Atto Camera
Mozione 1-00004
presentata da
ANNA PAOLA CONCIA
giovedì 22 maggio 2008 nella seduta n.008
La Camera,
premesso che:
il 17 maggio del 1990, data in cui l'Assemblea generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità eliminò l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali, è diventata a livello internazionale la ricorrenza in occasione della quale si registrano in 40 paesi europei una serie di iniziative organizzate da associazioni gay e Istituzioni contro ogni violenza fisica, morale o simbolica legata all'orientamento sessuale o all'identità di genere;
la giornata mondiale contro l'omofobia vedrà anche in Italia molteplici iniziative organizzate da parte delle associazioni espressione delle persone lesbiche, gay e trans, senza che, tuttavia, vi sia altrettanta attenzione e impegno da parte delle istituzioni statali e locali;
al contrario di quanto avviene in altri Stati europei, nel nostro ordinamento non esistono disposizioni che sanzionino in maniera esplicita le varie forme di violenza verbale o fisica verso le persone lesbiche, gay e trans;
anche una scarsa sensibilità e attenzione ai temi del rispetto delle diversità e di contrasto dell'omofobia hanno prodotto un clima di insicurezza e violenza nei confronti delle persone lesbiche, gay e trans che, solo nel corso degli ultimi due anni, hanno prodotto il drammatico bilancio di 6 omicidi e almeno 20 episodi di violenza;
secondo le statistiche delle persone che chiamano Gay Help Line, il numero verde di supporto per persone lesbiche, gay e trans, per denunciare episodi di omofobia il 30 per cento riguarda persone che hanno subito violenze fisiche o abusi sessuali da parte di conoscenti, i quali commettono tali atti sicuri di non essere denunciati a causa della paura della vittima di dichiarare il proprio orientamento sessuale o identità di genere; il 23 per cento riguarda persone che subiscono episodi di discriminazioni sul lavoro da parte dei colleghi o superiori, ed il 2 per cento invece ha denunciato episodi specifici di mobbing, attuati per costringerli a farli dimettere;
l'omofobia va contrastata non tanto attraverso provvedimenti che inaspriscano le pene per chi commette reati d'odio motivati dall'orientamento sessuale della vittima, o con specifici provvedimenti contro il bullismo omofobico nelle scuole e contro la discriminazione nei luoghi di lavoro, pure opportuni, ma principalmente attraverso una più vasta azione socio-culturale, ovvero attraverso interventi formativi: nelle scuole, nella pubblica amministrazione, nelle forze dell'ordine, sui luoghi di lavoro con specifici programmi di diversità management;
il 26 aprile 2007, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sull'omofobia in Europa, nella quale tra l'altro si richiamano:
a) gli articoli 6 e 7 del Trattato sull'Unione europea e l'articolo 13 del trattato che istituisce la Comunità europea, che impegnano l'Unione europea e la Comunità, rispettivamente, nonché gli Stati membri a tutelare i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali e prevedono strumenti a livello europeo di lotta contro la discriminazione e le violazioni dei diritti dell'uomo, nonché la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea - Carta che i paesi dell'Unione sono chiamati a recepire entro il 1o gennaio 2009 - ed in particolare l'articolo 21, che vieta la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale;
b) le iniziative della Comunità europea di lotta contro l'omofobia e la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale, in particolare la direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro e la decisione n. 771/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2006, che istituisce l'anno europeo delle pari opportunità per tutti (2007) - verso una società giusta;
c) il proliferare di discorsi di incitamento all'odio nei confronti della comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender (LGBT) in numerosi Paesi europei;
d) la necessità che le istituzioni e gli Stati membri dell'Unione europea garantiscano che i diritti delle persone che vivono in Europa siano rispettati, tutelati e promossi, come prevedono la Convenzione europea sulla salvaguardia dei diritti dell'uomo, la Carta europea dei diritti fondamentali, l'articolo 6 del trattato UE, la direttiva 2000/43/CE del Consiglio, del 29 giugno 2000, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica e la direttiva 2000/78/CE del Consiglio;
e) la richiesta alla Commissione di garantire che la discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale in tutti i settori sia vietata completando il pacchetto legislativo contro la discriminazione basato sull'articolo 13 del trattato CE, senza il quale lesbiche, gay, bisessuali e altre persone che si trovano a far fronte a discriminazioni multiple continuano ad essere a rischio di discriminazione e violenze; chiede la depenalizzazione mondiale dell'omosessualità;
f) la decisione di indire il 17 maggio di ogni anno quale Giornata internazionale contro l'omofobia,
impegna il Governo:
ad assumere ogni iniziativa utile affinché la giornata mondiale contro l'omofobia sia celebrata in Italia con il massimo coinvolgimento delle istituzioni statali e locali e nel pieno rispetto delle garanzie di sicurezza e rispetto;
a facilitare il confronto con le associazioni delle persone lesbiche, gay e trans per la definizione di uno specifico ed efficace quadro normativo antiomofobico e antitransfobico;
ad adottare misure volte a garantire la sicurezza, nell'ambito di una serena e civile convivenza, delle persone che per orientamento sessuale, per genere, per religione sono maggiormente esposte ad episodi di violenza e intolleranza;
ad avviare un ampio ed impegnativo programma socio-culturale per iniziative formative nelle scuole, nella pubblica amministrazione, nelle forze dell'ordine nonché nei luoghi di lavoro con specifici programmi di diversità management;
ad assicurare la tempestiva adesione al Trattato di Lisbona e, per il suo tramite, il recepimento della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.
(1-00004)
«Concia, Argentin, Madia, Verini, Melandri, Bellanova, Giachetti, Mogherini Rebesani, Pes, Marco Carra, Mariani, De Biasi, Capano, Corsini, Villecco Calipari, Maurizio Turco, Bernardini, Boccia, Lolli, Tocci, Farina Coscioni, Beltrandi, Mecacci, Rossa, Zamparutti».