Legislatura: 16Seduta di annuncio: 734 del 13/12/2012
Primo firmatario: IANNUZZI TINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/12/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2012 REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2012 BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2012 BOCCI GIANPIERO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2012 BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2012 BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2012 ESPOSITO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2012 GINOBLE TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2012 MARANTELLI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2012 MARGIOTTA SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2012 MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2012 MOTTA CARMEN PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2012 VIOLA RODOLFO GIULIANO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 13/12/2012 IMPROTA GUIDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 13/12/2012
ACCOLTO IL 13/12/2012
PARERE GOVERNO IL 13/12/2012
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 13/12/2012
CONCLUSO IL 13/12/2012
La Camera,
premesso che:
nel provvedimento in esame sono state inserite misure volte a valutare la sostenibilità sul piano economico-finanziario del collegamento stabile viario e ferroviario tra Sicilia e continente. La norma, che riprende sostanzialmente il testo del decreto-legge n. 187 del 2012, introduce un meccanismo di verifica della fattibilità tecnico-progettuale e della sostenibilità finanziaria dell'opera. In assenza delle necessarie condizioni sarà possibile sciogliere i rapporti di concessione, le convenzioni e tutti gli atti contrattuali legati alla realizzazione dell'opera;
il ponte sullo Stretto di Messina è un progetto che ha visto crescere sensibilmente la stima del costo complessivo fino a raggiungere la somma di 8,5 miliardi, mentre i tempi per la sua realizzazione sembrano dilatarsi sempre di più, essendo passati quasi dieci anni dalla presentazione del progetto preliminare, mentre la procedura di VIA è ancora in atto;
la legge di stabilità per il 2013 ha assegnato una dotazione finanziaria aggiuntiva di 250 milioni di euro al Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) destinati all'attuazione delle misure urgenti per la ridefinizione dei rapporti contrattuali con la Società Stretto di Messina Spa. In particolare la relazione illustrativa della legge di stabilità precisa che si tratta delle penalità contrattuali per la mancata realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina;
la legge finanziaria del 2007 si era fatta interprete dell'esigenza di sbloccare le risorse finanziarie destinate al ponte per l'adeguamento del sistema infrastrutturale di Sicilia e Calabria e aveva stabilito che le risorse relative agli impegni assunti da Fintecna S.p.A. nei confronti di Stretto di Messina S.p.A., pari a 1,36 miliardi di euro, fossero destinate a interventi di tutela dell'ambiente e difesa del suolo in Sicilia e Calabria e soprattutto ad interventi per la realizzazione di opere infrastrutturali in Sicilia e Calabria;
desta perplessità, proprio alla luce della crisi economica congiunturale, l'incertezza determinata dal sostanziale rinvio di circa due anni di ogni decisione relativa al ponte e, di conseguenza, alla scelte di politica infrastrutturale riguardanti una parte importante del Mezzogiorno, tenuto conto che una parte sostanziale delle risorse finanziarie destinate al collegamento stabile tra Sicilia e continente era già stata riallocata, con il decreto-legge n. 93 del 2008, per compensare l'abolizione dell'ICI, trasformando fondi in conto capitale, destinati agli investimenti, in risorse di parte corrente;
la tenuta socio-economica del Paese è strettamente legata ad una ripresa durevole dell'economia nazionale; tale imperativo diventa tanto più urgente nel Mezzogiorno per il quale è urgente programmare un'azione di rilancio che metta insieme la strategia e le risorse per metterla in atto; in particolare sui servizi essenziali e sulle infrastrutture il gap ancora presente tra le due aree richiede una maggiore intensità al Sud degli interventi ordinari, come ha più volte sottolineato la Banca d'Italia, mentre si continua a fare sistematicamente il contrario,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità che le residue risorse – fatte salve quelle destinate agli indennizzi già previsti – siano destinate alle opere infrastrutturali effettivamente prioritarie in Sicilia, in Calabria e nel Mezzogiorno, con particolare riferimento all'adeguamento dell'asse ferroviario Salerno-Reggio Calabria e verso la Sicilia, all'ammodernamento e alla messa in sicurezza dell'asse autostradale Salerno-Reggio Calabria, alla velocizzazione dell'asse ferroviario Catania-Palermo e al completamento della strada SS 106 Ionica.
9/5626/9. (Testo modificato nel corso della seduta) Iannuzzi, Mariani, Realacci, Benamati, Bocci, Braga, Bratti, Esposito, Ginoble, Marantelli, Margiotta, Morassut, Motta, Viola.