ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05626/097

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 734 del 13/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: DIMA GIOVANNI
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 13/12/2012


Stato iter:
13/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 13/12/2012
VARI MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 13/12/2012

PARERE GOVERNO IL 13/12/2012

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 13/12/2012

CONCLUSO IL 13/12/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/05626/097
presentato da
DIMA Giovanni
testo di
Giovedì 13 dicembre 2012, seduta n. 734

   La Camera,
   premesso che:
    la Legge 8 aprile 1983 n. 113 «Autorizzazione a cedere al Comune di Praia a Mare il compendio demaniale marittimo ricadente nel Comune suddetto posto sotto la Strada Statale n. 18 e compreso fra il Comune di Tortora e il torrente Fluzzi di Praia a Mare» stabiliva all'articolo 1 che «in deroga all'articolo 12 della Legge 24 dicembre 1908 n. 783, e successive modificazioni, è autorizzata la vendita a trattativa privata a favore del Comune di Praia a Mare del compendio demaniale marittimo, da trasferirsi al patrimonio dello stato con decreto del Ministro della Marina Mercantile di concerto con il Ministro delle Finanze, ricadente nel Comune suddetto, riportato in catasto ai fogli 29, 41 e 52, esteso 18 ettari circa e delimitato: a nord dal cosiddetto fosso Fiumarello, a est dalla via F. Giugni e dalla linea di delimitazione del demanio marittimo fino al cosiddetto fosso Fortino, a sud dal fosso Fortino, a ovest dalla rimanente parte del demanio marittimo»;
    a seguito dello sviluppo urbanistico che ha interessato il Comune di Praia a Mare negli anni 50, quando fu interessato dall'insediamento di due grosse realtà industriali del settore tessile che, per effetto dell'indotto produttivo consequenziale, determinarono un aumento della popolazione residente, si decise, sin dai primi anni 60, anche a causa della particolare orografia di questo Comune, di utilizzare per necessità un'ampia fascia di aree demaniali ormai inutilizzate per gli usi marittimi ai fini della costruzione di edifici pubblici e privati, strade, sottoservizi, piazze e giardini;
    la legge sopra citata andava nella direzione di favorire le richieste di classifica delle aree occupate e della loro successiva vendita a coloro che, regolarmente autorizzati, avevano nel corso degli anni su di esse realizzati insediamenti civili e pubblici costituenti parte integrante di un centro ormai del tutto urbanizzato;
    problemi evidenti permangono per un'altra area sempre del Comune di Praia a Mare di circa 147.000 mq che, nonostante abbia perso definitivamente il carattere della demanialità, non è stato possibile assoggettare agli stessi similari benefici della Legge 113/1983;
    l'area in questione confina a nord con proprietà privata (ex patrimonio pubblico dello Stato; Ramo marina, area sdemanializzata con la Legge 113/1983); a sud con bene patrimoniale disponibile dello Stato in uso al Comune di Praia a Mare; a est con proprietà private; a ovest con patrimonio pubblico dello Stato (arenile) ed è caratterizzata dalla presenza, ormai ultratrentennale, di opere pubbliche, opere di urbanizzazione primarie e secondarie, fabbricati residenziali;
    tale situazione provoca un'evidente disparità tra due aree dello stesso Comune che presentano un'identica natura orografica ed insediativa, una stessa storia di sviluppo urbanistico ma una diverso approccio alla risoluzione del problema;

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di porre in essere idonee iniziative atte a ripristinare una parità di trattamento rispetto alle condizioni precedentemente citate ed a garantire anche per l'area tutt'ora demaniale, caratterizzata dalla presenza di opere pubbliche e private, l'attivazione di procedure utili a favorirne la sdemanializzazione e la loro necessaria valorizzazione anche da parte dei privati e del Comune.
9/5626/97Dima.