ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00144

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 156 del 31/03/2009
Abbinamenti
Atto 1/00109 abbinato in data 08/04/2009
Atto 1/00143 abbinato in data 08/04/2009
Atto 1/00145 abbinato in data 08/04/2009
Firmatari
Primo firmatario: VIETTI MICHELE GIUSEPPE
Gruppo: UNIONE DI CENTRO
Data firma: 31/03/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO 31/03/2009
OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 31/03/2009
GALLETTI GIAN LUCA UNIONE DI CENTRO 31/03/2009


Stato iter:
08/04/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 08/04/2009
Resoconto COSENTINO NICOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 08/04/2009
Resoconto BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI
Resoconto VIETTI MICHELE GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO
Resoconto FLUVI ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BERNARDO MAURIZIO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/04/2009

ACCOLTO IL 08/04/2009

PARERE GOVERNO IL 08/04/2009

DISCUSSIONE IL 08/04/2009

APPROVATO IL 08/04/2009

CONCLUSO IL 08/04/2009

Atto Camera

Mozione 1-00144
presentata da
MICHELE GIUSEPPE VIETTI
testo di
martedì 31 marzo 2009, seduta n.156

La Camera,

premesso che:

con l'indagine conoscitiva sui rapporti tra concorrenza e corporate governance IC36, conclusasi il 23 dicembre 2008, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, ha delineato il quadro aggiornato degli assetti di governo societario di banche, compagnie assicurative e società di gestione del risparmio, quotate e non quotate, in Italia;

l'indagine ha analizzato quattro aree principali: i modelli di governance, i legami tra i concorrenti, il ruolo delle fondazioni bancarie, le banche popolari e le banche di credito cooperativo, cercando di individuare per ciascuna area eventuali problemi di natura concorrenziale e le possibili soluzioni di carattere normativo o regolamentare, evidenziando i punti di forza e i punti di debolezza del settore e suggerendo, anche alla luce dell'attuale crisi, i possibili interventi correttivi nel rispetto delle attribuzioni in materia di vigilanza assegnate ai vari enti preposti (Banca d'Italia, Consob, Isvap);

rispetto al tema della governance, emergerebbe la necessità di adottare in via prioritaria modelli chiari di ripartizione delle funzioni, quindi degli incentivi, tra azionisti, organi di gestione e organi strategici e di controllo, anche al fine di recuperare quella reputazione del sistema persa nel corso dell'attuale crisi finanziaria. L'indagine ha, inoltre, evidenziato un elevato grado di concentrazione dell'azionariato nelle banche esaminate, che limiterebbe fortemente la possibilità di mutamenti negli assetti di governance, mentre si registra una scarsa presenza di investitori istituzionali, a fronte di una significativa presenza delle fondazioni bancarie;

l'indagine segnalerebbe due anomalie in tema di legami che, sia la normativa in materia di divieto di concorrenza (ex articolo 2390 del codice civile) sia quella in materia di conflitto di interessi e amministratori indipendenti, non riuscirebbero adeguatamente a disciplinare: quella della presenza di soggetti che hanno, contemporaneamente, incarichi in organismi di governance in gruppi tra loro concorrenti e quella della presenza di competitors nelle partecipazioni azionarie delle società;

in tema di fondazioni, l'indagine rileverebbe una loro presenza determinante in qualità di azionista in molte banche. A riguardo, in virtù della loro importanza e del loro ruolo, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato auspicherebbe una maggiore trasparenza e chiarezza sulle modalità operative nella vita societaria, al fine di evitare legami problematici sotto il profilo concorrenziale, e una maggior presenza come investitori istituzionali;

è tuttavia importante sottolineare che, secondo quanto sintetizzato dal professor Zagrebelsky e riportato da notizie di stampa, le fondazioni bancarie rappresentano quella preziosa infrastrutturazione sociale di un sistema economico e sociale pluralistico, che non attribuisce esclusivamente all'amministrazione pubblica la responsabilità di perseguire il benessere della comunità, ma, al contrario, afferma praticamente il principio di sussidiarietà;

inoltre, l'affermazione secondo cui le fondazioni di origine bancaria sarebbero di fatto imprese non è basata su un'articolata verifica concreta del loro agire, ma sostenuta semplicemente sul mero possesso azionario, che viene ritenuto espressione di un'ingerenza nella gestione delle banche, nonostante tale ingerenza non trovi conferma nelle risposte date agli istituti partecipati, né nei comportamenti delle fondazioni;

è opportuno ricordare, altresì, che la sentenza della Corte costituzionale n. 301 del 2003 è intervenuta anche sulla governance delle fondazioni, dando un'interpretazione costituzionalmente corretta della disciplina legislativa dettata dall'articolo 4, comma 1, lettera c), del decreto legislativo n. 153 del 1999, in coerenza con la loro natura di soggetti privati non profit. La governance delle fondazioni è, quindi, espressione di un delicato equilibrio degli interessi presenti nel territorio di elezione delle singole fondazioni e risponde a criteri di trasparenza e di rappresentatività dei soggetti espressi delle realtà locali;

infine, è da rimarcare che è il ministero dell'economia e finanze l'autorità pro tempore preposta alla verifica non solo dei profili di legittimità delle fondazioni, ma anche della loro sana e prudente gestione. Una duplicazione di competenze si porrebbe in contrasto con il principio che richiede di evitare la duplicazione degli interventi, peraltro neanche giustificata da una specialità di competenza dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, essendo le fondazioni soggetti operanti in ambiti, come quelli dell'utilità sociale, non aventi rilevanza concorrenziale;

rispetto alle banche popolari e alle banche di credito cooperativo, l'indagine rimarcherebbe come le popolari abbiano, nel tempo, perso molte delle loro peculiarità che ne giustificavano la forma assunta, avvicinandosi e assumendo sempre più i connotati di una vera e propria società per azioni, sollecitando conseguentemente l'avvio di riforme in tema, per esempio, di diritti di voto, di limiti alle partecipazioni o di clausole di gradimento;

non si ravvisano, viceversa, ragioni sufficienti per smantellare l'assetto delle banche popolari, che, pur con qualche adeguamento, può continuare a rappresentare un'importante, positiva specificità del sistema creditizio italiano;

nella successiva segnalazione del 2 febbraio 2009 resa alle Camere (AS496, «Interventi di regolazione sulla governance di banche e assicurazioni»), il presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, nel ricordare la pluralità di strumenti varati dal Governo per fronteggiare la crisi economico-finanziaria, in attesa dei decreti attuativi e dopo aver ricordato le aree di analisi oggetto dell'indagine, si è soffermato su due argomenti, in particolare: la disciplina dei mutui e le commissioni di scoperto;

a riguardo il presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato riterrebbe opportuno:

a) incentivare la ripresa di dinamiche concorrenziali piene nell'offerta dei mutui attraverso la portabilità dei mutui e/o la spontanea rinegoziazione degli stessi, anche al fine di evitare effetti distorsivi sugli spread, attraverso interventi che agevolino il confronto per gli utenti delle diverse opportunità loro concesse;

b) un intervento chiarificatore del legislatore, al fine di pervenire ad un'indicazione precisa e tassativa dei criteri di calcolo del tasso usurario, nonché interventi regolatori che esplicitino un indicatore sintetico di tutte le voci di spesa a carico dei clienti finali, comprensivo delle commissioni di cui all'articolo 2-bis del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2;

come rilevato nelle conclusioni della segnalazione, i profili critici da un punto di vista concorrenziale, i cui effetti distorsivi rischierebbero di essere accentuati dall'attuale crisi finanziaria, giustificherebbero l'urgenza di un intervento normativo e/o regolatorio, soprattutto laddove le misure di autoregolamentazione siano inadeguate o carenti al fine di ripristinare la fiducia nel sistema grazie a mercati correttamente regolati, nei quali sia applicato in maniera rigorosa, da parte delle imprese, il rispetto della legalità;

la maggioranza degli interventi correttivi necessari riguardano, però, norme di rango legislativo e non possono, quindi, essere oggetto dei decreti attuativi che saranno emanati in dipendenza di provvedimenti di delega per fronteggiare la crisi;

peraltro, anziché continuare ad intervenire in modo occasionale con leggi speciali su singoli aspetti del rapporto tra banche e fondazioni, occorre porre mano sollecitamente ad una riforma organica degli istituti di associazioni e fondazioni, adeguandoli alle moderne funzioni svolte,

impegna il Governo:


ad adottare solo quelle iniziative in risposta alle segnalazioni contenute nell'indagine IC36 e pervenute alle Camere attraverso la segnalazione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato citata in premessa, che rappresentano effettivamente un vantaggio in termini di trasparenza e fruibilità del credito da parte dei cittadini;

ad adottare ogni iniziativa, nell'ambito delle sue competenze, per promuovere la riforma della disciplina delle persone giuridiche e delle associazioni non riconosciute, di cui al titolo II del libro primo del codice civile;

ad adottare, nell'ambito delle sue competenze, ogni iniziativa utile per eliminare situazioni di conflitto di interessi nella governance bancaria e per assicurare massima trasparenza e compatibilità di ruoli.

(1-00144)
«Vietti, Volontè, Occhiuto, Galletti».
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DL 2008 0185

EUROVOC :

banca popolare

compagnia d'assicurazioni

concorrenza

credito

crisi monetaria

erogazione di prestito

fondazione

gestione d'impresa

governance

legislazione antitrust

moralita' della vita economica

politica della concorrenza

principio di sussidiarieta'