede all'articolo 1, comma 2, che «l'imputato o il suo difensore munito di procura speciale può rinunciare in ogni momento alla sospensione»;
nella relazione che accompagnava il disegno di legge del Ministro della Giustizia Alfano si leggeva che «la rinuncia alla sospensione assume un valore obiettivo, dimostrando che, nel caso concreto, lo svolgimento del processo non interferisce con il «sereno svolgimento della carica», alla cui esclusiva tutela è preordinato il meccanismo di sospensione»;
ribadito il giudizio negativo della legge n. 124 del 2008 che impropriamente, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, con norme di rango ordinario, sottrae le più alte cariche dello Stato alla giurisdizione penale;
per la tutela della onorabilità della istituzione che il Presidente del Consiglio rappresenta, per il «sereno svolgimento della carica», è indispensabile che il Presidente utilizzi la rinuncia alla sospensione di cui al comma 2 dell'articolo 1 della legge 124 del 2008;
a fronte delle perentorie e reiterate dichiarazioni del Presidente del Consiglio, a mezzo stampa, di totale estraneità e non conoscenza di elementi specifici della vicenda oggetto del procedimento conclusosi in primo grado, si è determinato un diffuso clima di disorientamento nell'opinione pubblica italiana e internazionale, accresciutosi a seguito delle esternazioni riguardanti i rapporti tra organi e poteri Costituzionali;
in particolare, le dichiarazioni dei Presidente del Consiglio sulla Magistratura (da ultimo in relazione al caso Mills) e sul Parlamento si pongono in contrasto, non solo con le più elementari regole di correttezza istituzionale, ma con alcuni fondamentali principi costituzionali che informano la nostra forma di Stato e di governo;
nel nostro ordinamento, come in tutti gli ordinamenti democratici e pluralisti, il Parlamento è una delle massime espressioni della sovranità popolare, del carattere plurale della società e, quindi, dei diritti di libertà e di partecipazione politica e sociale dei cittadini;
la nostra Costituzione, peraltro, continua a delineare una forma di governo parlamentare che, per quanto temperata e razionalizzata, attribuisce al Parlamento una primazia sul Governo;
con le sue dichiarazioni il Presidente del Consiglio sembra voler superare il principio della separazione dei poteri (anche) dal punto di vista istituzionale e organizzativo: non più solo confusione e concentrazione, in un solo soggetto, del potere politico, del potere economico e del potere culturale dei mezzi di comunicazione, ma anche confusione e concentrazione in un solo organo, quello esecutivo, di quasi tutte le funzioni dello Stato;
ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo dalle dichiarazioni del Presidente del Consiglio traspare sul piano del diritto costituzionale una concezione distorta del proprio ruolo quale: legislatore costituzionale, sintesi ed unica espressione della sovranità popolare, oltre che giudice in ultima istanza della correttezza delle decisioni della magistratura, che sul piano del diritto positivo prefigura con riferimento alle dichiarazioni sulla magistratura e sul Parlamento tutti gli elementi per un conflitto di attribuzione per menomazione tra i poteri dello Stato;
la nostra convinzione della necessità di una revisione delle istituzioni è dimostrata dalla presentazione da parte del Gruppo del Partito Democratico di diverse proposte di legge già all'inizio della attuale legislatura;
la via maestra per riformare le istituzioni rimane quella fissata dalla Costituzione vigente, nel pieno rispetto delle prerogative dei diversi attori istituzionali;
oggi, per riportare nell'alveo della normalità e della serenità il rapporto tra i diversi organi e poteri costituzionali, è necessario che il presidente Berlusconi rinunci alla sospensione dei processi in virtù dell'applicazione del «lodo Alfano»,
impegna il Governo:
ad attivarsi, nell'ambito delle proprie competenze, affinché la legge n. 124 del 2008, nota come «lodo Alfano», sia abrogata visti i problemi che la stessa ha creato nella prima applicazione;
a sollecitare e a favorire un confronto fra la maggioranza e l'opposizione presente in Parlamento volto, nel pieno rispetto dell'autonomia della Camere, a discutere immediatamente una riforma della II parte della Costituzione che riproduca i contenuti dell'A.C. 553 e abb.-A della XV legislatura e che preveda, quindi, in particolare una riduzione del numero dei parlamentari, la trasformazione del Senato in camera di rappresentanza delle autonomie territoriali e adegui i procedimenti decisionali e la forma di governo al mutato contesto politico-istituzionale, ad affrontare la «questione giustizia» mettendo al centro i bisogni del cittadino utente con la semplificazione dei riti dei procedimenti civili; interventi nel processo penale che favoriscano l'effettivo equilibrio tra accusa e difesa e l'introduzione di strumenti di deflazione del carico penale; la disciplina dei criteri di priorità nell'esercizio dell'azione penale, nel rispetto del principio costituzionale di obbligatorietà dell'azione penale; la riforma della legge elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura e altre misure di riforma, da adottare con leggi ordinarie, dirette a meglio individuare e a garantire il corretto assolvimento dei compiti assegnati al Consiglio superiore della magistratura dalla Carta costituzionale.
(1-00185) «Franceschini, Soro, Sereni, Bressa, Marco Carra, Zaccaria».
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2008 0124

EUROVOC :

concentrazione economica

revisione della costituzione

riforma giudiziaria

separazione dei poteri