ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00086

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 102 del 11/12/2008
Firmatari
Primo firmatario: BONIVER MARGHERITA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 11/12/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
VERNETTI GIANNI PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
ZACCARIA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
ORLANDO LEOLUCA ITALIA DEI VALORI 11/12/2008
COLOMBO FURIO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
D'ANTONA OLGA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
MARCHI MAINO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
GOZI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
SARUBBI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
POLLASTRINI BARBARA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
PARISI ARTURO MARIO LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
VIOLA RODOLFO GIULIANO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
SERENI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
RECCHIA PIER FAUSTO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
DE BIASI EMILIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
STRIZZOLO IVANO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
GIULIETTI GIUSEPPE ITALIA DEI VALORI 11/12/2008
MARCHIGNOLI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
CORSINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 11/12/2008
FRANCESCHINI DARIO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2008
LA MALFA GIORGIO MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-REPUBBLICANI 11/12/2008
LEHNER GIANCARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 11/12/2008
FARINA RENATO POPOLO DELLA LIBERTA' 11/12/2008
STRADELLA FRANCO POPOLO DELLA LIBERTA' 11/12/2008
FONTANA GREGORIO POPOLO DELLA LIBERTA' 11/12/2008
PICCHI GUGLIELMO POPOLO DELLA LIBERTA' 11/12/2008
NAPOLI OSVALDO POPOLO DELLA LIBERTA' 11/12/2008
DI BIAGIO ALDO POPOLO DELLA LIBERTA' 11/12/2008
CAZZOLA GIULIANO POPOLO DELLA LIBERTA' 11/12/2008
REPETTI MANUELA POPOLO DELLA LIBERTA' 11/12/2008
CONTENTO MANLIO POPOLO DELLA LIBERTA' 11/12/2008
CICU SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA' 11/12/2008
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 16/12/2008
BALDELLI SIMONE POPOLO DELLA LIBERTA' 16/02/2009
PEZZOTTA SAVINO UNIONE DI CENTRO 11/12/2008
ANTONIONE ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA' 16/02/2009
SBAI SOUAD POPOLO DELLA LIBERTA' 11/12/2008
PIANETTA ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA' 16/02/2009


Stato iter:
17/02/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/02/2009
Resoconto PIANETTA ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 16/02/2009
Resoconto ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI
Resoconto BALDELLI SIMONE POPOLO DELLA LIBERTA'
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 16/02/2009
Resoconto SCOTTI VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 17/02/2009
Resoconto FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 17/02/2009
Resoconto PEZZOTTA SAVINO UNIONE DI CENTRO
Resoconto EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI
Resoconto DOZZO GIANPAOLO LEGA NORD PADANIA
Resoconto ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BONIVER MARGHERITA POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 17/02/2009
Resoconto EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 16/12/2008

RITIRO FIRME IL 05/02/2009

RITIRO FIRME IL 06/02/2009

RITIRO FIRME IL 10/02/2009

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 16/02/2009

ATTO MODIFICATO IL 16/02/2009

DISCUSSIONE IL 16/02/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/02/2009

DISCUSSIONE IL 17/02/2009

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 17/02/2009

APPROVATO IL 17/02/2009

CONCLUSO IL 17/02/2009

Atto Camera

Mozione 1-00086
presentata da
MARGHERITA BONIVER
testo di
giovedì 11 dicembre 2008, seduta n.102

La Camera,
premesso che:
il Premio Nobel per la pace Daw Aung San Suu Kyi, leader della Lega nazionale per la democrazia, è da 13 anni agli arresti domiciliari;
in questo ultimo anno il numero dei detenuti politici è passato da 1100 ad oltre 2130 e questi sono vittime di torture, maltrattamenti e pesantissime condizioni carcerarie, incluso il ricorso diffuso alla tortura e ai lavori forzati;
negli ultimi due mesi sono stati condannati a pene detentive, che vanno sino a 68 anni di carcere, 186 detenuti politici, membri della Lega nazionale per la democrazia, della cosiddetta «Generazione 88»; tra essi sindacalisti, attori, giornalisti, monaci, che hanno la sola responsabilità di aver tentato di esprimere liberamente la loro opinione nella cosiddetta «rivoluzione zafferano» del settembre 2007;
l'appello del 3 ottobre 2008 di Navanethem Pillay, recentemente nominato Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha richiesto alle autorità militari birmane il rilascio di tutti i prigionieri;
l'appello al Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon di 112 ex Capi di Stato e di Governo chiede la liberazione immediata e incondizionata di tutti i detenuti politici, inclusa Daw Aung San Suu Kyi;
la giunta militare birmana rifiuta deliberatamente di adottare qualsiasi misura preventiva o di salvaguardia contro la grave carestia che sta minacciando lo Stato di Chin nella parte occidentale del Paese;
secondo l'autorevole rapporto della Campagna internazionale per la messa al bando delle mine, la Birmania è una dei due Paesi al mondo il cui esercito continua ad usare mine antiuomo; nel 2007 le vittime delle mine sono aumentate del 76 per cento e il regime sta incrementando la presenza di campi minati, soprattutto al confine tra Birmania e Bangladesh;
come denunciato dall'Organizzazione internazionale del lavoro, si perpetua nel Paese la pratica del lavoro forzato e la giunta militare utilizza direttamente ed indirettamente il lavoro forzato per la costruzione di strade, dighe e la ricostruzione delle zone colpite dal ciclone Nargis; a 10 anni dalle raccomandazioni della commissione di inchiesta dell'Organizzazione internazionale del lavoro, la giunta militare non ha adottato alcuna delle raccomandazioni per l'eliminazione del lavoro forzato;
la medesima commissione di inchiesta dell'Organizzazione internazionale del lavoro ha dichiarato il lavoro forzato come un crimine contro l'umanità e il consiglio di amministrazione ha deciso di mantenere aperta la possibilità di chiedere un parere consultivo urgente alla Corte internazionale di giustizia per la violazione della Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro sul lavoro forzato n. 29 e le istituzioni internazionali, i Governi, gli imprenditori e le parti sociali sono chiamate a rivedere i propri rapporti con la Birmania, in modo da evitare che questi possano contribuire al lavoro forzato;
la giunta militare birmana continua a reclutare bambini soldato;
la commissione dell'Organizzazione internazionale del lavoro sulla libertà sindacale ha presentato le conclusioni del suo lavoro e ha condannato duramente nella sessione di novembre 2008 la giunta militare per la violazione di questo diritto umano fondamentale, attraverso la condanna all'ergastolo di sindacalisti e la definizione del sindacato birmano come organizzazione terrorista;
le autorità militari birmane continuano le deportazioni forzate di migliaia di abitanti dei villaggi e le violenze e le intimidazioni hanno prodotto un aumento del numero dei rifugiati interni e nei Paesi limitrofi, che spesso cadono vittima di traffici di esseri umani e di sfruttamento sessuale ed economico;
la Commissione dell'Onu sulle donne (Cedaw) ha condannato la cultura di impunità nel trattamento dei perpetratori degli stupri;
la situazione dei diritti umani è ulteriormente deteriorata e, nonostante le raccomandazioni delle istituzioni internazionali, la repressione politica continua incessantemente;
il Segretario generale delle Nazioni Unite ha annunciato la decisione di rinunciare alla prevista visita in Birmania, che avrebbe dovuto avvenire entro il mese di dicembre 2008, a causa dell'assenza dei presupposti che permettessero la ripresa del dialogo;
l'inviato speciale dell'Unione europea per la Birmania, Piero Fassino, ha riaffermato il disappunto della comunità internazionale di fronte all'atteggiamento della giunta e la comunità internazionale non ha intenzione di arrendersi allo status quo, né può accettare un Paese ridotto alla fame e privo di ogni libertà civile;
nel corso del ciclone Nargis le autorità birmane hanno impedito per lungo tempo l'accesso nel Paese di esperti e di organizzazioni umanitarie per la gestione dell'emergenza;
le Nazioni Unite hanno reso noto nell'agosto 2008 che le autorità militari birmane si erano appropriate in modo illecito di una parte di aiuti umanitari destinati alla Birmania, applicando falsi tassi di cambio;
a seguito del tempestivo intervento del Segretario generale Onu vi è stata un'apertura limitata alle organizzazioni internazionali;
le autorità militari birmane hanno bloccato l'accesso via internet ai mezzi di comunicazione liberi, hanno vietato la diffusione delle fonti di informazione indipendenti e hanno arrestato i cosiddetti «cyberdissidenti» per aver tentato di esprimere liberamente le loro opinioni politiche;
nonostante la gravissima crisi umanitaria determinata dal ciclone Nargis e l'assenza delle condizioni minime di trasparenza e di rispetto degli standard internazionali, le autorità birmane hanno deciso di tenere un referendum per l'approvazione della bozza di costituzione il 10 maggio 2008 in tutto il Paese ed il 24 maggio 2008, nelle zone colpite dal ciclone;
dai rapporti ricevuti dalle organizzazioni democratiche si sono registrate diffuse minacce, ritorsioni e situazioni nelle quali le schede del referendum erano state già votate;
l'auspicato dialogo con le forze democratiche, con i rappresentanti delle minoranze etniche e della Lega nazionale della democrazia non ha avuto luogo; la bozza di costituzione non è stata frutto di un dialogo inclusivo e democratico e la stessa mira a garantire la prosecuzione del potere politico dei militari e a limitare e condizionare pesantemente lo sviluppo di istituzioni pienamente democratiche;
la giunta militare si è impegnata a costruire un reattore nucleare e tali responsabilità non sono state affidate al Ministro dell'energia, ma al Ministro della difesa, creando i presupposti perché tale reattore sia destinato a scopi militari;
numerose iniziative sono state assunte in Italia, in modo particolare dagli enti locali, per il sostegno al popolo birmano e ad Aung San Suu Kyi, conferendo a lei e ad altri detenuti politici la cittadinanza onoraria;
i diritti umani fondamentali - come riconosciuti dalla nostra Carta costituzionale, sanciti dalle Dichiarazioni delle Nazioni Unite e richiamati nel Trattato per la Costituzione dell'Europa - rappresentano l'orizzonte comune dei popoli di tutto il mondo e devono costituire un riferimento costante per la politica internazionale e, in particolare, per l'iniziativa dei Governi democratici nei confronti dei Paesi in cui tali diritti sono disconosciuti e conculcati;
il diritto alla libertà in tutte le sue manifestazioni è un bene universale che non conosce confini geografici, in quanto appartenente all'intera famiglia umana e al futuro delle nuove generazioni;
particolare rilievo assume il richiamo ai diritti umani universali, con riferimento alle donne, come espressamente sancito dalle Conferenze mondiali dell'Onu e, in particolare, dalla Conferenza di Pechino nel 1995;
il 10 dicembre 2008 è ricorso il 60o anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo;
si auspica che:
a) vi sia l'immediata e incondizionata liberazione di Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la pace, agli arresti domiciliari da 13 anni;
b) vi sia l'immediata liberazione di tutti i prigionieri politici;
c) siano fornite cure mediche ai prigionieri politici e il comitato internazionale della Croce rossa possa riprendere le visite;
d) il Segretario generale dell'Onu metta in atto con urgenza tutte le iniziative necessarie, compresa una risoluzione del Consiglio di sicurezza, al fine di poter sbloccare la gravissima situazione di stallo attuale e per la liberazione di tutti i detenuti politici, affinché sia avviato un vero dialogo tripartito con tutte le forze politiche democratiche e la leader Aung San Suu Kyi, siano fissate scadenze e parametri per le riforme e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite adotti ulteriori misure nei confronti della Birmania, in caso di mancato rispetto delle scadenze e dei parametri stabiliti;
e) gli Stati dell'Associazione dei Paesi del Sud Est asiatico rafforzino l'iniziativa politica e diplomatica nei confronti della giunta militare per il rilascio dei detenuti politici e l'avvio di un concreto dialogo tripartito;
f) sia condannata fermamente la pulizia etnica perpetrata contro le minoranze etniche e, in particolare, i Karen;
g) siano messe in atto tutte le iniziative internazionali necessarie ad ottenere che le elezioni del 2010 si realizzino sulla base di standard democratici internazionalmente riconosciuti, di una legge elettorale elaborata con il concorso dell'opposizione e da essa condivisa e con garanzie di piena agibilità politica per tutti i partiti e i candidati;
h) sia espressa viva preoccupazione per il fatto che l'organo investigativo istituito dalla giunta militare per indagare sulle morti, gli arresti e le sparizioni legate alle manifestazioni pacifiche del settembre 2007 non abbia fornito alcun risultato e sia chiesto alle autorità birmane di facilitare le operazioni di una commissione investigativa patrocinata dalle Nazioni Unite;
i) siano sollecitati i Governi di Cina, India e Russia ad utilizzare nei confronti delle autorità birmane i considerevoli mezzi di pressione economici e politici di cui dispongono, al fine di favorire il conseguimento di progressi sostanziali nel Paese, invitandoli a cessare di fornire armi e altre risorse strategiche;
l) sia espressa forte preoccupazione per la costruzione di un reattore nucleare sperimentale e si chieda all'Agenzia internazionale per l'energia atomica di porre in atto tutte le verifiche necessarie ad evitare che si costruisca un reattore a fini militari,
impegna il Governo:
ad agire, di concerto con i partner dell'Unione europea, al fine di adottare misure adeguate verso la Birmania, ivi compreso un possibile rafforzamento dell'attuale regime sanzionatorio;
a mettere in atto attraverso lo strumento della cooperazione allo sviluppo e altri strumenti non solo iniziative di aiuto umanitario, ma anche programmi mirati al sostegno e al rafforzamento delle organizzazioni democratiche birmane in esilio, al fine di aumentare la loro capacità di promozione di attività di denuncia delle violazioni dei diritti umani e del lavoro e di iniziativa democratica e progetti che favoriscano la crescita della società civile locale;
a promuovere, attraverso organizzazioni non governative e Agenzie dell'Unione europea e dell'Onu, l'azione di sostegno umanitario e programmi di cooperazione in settori cruciali per la vita della popolazione birmana;
ad agire in tutte le sedi internazionali e comunitarie per sostenere l'avvio del dialogo tra le parti interessate ad una rapida transizione verso la democrazia in Birmania.
(1-00086) «Boniver, Zampa, Vernetti, Zaccaria, Leoluca Orlando, Colombo, D'Antona, Marchi, Quartiani, Mariani, Sarubbi, Pollastrini, Arturo Mario Luigi Parisi, Mecacci, Viola, Recchia, De Biasi, Strizzolo, Giulietti, Marchignoli, Corsini, Giachetti, Donadi, Franceschini, La Malfa, Lehner, Renato Farina, Stradella, Gregorio Fontana, Picchi, Osvaldo Napoli, Di Biagio, Cazzola, Repetti, Contento, Cicu, Pezzotta, Sbai, Fucci, Baldelli, Antonione».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Carta dei diritti dell'uomo

diritti umani

diritto del lavoro

esercito

Myanmar

organizzazione internazionale

prigioniero politico

regime militare

schiavitu'